Perché al-Qaeda e l’Isis non sono la stessa cosa

di Mirko Aufiero
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 8 Min.

Le due organizzazioni terroristiche, nonostante condividano una comune radice ideologica, presentano numerose differenze nel modus operandi, nell’organizzazione interna e negli obiettivi

Al-Qaida e l’ISIS sono le due organizzazioni che nel 21esimo secolo sono state protagoniste del terrorismo di matrice islamica, rinnovando il concetto stesso di terrorismo. Esse nutrono radici ideologiche simili, e per lungo tempo la loro storia è stata finemente intrecciata. Tuttavia, hanno avuto origini e sviluppi differenti che, dopo un connubio durato dal 2004 al 2014, le ha portate a separarsi e a diventare rivali in numerosi contesti.

Le origini di Al-Qaeda

Perché al-Qaeda e l'Isis non sono la stessa cosa

Al-Qaida (“La base”) nasce alla fine degli anni ’80 durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan per opera di Osama Bin-Laden e Ayman al-Zawahiri. Bin-Laden, appartenente ad una ricchissima famiglia di costruttori originaria dello Yemen, già nei primi anni ’80 si reca in Afghanistan per contribuire alla lotta dei mujaheddin contro i sovietici. Lì, incontra lo sceicco Azzam, il quale fornisce alla futura al-Qaeda le basi ideologiche e una rete di centri di addestramento fondamentali per la formazione dei membri dell’organizzazione.

Le reclute venivano attratte sia da motivi ideologici, grazie al lavoro di Azzam che aveva creato un culto del martirio che sarebbe in seguito stato al centro dell’ideologia qaedista, sia dai larghi stipendi elargiti da Bin-Laden.

Se nei primi anni Bin Laden aveva l’intenzione di liberare lo Yemen del Sud dalle forze comuniste, e Zawahiri puntava all’Egitto, durante gli anni ’90 i due si convinsero di doversi concentrare sul nemico lontano, l’Occidente, responsabile di sostenere i regimi mediorientali.

Tale obiettivo portò prima agli attacchi contro le ambasciate statunitensi in Tanzania e in Kenya nel 1998, e in seguito al cacciatorpediniere USS Cole nel 2000. L’anno successivo avvennero invece gli attacchi dell’11 settembre, i quali portarono gli Stati Uniti ad intervenire in Afghanistan. Tale conflitto portò alla distruzione della base territoriale del gruppo e alla sua divisione in cellule sparse per il globo.

Dopo la morte di Bin-Laden, avvenuta nel 2011, il comando passò a Zawahiri (ucciso nel 2022), il quale portò avanti una politica di avvicinamento di al-Qaeda alla popolazione locale al fine di guadagnarne il sostegno. Ciò, tra l’altro, prevedeva una maggiore attenzione negli attacchi, in modo da evitare il più possibile vittime civili e l’ordine ai militanti di non compiere eccessi di violenza contro i musulmani sciiti.

Lo Stato islamico

ISIS: cos'è e come combatterlo. Storia, conflitti e conseguenze

L’Isis, ossia Stato Islamico dell’Iraq e della Siria, nasce alla fine degli anni ’90 per opera di Abu Musab al-Zarqawi, jihadista addestrato nei campi in Afganistan. A partire dal 2004, data dell’invasione statunitense dell’Iraq, il gruppo si allea con Al-Qaeda, diventandone il ramo iracheno, e assume il nome di Al-Qaeda in Iraq (Aqi).

L’Aqi rimane però autonomo strategicamente, potendo contare su una radicata presenza sul territorio e aspirando a creare un’entità statale. Testimone di questo obiettivo è il cambio di nome in Islamic State of Iraq (ISI) avvenuto nel 2006.

Nel corso degli anni le distanze tra l’ISI e l’organizzazione di Zawahiri aumentarono, portando alla rottura nel 2013. In quell’anno Abu Bakr al-Baghdadi, nuovo leader dell’ISI, annunciò unilateralmente la formazione dello Stato Islamico in Iraq e in Siria (ISIS), assorbendo il ramo qaedista siriano (al-Nusra, che sarebbe poi entrata in conflitto con l’ISIS).

