Premio Strega e Acca Larenzia: FDI attacca l’autrice Mira

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 10 Min.

Ma cosa c’entra l’attacco della Destra Italiana con il Premio Strega e la Strage di Acca Larenzia? Facciamo chiarezza.

FDI attacca Valentina Mira, autrice di “Dalla stessa parte mi troverai” (edito SEM) e finalista del Premio Strega 2024.

Questa storia comincia una sera d’inverno, il 7 gennaio 1978. Davanti a una sede del Movimento sociale italiano nel quartiere Appio Latino, a Roma, vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco due attivisti di destra. Da quel momento, i morti di Acca Larentia diventano icone intoccabili del neofascismo.

Questa storia ricomincia il 30 aprile 1987, quando viene arrestato Mario Scrocca, un militante di estrema sinistra. Secondo gli inquirenti, Scrocca avrebbe fatto parte del commando che colpì ad Acca Larentia. Lo troveranno cadavere ventiquattro ore più tardi, impiccato in una cella di Regina Coeli. Ma troppe cose non tornano…

Questa storia senza fine ricomincia – una volta ancora – un pomeriggio di giugno del 2021.

Due donne si incontrano sotto il cielo di Roma. Rossella ha sessant’anni ed è la vedova di Mario Scrocca. Valentina, di anni, ne ha trenta, è cresciuta dalle parti di Acca Larentia, in passato ha frequentato dei neofascisti e si porta dentro le cicatrici di quelle frequentazioni. “Dalla stessa parte mi troverai” è il racconto di un amore vissuto a mille nei giorni in cui tutto era ancora possibile e di una vita spezzata al tempo del disincanto collettivo, prima di essere consegnata all’oblio.

Sinossi di “Dalla stessa parte mi troverai” 

Fratelli D’Italia accusa l’autrice di revisionismo storico:

È davvero increscioso che quarantasei anni dopo, non si riesca ancora a riconoscere con spirito di pacificazione nazionale la strage di Acca Larenzia. Ho appreso, già da due giorni, che tra i libri finalisti del Premio Strega è stato ammesso un testo di Valentina Mira, ‘Dalla stessa parte mi troverai’, che prova a banalizzare l’atroce mattanza avvenuta nel quartiere Tuscolano il 7 gennaio 1978. Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, lasciati esanimi sul selciato con la sola ‘colpa’ di essere militanti del Movimento sociale italiano, così come Stefano Recchioni, ucciso qualche ora dopo negli scontri che si scatenarono davanti la sezione, meritano il rispetto di tutti gli italiani.

Purtroppo, invece, c’è qualcuno a sinistra, evidentemente foraggiato da un circo mediatico intriso di ideologia, che continua a considerare i ragazzi di destra dei morti di serie b.

 Il senatore Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia – nota ufficiale di Fratelli D’Italia

Non si astiene, nemmeno, la vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli:

La verità storica viene ancora una volta strumentalizzata e offesa, questa volta per meri fini letterari e commerciali, infangando quella cultura del ricordo che vuole rendere omaggio alle tante vittime di quegli anni bui, di cui in troppi si riempiono la bocca, ma evidentemente solo in occasione delle ricorrenze

Accuse forti anche dal senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura:

A parti inverse, se qualche autore di destra avesse affrontato con lo stesso sdegno la morte di ragazzi innocenti di sinistra, si sarebbe giustamente agitato un vespaio di polemiche. Duole allora dover constatare che certi salotti culturali italiano, evidentemente, non sono ancora maturi per affrontare la violenza politica senza incrostazioni ideologiche di sinistra. Vergogna.

Non tarda ad arrivare, però, la risposta dell’autrice che sostiene di non aver mai messo in dubbio che, anche, i ragazzi che furono uccisi il 7 Gennaio 1978 sono vittime. Si dice contro la strumentalizzazione del plurimo omicidio che ancora oggi avviene.

È evidente che il libro non è stato letto perché io non parlo dei fatti di Acca Larentia, ma di Mario Scrocca la cui vicenda non volevo andasse perduta. Mi accusano di revisionismo, di non avere pietà per le vittime di Acca Larentia, ma fanno una confusione strumentale dimostrando di non conoscere le mie pagine: i ragazzi che morirono in quegli anni terribili erano tutti vittime, spesso non avevano neppure il libero arbitrio di decidere il proprio destino. L’ho scritto e lo ripeto. Diverse invece sono le commemorazioni con i saluti romani e le croci celtiche. Quelli proprio non posso giustificarli, perché io sono e resto antifascista.

Sito ufficiale Feltrinelli

Strage di Acca Larenzia: perchè è così importante per l’estrema destra?

Dopo aver chiarito le ragioni della polemica nata tra Fratelli d’Italia, il Premio Strega e la scrittrice Valeria Mira facciamo un passo indietro: Cosa si intende con l’espressione “Strage di Acca Larenzia”?

