Caos passaporti: viaggi cancellati, mesi di attesa e open day

di Mirko Aufiero
4 Min.

Caos passaporti: negli ultimi mesi per molti italiani ottenerli è diventata un’impresa, cosa sta succedendo? 

Nel caso siate interessati a fare un viaggio fuori dall’Europa, e non già siate in possesso di un passaporto, sappiate che potreste trovare qualche difficoltà nell’ottenerlo.  

Negli ultimi mesi, infatti, le liste di attesa per i passaporti sono diventate interminabili e mentre le Questure si trovano paralizzate dalla mole di richieste, molti italiani sono costretti a disdire i loro viaggi. 

Cosa sta succedendo 

Caos passaporti in Italia: code e mesi di attesa. Cosa sta succedendo

Dopo la pandemia di Covid, in cui le richieste di nuovi passaporti erano molto scarse a causa dell’impossibilità di viaggiare, molti italiani hanno deciso di richiedere il documento e iniziare a vedere il mondo fuori dal continente

Ciò ha creato una forte concentrazione di domande negli ultimi mesi, con le Questure che non riescono a tenere il passo delle richieste presentate dagli utenti. Infatti, se cerchiamo di prenotare un appuntamento online per il passaporto, noteremo che le date da qui all’estate (e spesso anche oltre), sono tutte occupate. 

La situazione, oltre a creare forti disagi agli italiani che si trovano nell’impossibilità di partire, ha inoltre causato ingenti danni alle agenzie di viaggi: sarebbero più di 80mila i viaggi organizzati disdetti, con 150 milioni di mancate vendite. 

Le proteste in Parlamento sui passaporti

La portata della questione è tale che è giunta in Parlamento, tanto che i deputati Chiara Appendino (ex sindaca di Torino) e Antonio Iaria (del M5S) hanno presentato un’interrogazione parlamentare a riguardo:  

«A Torino abbiamo visto in coda per rinnovare il passaporto anche seimila persone e in Piemonte il 40 per cento dei passaporti da rinnovare sono necessari per recarsi in Gran Bretagna per lavoro. È inammissibile che i cittadini debbano mettersi in fila alle due di notte a gennaio per sperare di ottenere ciò che gli spetta di diritto». 

Da Verdi e Sinistra arrivano inoltre l critiche al sistema di open day nelle Questure, giudicato una “baraonda da terzo mondo”, con “centinaia di torinesi in attesa in strada e sui marciapiedi a partire dal cuore della notte”. 

Questure e passaporti 

Alcune Questure, per cercare di smaltire gli ingorghi, negli ultimi mesi hanno organizzato degli open day, giorni in cui è possibile presentare fisicamente una domanda per il passaporto anche senza appuntamento. 

Tuttavia, queste code non hanno funzionato come si sperava: molti utenti, infatti, si sono lamentati delle interminabili code iniziate fin dalle prime luci dell’alba, con più di 6.000 persone in coda su un totale di 14 uffici. 

Secondo Assoviaggi, quella degli open day sarebbe stata una strategia fallimentare: 

«Adesso però occorre trovare una soluzione che non può essere quella degli Open Day, che inevitabilmente si trasformano in nuovi ingorghi. Occorre accelerare sugli investimenti tecnologici della pubblica amministrazione: serve maggiore efficienza informatica che nel caso di documenti personali deve seguire l’esempio dell’anagrafe nazionale digitale, via maestra del miglioramento dei servizi ai cittadini in un Paese europeo» 

Scritto da Mirko Aufiero


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