Il Barocco tra pregiudizi negativi e grandiosità

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

L’origine del termine “barocco” è piuttosto incerta, ma già a partire dal XVIII caratterizzava negativamente le forme artistiche che non seguivano i canoni di armonia e proporzione.

Nella seconda metà del 1800 iniziò ad essere usato con accezione neutra per descrivere l’architettura e le arti figurative, in senso lato, e per estensione passò a designare anche la letteratura e la musica. La critica, ormai, riconosce la ricchezza e la ventata di modernità che l’età barocca rappresentò per il mondo.

Nel giudizio comune, però, si notano ancora gli strascichi di quella critica che vedeva nel Barocco una minaccia per l’integrità del Classicismo.

Manierismo e Barocco: no, non sono sinonimi!

Tintoretto

Succede spesso che “Manierismo” e “Barocco” vengano considerati sinonimi. In realtà sono due correnti artistiche che differiscono dagli aspetti più strettamente cronologici, passando per l’approccio artistico, arrivando al rapporto con il pubblico.

Dal punto di vista strettamente cronologico si affacciano all’universo umano in archi di tempo ben distinti,

Il Manierismo è una corrente prettamente cinquecentesca. Sul territorio italiano è vitale dagli anni Venti e Trenta fino alla fine del secolo, mentre nel resto d’Europa sconfina ai primi anni del Seicento.

Il Barocco, invece, è seicentesco, si fa strada negli ultimi anni del Cinquecento e, in alcuni Paesi d’Europa, è vitale fino al Settecento.

Entrambi rappresentano un’attitudine nuova nei confronti dell’arte.

Il Manierismo, agisce, però, dentro lo stesso Classicismo, consumandolo dall’interno e facendo crollare le fondamenta del suo edifico su se stesse. Quello stesso edificio, nel Barocco, esplode. I suoi frantumi riempiono l’aria, si mescolano con altri materiali, si moltiplicano.

Il Manierismo scompone all’infinito, il Barocco tende ,invece, alla sua immensità. Anche il rapporto con il pubblico è differente. Il primo occulta la comunicazione, la rende, quasi arida. Il secondo, invece, un piacere estatico nel rapporto con il pubblico. Un uso erotico che mira a un orgasmo artistico, che vuole piegare l’essere umano al piacere visivo, musicale o letterario.

Forme e contenuti della letteratura seicentesca

Marino

Il Barocco rifiuta il linguaggio classico. La poesia, la parola deve creare piacere, al bando ogni funzione pedagogica. Che con la letteratura si faccia l’amore, non discorsi filosofici seduti intorno a un circolo intellettuale. A questo approccio si lega il concettismo, corrente che della creazione di concetti fa nascere l’arficiosità adatta per lasciare senza fiato il lettore. La parola, quindi, si riempie di concretezza visiva.

un pensamento dell’intelletto, imagine e simiglianza di cose vere e di cose simili al vero formato nella fantasia.

Del Concetto Poetico, Camillo Pellegrino

Aspetto interessante del Barocco letterario è il rapporto sereno con la società. Gli scrittori barocchi sono per lo più nobili laici, come ad esempio, Marino. Dall’alto dei loro privilegi, si fanno strada tra intrighi e ambienti di corte, sfruttando le dinamiche sociali a loro vantaggio, conducendo, insomma, una vita compiaciuta.

L’esaltazione del presente nella sua totalità, però, incontra anche opposizioni, ombre e difficoltà, considerando il fatto che il Barocco convive, molte volte, con forme più classiche. A Firenze l’esperienza trecentesca di Dante, Petrarca e Boccaccio ha ancora i suoi strascichi e mette al margine qualsiasi estremismo barocco.


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