Perché ci innamoriamo delle persone sbagliate?

di Giovanni Ilardi
5 Min.
Oggi parliamo di Amore. Vi siete mai chiesti perché ci innamoriamo sempre di chi non ricambia?

Troviamo l’amore in ogni istante delle nostre vite: nella natura, in una canzone, nelle amicizie. Desideriamo calore e intimità. E queste esigenze sono spesso traslate sul piano sentimentale: quante volte vi è capitato di idealizzare una determinata persona rendendola la vostra dolce metà? E proprio quando incontriamo qualcuno che ci stimola mentalmente ed emotivamente, con cui costruire un rapporto stabile, succede. Succede cosa? Ci annoiamo, perdiamo interesse, andiamo avanti. Ci infatuiamo di altre persone.


Oggi parliamo proprio di questo: perché ci innamoriamo della persona sbagliata?
Non è nelle nostre facoltà di esseri umani scegliere di chi innamorarci, è irrazionale, ma forse un minimo di razionalità dovrà pur esserci se, statisticamente, così tante persone tendono a innamorarsi di qualcuno di irraggiungibile, annullando difatti così relazioni nella realtà. Non è possibile trovare una risposta univoca che vesta perfettamente tutti, ma ci sono indubbiamente degli stimoli che sul piano cognitivo fanno la differenza.

Partiamo col dire che siamo socialmente e culturalmente attratti da ciò che non possiamo ottenere, qualcosa per cui è necessario faticare. E anche tanto. Ed è qualcosa di tipico della società capitalistica e consumistica in cui siamo immersi: crediamo che maggiore sia lo sforzo, lo sfinimento, il lavoro duro, e maggiore sia il valore di ogni oggetto o persona che ci circonda. Sapere che una qualunque persona sia fidanzata ci rimanda proprio a questo: a una sfida di idealizzazioni che, in realtà, una sfida davvero non lo è. Perché a stare in quel mondo magico di finzione e sogni, talvolta anche doloroso, ci siamo solo noi.
Eppure il dolore, paradossalmente, a noi piace, e anche tanto: è in grado di abbattere completamente quel muro che chiamiamo ogni giorno Monotonia, impegnando i nostri pensieri in qualcosa di diverso dal solito, che al contempo ci diverte. E ci convinciamo di come quella sfida sia essenziale, e non solo: quanto più dura e faticosa essa sarà, maggiore sarà il valore dell’oggetto ambito. Se non fosse solo che non parliamo di oggetti, ma di persone. Persone idealizzate, che vengono ridotte a estensioni corporee in cui inserire, a proprio piacimento, dei valori, delle anime, dell’amore. Eppure l’amore è frutto di un completo e, talvolta, crudo scontro con la realtà emotiva e valoriale dell’altro.

Quindi, forse, approcciarsi agli altri idealizzandoli e vedendoli come sfide annulla l’elevazione e l’importanza di questo sentimento. Un sentimento che, in primis, va rivolto a se stessi. Spesso, però, non crediamo di essere degni d’amore: ognuno di noi custodisce un passato, del dolore, della vergogna, che consciamente e inconsciamente ci definiscono nella nostra interezza. E non amarsi fa tendere esattamente a un innamoramento così distante e utopico che non potrà che confermare quello scrigno di insicurezza che, nel profondo, urla che nessuno potrà mai volere bene a quell’anima così insicura e fragile. C’è poi chi ama autosabotarsi, convincendosi delle più minuscole imperfezioni nascondendo una enorme paura delle relazioni amorose. Ed è così estremamente facile innamorarsi di qualcuno di irraggiungibile: permette di sentirsi sulle montagne russe, di avere costantemente le farfalle nello stomaco non dovendo mai però scontrarsi con la realtà. E, infine, ci sono coloro che sono tremendamente spaventati dal potere che qualcuno può avere sulla propria persona. Amare richiede l’enorme atto di mostrarsi fragili. E accettare che qualcuno possa entrare in contatto con quel nucleo così intimo e delicato che celiamo con cura è difficile. Forse perché quel nucleo lo nascondiamo anche a noi stessi. Si riparte così con il solito loop: idealizzazione, lontananza, allontanamento di amore vero.


Siamo tutti così fragili e approfondire i diversi casi di idealizzazione che colpiscono ogni persona l’ha evidenziato con cura. E quindi, vi starete chiedendo, una soluzione c’è? La risposta è sì, ma accedervi non è così facile. In un modo o nell’altro ogni idealizzazione è legata a una forma di dolore, e per stancarsi del dolore talvolta c’è bisogno di tempo e fatica. Vi lanciamo però una riflessione sul sentimento protagonista di questo articolo: l’amore non colmerà mai le vostre vite. Vi innamorerete di quante persone volete, ne idealizzerete, probabilmente, ancora di più. L’amore di un’altra persona non curerà mai le vostre mancanze emotive se prima non esponete, a voi stessi, la vostra fragilità. Solo la fragilità ha il suono della verità e da’ la stessa sensazione del coraggio. Solo la fragilità apre le porte dell’Amore.

Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Scritto da Giovanni Ilardi

Articoli Correlati