Nel tardo pomeriggio del 7 Gennaio 1978, cinque ragazzi militanti di destra stanno uscendo dalla sede del MSI di via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano di Roma dove stanno pubblicizzando, con dei volantini, un concerto di un gruppo di musica alternativa di destra, gli Amici del vento. Delle persone armate aprono il fuoco contro di loro. Le vittime sono due studenti: Franco Bigonzetti, 20enne iscritto alla Facoltà di Medicina e il18enne Francesco Ciavatta che viene inseguito e colpito alla schiena mentre sta tentando di fuggire. Trasportato in ambulanza, ma muore poco dopo in ospedale.

Poco dopo, durante una manifestazione di protesta indetta a causa dell’evento, viene ucciso il 19enne Stefano Recchioni.

Rivendicazione e accusa

L’agguato viene rivendicato dopo alcuni giorni dai Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale, un’organizzazione terroristica di estrema sinistra:

Un nucleo armato, dopo un’accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larenzia, ha colpito i topi neri nell’esatto momento in cui questi stavano uscendo per compiere l’ennesima azione squadristica. Non si illudano i camerati, la lista è ancora lunga.

Da troppo tempo lo squadrismo insanguina le strade d’Italia coperto dalla magistratura e dai partiti dell’accordo a sei. Questa connivenza garantisce i fascisti dalle carceri borghesi, ma non dalla giustizia proletaria, che non darà mai tregua. Abbiamo colpito duro e non certo a caso, le carogne nere sono picchiatori ben conosciuti e addestrati all’uso delle armi.

cassetta audio in cui è registrata una voce che legge questo comunicato

Nel 1987 vi è una confessione: Livia Todini accusa cinque militanti di Lotta Continua. Oltre il già citato Mario Scrocca, Fulvio Turrini, Cesare Cavallari e Francesco de Martiis che vengono arrestati, Daniela Dolce fugge in Nicaragua, evitando la pena. Successivamente l’insufficienza di prove a loro carico, porta all’assoluzione.

L’anno successivo si ritrova la mitraglietta Skorpion usata nell’agguato viene trovata in un covo delle Brigate Rosse. Gli esami balistici rivelano che l’arma era già stata usata per altri tre omicidi ad opera delle BR. Ma rimane ignoto il modo in cui arrivò nelle mani di uno dei responsabile dell’omicidio.

Ogni anno centinaia di militanti di estrema destra si riuniscono per commemorare le vittime del plurimo omicidio. Ci ricordiamo – probabilmente – le immagini delle migliaia di braccia destre alzate quest’anno. Un evento che appare la strumentalizzazione di un evento tragico. Che si trasforma – così – in un raduno di nostalgici.

Il Premio Strega

Il Premio Strega è un premio letterario – narrativo assegnato a un autore o a un autrice che ha pubblicato la sua opera tra il 1°marzo dell’anno precedente e il 28 Febbraio di quello della premiazione. Che avviene nel mese di Luglio. Venne istituito nel 1947. Patrocinato dall’industriale Guido Alberti, produttore del liquore Strega. E viene assegnato all’autore che ha riportato più voti dei cosiddetti “Amici della domenica“, critici, poeti, narratori che si riunivano ogni domenica nel salotto di G. e M. Bellonci

Ciascun Amico della domenica potrà segnalare, con il consenso dell’autore, un’opera che ritiene meritevole di partecipare al premio. Ciascuna segnalazione dovrà essere corredata da un breve giudizio critico. Ogni opera potrà ricevere una sola segnalazione, che dovrà pervenire secondo le modalità indicate dalla segreteria agli Amici.

Articolo 1 del regolamento di partecipazione

Maria Bellonci descrive così la nascita del Premio:

Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ancora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia.

10 anni fa nasce anche il Premio Strega Europeo in occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea “con l’intenzione di affermare la rilevanza dell’elemento culturale come momento di dialogo e aggregazione, oltre i confini che circondano e delimitano le nostre nazioni”

Il Premio Strega Europeo viene assegnato annualmente a un libro pubblicato in prima edizione in un paese europeo che sia stato tradotto in Italia tra il 1° maggio dell’anno precedente e il 30 aprile dell’anno in corso.

Concorrono ogni anno cinque opere di narrativa che hanno conseguito nei Paesi di provenienza un importante riconoscimento nazionale: cinque voci rappresentative di diverse aree linguistiche e tradizioni letterarie, cinque modi di esplorare le latitudini possibili del romanzo contemporaneo.

Il riconoscimento viene assegnato da una giuria composta da venticinque scrittrici e scrittori italiani vincitori e finalisti del Premio Strega. È previsto inoltre un riconoscimento di pari entità al traduttore del libro premiato.

Sito ufficiale del Premio Strega Europeo

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