Esposizione della Biennale di Venezia: come sarà la 60°edizione?

di Costanza Maugeri
6 Min.

Sabato, 20 aprile, prenderà avvio la 60esima edizione della Mostra Internazionale della Biennale di Venezia. Oggi, 18 Aprile sono in corso – fino a domani – i tre giorni di pre – apertura. Ancor prima di scoprire cosa sappiamo dell’edizione 2024, vediamo, insieme, cos’è la Biennale di Venezia e la relativa Mostra.

La Biennale di Venezia: l’Istituzione culturale

La Biennale di Venezia è un’istituzione culturale nata nel 1895 e – ad oggi – è una delle più prestigiose. Evento che rappresenta le fondamenta è la prima Esposizione internazionale di arti figurative e applicate (1895). Nel 1930 diviene ente autonomo e nel 2004 è, ufficialmente, costituita in fondazione. Essa organizza – per tutti i suoi settori, Arte (dal 1895), Architettura (dal 1980), Cinema (dal 1932), Danza (dal1999), Teatro ( dal 1934), Musica (dal 1930) – eventi espositivi, performativi, formativi e di ricerca.

Le Mostre di Arte e Architettura si articolano in Mostra internazionale, a cura di un Direttore appositamente nominato; le Mostre ai Padiglioni Nazionali e gli Eventi Collaterali ossia installazioni e mostre inedite organizzate in luoghi pubblici e privati.

Questo modello ha dato vita a una singolare pluralità di voci, per realizzare la quale sono stati ampliati – per necessità strategica – gli spazi espositivi con un importante restauro dell’Arsenale ancora in corso. Alla Biennale Arte, il cui numero dei Paesi Partecipanti è passato da 59 (nel 1999) a 85 nel 2017, è stata riconosciuto il ruolo primario fra le esposizioni d’arte contemporanea nel Mondo, tanto da essere stata considerata “la mamma di tutte le Biennali”

Sito ufficiale della Biennale di Venezia

Biennale di Venezia 2024: la 60esima Mostra Internazionale

L’Edizione 2024 dell’Esposizione internazionale D’Arte della Biennale di Venezia sarà aperta al pubblico da Sabato 20 Aprile a Domenica 24 Novembre 2024 presso i Giardini e l’Arsenale di Venezia. E avrà come curatore Adriano Pedrosa, Direttore Artistico del Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand – MASP. Pedrosa è brasiliano, provenienza che sottolinea in una dichiarazione:

Sono onorato e riconoscente per questo prestigioso incarico, soprattutto come primo latino-americano a curare l’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale, e di fatto il primo a risiedere nell’emisfero sud del mondo

Lo 60esima edizione ha un titolo di per sè molto significativo:

 Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Due parole potenti e “scandalose” che spalancano scenari attuali e universi possibili, al cui orizzonte si compone la linea di pensiero curatoriale, nitida nel colpo d’occhio della distanza, vibrante di contrasti complessi se osservata più da vicino.

Presidente della Biennale di Venezia

Proprio il curatore Pedrosa durante un suo intervento, che potete leggere integralmente sul sito ufficiale della Biennale di Venezia, ha sostenuto:

Il termine italiano “straniero”, il portoghese “estrangeiro”, il francese “étranger” e lo spagnolo “extranjero” sono tutti collegati sul piano etimologico rispettivamente alle parole “strano”, “estranho”, “étrange” ed “extraño”, ovvero all’estraneo. (…) Secondo l’American Heritage e l’Oxford English Dictionary, il primo significato della parola “queer” è proprio “strange” (“strano”), pertanto la Mostra si svilupperà e si concentrerà sulla produzione di ulteriori soggetti connessi: l’artista queer, che si muove all’interno di diverse sessualità e generi ed è spesso perseguitato o messo al bando; l’artista outsider, che si trova ai margini del mondo dell’arte, proprio come l’autodidatta o il cosiddetto artista folk o popularl’artista indigeno, spesso trattato come uno straniero nella propria terra. La produzione di questi quattro soggetti sarà il fulcro di questa edizione e costituirà il Nucleo Contemporaneo dell’Esposizione. (…)

Oltre alla contemporaneità che comprenderà le opere di 110 artisti, ci sarà spazio per il cosiddetto Nucleo Storico:

(…) composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo. Si è scritto molto sui modernismi globali e su quelli del Sud del mondo, motivo per cui in alcune sale saranno esposti lavori provenienti da tali territori, come a costituire una sorta di saggio, una bozza, un ipotetico esperimento curatoriale volto a mettere in discussione i confini e le definiioni del Modernismo. Conosciamo fin troppo bene la storia del Modernismo in Euroamerica, ma i modernismi del Sud globale rimangono in gran parte sconosciuti. La loro conoscenza è limitata agli specialisti di ogni singolo Paese o regione, i cui lavori saranno collegati ed esposti in un’esperienza illuminante. Ecco perché queste storie assumono una rilevanza davvero contemporanea: abbiamo urgente bisogno di imparare di più su e da quei contesti. (…)

Adriano Pedrosa

Esso è suddiviso in tre sezioni:

  • la prima comprendente i ritratti e le rappresentazioni della figura umana di 112 artisti;
  • la seconda detta “astrazioni” che si distacca, con i suoi 37 artisti, dalla tradizione costruttivista europea e adotta forme più curvilinee;
  • la terza “Italiani Ovunque” dedicata alle opere degli artisti italiani che si sono trasferiti all’estero, integrandosi nelle culture locali di arrivo.

Questa edizione della Mostra ospita frammenti di bellezza marginalizzata, esclusa, punita, cancellata da schemi di geo-pensiero dominante. Così i temi cogenti della Mostra di Pedrosa, il diverso, lo straniero, il viaggio, l’integrazione, riverberano nelle acque sempre calme e sempre nuove della città lagunare. Ancora una volta Venezia – nei secoli culla dolce di conoscenza e comunicazione tra popoli, etnie, religioni – è la piazza naturale da cui smistare nuovi punti di vista e Fare Mondi – per dirla con un lessico qui di casa.

PIETRANGELO BUTTAFUOCO
Presidente della Biennale di Venezia

Sul sito ufficiale della Biennale di Venezia è possibile trovare qualsiasi informazione relativa alla Mostra.


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