La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata colpita da droni

di Mirko Aufiero
6 Min.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica si rischia un «grave incidente nucleare». I danni sono in realtà limitati, e secondo l’AIEA non è compromessa la «sicurezza nucleare»

Domenica 7 aprile la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (ZNPP) – la più grande d’Europa e sotto controllo russo – è stata colpita da diversi droni. Rafael Marino Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), ha affermato che si tratta di «una grave escalation dei pericoli per la sicurezza nucleare».

In un comunicato, l’AIEA afferma che «non vi sono indicazioni di danni alla sicurezza nucleare critica o ai sistemi di protezione del sito». Nonostante ciò, continua l’AIEA, gli attacchi militari potrebbero causare un «grave incidente» in grado di impattare sulle «persone e l’ambiente in Ucraina e oltre».

Va tuttavia chiarito che l’espressione «incidente nucleare grave» fa riferimento ai parametri dell’AIEA. Per l’Agenzia sono da considerare gravi anche gli incidenti che non causano vittime o conseguenze all’esterno delle centrali.

Le stime dei danni

In un post su X l’Agenzia afferma che è stato colpito uno dei sei reattori dell’impianto e che è stata accertata una vittima. Nel dettaglio, gli «attacchi diretti contro le strutture di contenimento principali del reattore» sono stati almeno tre, ha scritto Rafael Grossi su X.

L’AIEA, presente sul luogo con i suoi esperti, ha confermato che l’attacco è stato condotto tramite droni, che sembrano aver preso di mira «le apparecchiature di sorveglianza e comunicazione».

Yevgeniya Yashina, direttrice delle comunicazioni di ZNPP, ha affermato a TASS che due droni hanno colpito «l’area del porto mercantile e della mensa e danneggiato un camion». Il terzo avrebbe invece colpito la cupola dell’edificio del sesto reattore.

«Non c’è alcuna minaccia per la sicurezza. Il livello di radiazioni è immutato», ha aggiunto Yashina.

«Nessuno può concepibilmente trarre vantaggio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari», continua il post di Grossi, che fa appello ai «decisori militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari».

I cinque principi di cui parla Grossi sono quelli stabili al Consiglio di Sicurezza dell’Onu nel maggio scorso. Tra questi, il primo impone che l’«integrità fisica delle strutture – che si tratti di reattori, bacini di combustibile o depositi di rifiuti radioattivi – deve essere mantenuta».

L’Ucraina e la Russia si accusano a vicenda dell’attacco

Come riporta l’agenzia russa TASS, il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov ha affermato che «gli attacchi dell’esercito ucraino contro la centrale nucleare di Zaporozhye sono una provocazione».

Per Peskov si tratta di una «tattica molto pericolosa e con conseguenze molto negative a lungo termine». Per il portavoce del presidente russo, il «regime di Kiev continua la sua attività terroristica» attaccando la centrale.

Da Kyiv affermano invece di non essere coinvolti nell’attacco. Il quotidiano ucraino Ukrayinska Pravda riporta le parole del portavoce dell’intelligence ucraina, Andrii Yushov, secondo cui si tratta di un attacco russo «sotto falsa bandiera».

«Gli attacchi russi, comprese le operazioni sotto falsa bandiera, sul territorio della centrale nucleare ucraina sono la tattica criminale e ben nota a cui ricorrono spesso gli occupanti, così come lo schieramento di forze e armi presso la ZNPP e l’allestimento di alcune strutture presso la centrale nucleare ucraina. centrale elettrica con esplosivi».

Andrii Yushov, portavoce dell’intelligence di Kyiv

La centrale nucleare di Zaporizhzhia nella guerra

La centrale nucleare di Zaporizhzhia si trova sotto il controllo russo dal marzo 2022, quando le truppe della Federazione hanno occupato gran parte della regione. In seguito al crollo della diga di Nova Kakhovka lo scorso giugno – che forniva l’acqua per il raffreddamento dell’impianto – tutti i reattori sono stati spenti.

Come riporta la CNN, nel corso della guerra i russi hanno più volte avvertito gli ucraini di non condurre bombardamenti nella centrale per evitare un «incidente radioattivo». Secondo gli analisti citati dall’emittente statunitense, si tratterebbe in realtà di una strategia per scoraggiare Kyiv dal condurre operazioni nella regione. Infatti, i reattori raffreddati della centrale non sarebbero in grado di ricreare la distruzione del disastro di Cherbonyl del 1986.

Inoltre, i reattori della centrale sono a prova di artiglieria, droni compresi. L’unico modo per penetrarli e causare una contaminazione radioattiva sarebbe servirsi dell’artiglieria bunker-baster, finora mai utilizzata contro la centrale.


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