In calo i cattolici in Europa, cosa sta succedendo?

di Alessia Giurintano
4 Min.

Nel Giorno della 97esima Giornata Missionaria Mondiale l‘Agenzia Fides pubblica dei dati relativi ai cattolici e alla Chiesa in generale nel mondo.

Si prende in considerazione come documento, l’Annuario statistico della Chiesa, aggiornato al 2021.

Al 31 dicembre 2021 la popolazione mondiale era di 7.785.769.000 persone, con un significativo aumento delle unità che però non ha interessato l’Europa.

Tra questi, il numero dei cattolici era pari a 1.375.852.000, in aumento rispetto all’anno precedente. Questa crescita non ha coinvolto l’Europa, che scende a -244.000 rispetto ad altri continenti in salita considerevole.

cattolici in calo

Continenti in crescita, continenti in calo: i cattolici europei scendono di numero

In Europa, tenendo sempre come riferimento i dati dell’Agenzia Fides, il numero è sceso al 21.2%.

In calo anche il numero dei sacerdoti (-3.632), e delle religiose (-7.804).

Dati alla mano, è corretto parlare di crisi del credo in Europa?

Olivier Roy, docente presso lo European University Institute di Firenze, trova nel processo di secolarizzazione, la spiegazione al calo:

«[..]abbiamo un’espansione dell’incultura religiosa, il fatto che i non praticanti non conoscano praticamente per nulla la religione. Pertanto c’è una crescita del divario tra praticanti e non praticanti, verso figure di “vagamente credenti”», afferma il professor Roy.

La Chiesa (non) è eurocentrica, o almeno, non più

Con la fine del Secondo Conflitto Mondiale, la Chiesa smette di considerare l’Europa al centro.

Infatti, gli assi geo-politici del globo si erano ridotti a due poli: Usa e Urss. L’Europa è dunque scartata, messa all’angolo, soprattutto dopo il genocidio degli ebrei che proprio dall’Europa ha visto la sua genesi e la sua massima espansione.

Ora, se è vero che l’universalismo è un carattere costitutivo di questa religione, è altrettanto vero che proprio in Europa, e più specificatamente a Roma, questo credo affonda le sue radici.

Qui è il centro dell‘identità di fede, che però ad oggi sta svanendo.

La crisi investe tanto i fedeli quanto l‘istituzione religiosa tutta, colpita da disordini interni non troppo nascosti, potere, ambizioni e sospetti.

Il cambiamento socio-culturale che coinvolge l’Europa (e non solo): a cosa si sta assistendo?

La secolarizzazione in atto, ha indebolito il ruolo delle istituzioni religiose, aprendo a visioni più razionali ed individualistiche, e in questo ha la sua fetta di responsabilità anche il processo di globalizzazione contemporaneo.

Il declino è anche una questione generazionale: si registrano anziani praticanti e giovani sempre più distanti.

Si può parlare di crisi, sì, ma perché le fondamenta cominciano, evidentemente, a traballare, e si trascinano un senso di sfiducia che allontana sempre di più, fino all’indifferenza.

Di Alessia Giurintano

Fonti: Agenzia Fides, Agi, Acistampa, Vocevangelica, Corriere della Sera, Didattica Ermeneutica


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