Nel 2014 tale rottura venne ufficializzata e venne proclamato il “Califfato“, con cui l’ISIS si poneva come l’unica organizzazione jihadista a cui i fedeli avrebbero dovuto prestare giuramento.

Le differenze negli obiettivi

Perché al-Qaeda e l'Isis non sono la stessa cosa
Fonte: Bbc

Le due organizzazioni presentano obiettivi in parte sovrapponibili, ossia l’eliminazione delle influenze occidentali dal Medio Oriente e la creazione di un Califfato basato sulla Sharia. Tuttavia, diversi sono le tempistiche e i metodi con cui si vuole giungere a tali risultati.

Per al-Qaeda, la creazione di un Califfato è l’obiettivo finale, da attuare dopo un’insurrezione generale del mondo arabo contro le influenze occidentali. Il nemico numero uno in questo caso risultano gli Stati Uniti, visti come la causa dei problemi del Medio Oriente.

Per l’ISIS, il Califfato era invece una realtà da difendere, e tutti i musulmani avrebbero dovuto combattere in sostegno del califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Ne deriva che l’attenzione del Califfato sia confluita verso i nemici vicini, ossia quei regimi “apostati” del mondo arabo che ne minacciavano la sopravvivenza: la Siria e l’Iraq.

Il modus operandi

Il modo di perseguire questi obiettivi è profondamente diverso. Al-Qaeda ha basato la propria strategia sugli attacchi terroristici spettacolari, il cui simbolo sono quelli alle Torri Gemelle. A fianco degli attacchi, al-Qaeda supporta anche le azioni di guerriglia, concentrare nei Paesi del Sahel.

L’ISIS invece ha puntato sulla conquista di territori portata avanti con soldati addestrati nei campi in Siria e Iraq – tra cui i foreign fighters -, con l’artiglieria, i carri armati e le armi antiaeree. Il terrorismo fa parte della dottrina del Califfato, ma ha un ruolo secondario.

Diversa è anche l’impostazione sulla propaganda. Al-Qaeda punta su atti di terrorismo per impressionare il mondo musulmano e promuove una propaganda per convincere i credenti che la jihad è un obbligo.

L’ISIS ha scelto di impostare la propria propaganda sui video delle esecuzioni diffusi sul web, volutamente cruenti per spaventare l’Occidente e i propri “nemici vicini” e mostrare la propria forza. A questi, si aggiungono le esecuzioni pubbliche effettuate dal Califfato nei territori occupati per ottenere la sottomissione della popolazione.

Inoltre, se da un lato al-Qaeda – dopo la guerra in Afghanistan – non ha più un centro di comando in grado di dirigere i vari gruppi sparpagliati per il mondo, dall’altro l’ISIS ha sviluppato una struttura statale con la quale è riuscito ad ottenere un maggior radicamento nel territorio.

A livello teorico, una grande differenza passa per l’accettazione da parte dell’ISIS del tarkfismo, dottrina che giustifica l’uccisione di altri musulmani nella lotta contro l’Occidente. Al-Qaeda, invece, con la leadership di Zawahiri è diventata più attenta agli obiettivi da colpire, e cerca di evitare di uccidere altri musulmani.

L’espansione territoriale

Africa's Sahel becomes latest al-Qaeda-IS battleground - BBC News
Fonte: Bbc

Al-Qaeda e l’ISIS nel corso degli anni hanno creato nuovi nuclei in diverse aree del mondo. Lo Stato islamico, tramite le wilayat (“province”), ha esteso il suo potere in diverse aree del globo: in Africa occidentale, in Somalia, in Afghanistan, ecc. Nonostante lo sfaldamento del califfato in Siria e in Iraq, questi gruppi continuano a prosperare, potendo contare sulle condizioni di crisi in cui versano questi Paesi.

Essi sono entrati spesso in conflitto con le cellule qaediste, specialmente nel Sahel, dove l’Islamic State in the Greater Sahara, Isgs, è in lotta col gruppo qaedista Jamaat Nusrat al-Islam wal-Muslimin (Jnim).


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