Salvini apre al nucleare in Italia, uno sguardo d’insieme

di Alessia Giurintano
4 Min.

Presso l’Università degli studi di Pavia si è tenuta l’iWeek, il convegno sul nucleare in relazione al cambiamento climatico.

Matteo Salvini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, prima di prendere parte al convegno, ha risposto così ai giornalisti: «Lo farei anche domani mattina» , facendo riferimento ad un possibile nuovo referendum sul nucleare in Italia.

Lo stop all’uso del nucleare nel nostro paese risale al 1987, data del referendum abrogativo.

Salvini si dimostra deciso a proporre in sede di consiglio dei ministri la possibilità di ritorno del nucleare, ritenendo proprio il 2024 come «l’anno della scelta della responsabilità”»

È ancora il vicepremier a parlare di vantaggi del nucleare, considerandolo una «fonte di energia costante che renderebbe l’Italia protagonista in prima linea»

Escluse quindi le fonti rinnovabili del sole e del vento, un indagine condotta da Swg, mostra come una maggioranza degli italiani presi a campione rappresentativo, sostengono la posizione del Ministro.

Il 51% degli italiani si muovono verso un “sì”, corrispondenti a 6 cittadini su 10.

Intervento di Matteo Salvini all’iWeek di Pavia

(ri)aperto il dibattito sul nucleare: si può parlare di ritorno?

In Italia il nucleare è stato escluso dalle fonti di energia sfruttabili a partire dal disastro che avvenne a Chernobyl.

Interrotto negli anni Ottanta, il divieto non riguarda tutti i paesi del globo.

I nostalgici del nucleare, sostengono con convinzione un ritorno a questa fonte per ragioni ambientali ma anche di sicurezza relativa agli approvigionamenti.

In generale, si riscontra una maggiore sensibilità alla questione climatica, e alle soluzioni per fronteggiare l’emergenza.

Relativamente poveri di risorse nel sottosuolo, si temono ripercussioni sulle importazioni a causa degli scontri attuali, che in realtà si stanno verificando già da un anno, con prezzi in aumento per imprese e famiglie.

La situazione oltreconfine: la posizione dell’UE

Dopo la Cop28 del dicembre scorso nella tanto discussa Dubai, i leader protagonisti della politica internazionale si sono nuovamente incontrati lo scorso marzo, a Bruxelles, per il primo vertice sull’energia nucleare.

Attualmente, sono più di 150 i reattori in funzione nei paesi membri dell’UE. La Francia ha un ruolo di primo piano nella produzione.

Sebbene l’uso del nucleare sia un argomento controverso, con non poche criticità, tra chi ne valorizza i vantaggi si collocano: Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Svezia.


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