I Sephora Kids come specchio della nostra società

di Alessia Agosta
6 Min.

Non è ormai una novità che i social facciano parte della nostra vita quotidiana e siano permeati nella società odierna. 
Negli ultimi anni ha spopolato una nota applicazione di video: TikTok, che giorno per giorno influenza le vite dei milioni di utenti iscritti. Utenti che ricoprono tutte le fasce d’età.
In particolare, da qualche mese a questa parte, sta prendendo piede il fenomeno dei Sephora Kids, ossia ragazzine in età preadolescenziale che comprano molti prodotti beauty nel noto negozio francese Sephora.

Sephora Kids: alla scoperta del fenomeno social

È prettamente online che nasce e si sviluppa questa interessante vicenda degli ultimi mesi. Sono in netta crescita le ragazzine che, vedendo tutorial di make-up o di cura per la pelle, vogliono acquistare prodotti costosi o non adatti al proprio tipo di pelle, senza esserne pienamente consapevoli. La quantità di video tutorial presenti su TikTok non si può nemmeno quantificare, motivo per cui i Sephora Kids sono continuamente esposti a questo genere di prodotti.

L’acquisto dei prodotti è quasi sempre seguito da un video in cui le ragazzine si riprendono mentre provano questi prodotti, imitando così gli utenti più adulti.

Un pattern ricorrente 

Alla base di questa questione c’è la F.O.M.O., Fear of missing out, la paura che invade tutti gli utenti odierni di restare esclusi da una tendenza del momento. Se una content creator (coloro che creano contenuti sui social network) totalizza milioni di visualizzazioni, o riceve prodotti gratuiti dai brand, solo mostrando nei propri video i prodotti beauty acquistati, significa che tali articoli sono degni e valgono qualcosa, ed il valore può essere economico o (molto più desiderato) sociale.

La catena di video tutorial, in sostanza, non si esaurisce mai, perché le content creator lavorano creando questo tipo di contenuti, mentre i Sephora Kids desiderano ricreare questo tipo di intrattenimento per imitare le colleghe e sentirsi più grandi. 

Perché, dunque, tutto ciò accade?

ragazzina con telefono

Frammenti della nostra società nei Sephora Kids

Sicuramente non è il caso più rappresentativo per descrivere il funzionamento della società in cui ci troviamo, ma un’attenta analisi dei Sephora Kids può aprirci una finestra di dialogo tra ciò che conosciamo e ciò che, invece, vive nell’ombra della collettività.

Partendo dalla già esplicata F.O.M.O., le ragazzine desiderano, prima di tutto, sentirsi grandi.

Questo avviene perché sui social si trova di tutto un po’, quindi non è raro che i preadolescenti si ritrovino a confrontarsi con persone più grandi, assorbendo gli stimoli che derivano da quella determinata fascia d’età. La voglia di crescere è una costante di tutte le generazioni quando si trovano a vivere l’età puberale. 

È una società sovrastimolata, la nostra, che non lascia scampo a chiunque ne faccia parte: ci ritroviamo obbligati ad assorbire la maggior parte degli stimoli che ci vengono presentati, perché questi stimoli viaggiano da un contesto a un altro; quindi, ci vengono proposti non una ma più volte.

L’acquisto compulsivo fa parte del pacchetto: per compensare la tristezza a cui ormai i social hanno abituati, ci si rifugia nello shopping sfrenato. Anche le aziende incentivano questo tipo di spese. I Sephora Kids hanno accresciuto le vendite dei prodotti beauty, quindi ora i brand creano packaging accattivanti, che attirino i ragazzini con colori pastello o forme semplici. 

Ed è qui che i Sephora Kids vengono tratti in inganno, in quanto per sentirsi parte di qualcosa, per sentirsi qualcuno, si dedicano ad attività come la skincare con prodotti altamente fuori dalla loro portata, sia a livello di ingredienti che a livello economico, perché una crema idratante può costare anche 70 euro.

Col trascorrere del tempo, infatti, l’uso scorretto di creme o prodotti per la cura della pelle, potrebbe portare a conseguenze negative della pelle.

make up trucchi

La normalizzazione di queste pratiche e l’autorità genitoriale

I genitori, dal canto loro, acconsentono a questa pratica. Ciò potrebbe accadere per due ragioni: la prima riguarda la F.O.M.O. anche nell’autorità genitoriale, perché il genitore più severo potrebbe sentirsi la “pecora nera” del gruppo. Si può ipotizzare anche che un genitore non sia pienamente informato di quali agenti siano dannosi per la pelle del proprio figlio (anche perché, grazie al consumismo sfrenato, ogni giorno vengono lanciati sul mercato prodotti innovativi) ma una veloce ricerca su internet potrebbe risolvere i dubbi per scongiurare l’acquisto di articoli sbagliati.

 La normalizzazione di queste pratiche è avvenuta tramite i social, in quanto tutti hanno almeno un account e l’accesso a milioni di contenuti, e la proposta incessante non fa altro che trasformare abitudini straordinarie in ordinarie. Se una cosa diventa consueta, sempre più persone la percepiranno come facente parte della quotidianità.

I Sephora Kids nascondono dietro di sé la sfrenata voglia di crescere di ogni bambino, e la necessità di omologarsi e sentirsi uguale agli altri, entrando a far parte di un gruppo che lo rappresenti. 

Se ci riflettiamo bene, la nostra società si basa, in parte, su questo.


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