Cosa accadde vent’anni fa a Nassiriya

di Alessia Giurintano
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

12 novembre 2003, Nassiriya, Iraq. Un camion carico di esplosivo colpisce il quartier generale italiano, provocando una strage.

Tra le vittime, anche italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito, un cooperante internazionale e un regista.

400 chili di tritolo e liquido infiammabile provocarono la tragedia. Persero la vita ventotto persone, tra italiani ed iracheni.

È ricordata come la peggior strage dal dopoguerra.

Italiani a Nassiriya, l’operazione “Antica Babilonia”

In quegli anni, l’Iraq viveva il regime di Saddam Hussein, il quale vantava non pochi nemici (ma anche sostenitori).

Tanto la Gran Bretagna quanto gli Stati Uniti (tra gli altri), si erano prefissati l’obiettivo di rovesciare il regime, invadendo il territorio.

Il piano pesò allo stato iracheno, che necessitava, a fine operazione, di risollevarsi in ogni ambito. A tal fine, l‘ONU, attivò l’operazione “Antica Babilonia“.

L’Italia assunse il ruolo di peacekeeping, e fece da organo regolatore di servizi e infrastrutture, a ci si aggiunsero operazioni di bonifica e contrasto alla criminalità, con un focus sul controllo del territorio.

Il ruolo di Andrea Filippa, eroe senza medaglia

Il carabiniere Andrea Filippa è ricordato come colui che riuscì ad evitare una strage di dimensioni maggiori. Fu lui, infatti, a bloccare gli attentatori, freddandoli, impedendo così loro di accedere alla base militare.

Il camion, infatti, non esplose all’interno della caserma, ma all’ingresso, nei pressi del cancello.

Tuttavia, nonostante il tempestivo intervento, che ridusse sensibilmente la portata dell’attacco, lo Stato italiano non gli ha-ancora-dato alcun riconoscimento.

I morti e alcuni feriti dell’attentato a Nassiriya, vennero insigniti della Croce d’Onore alle vittime del terrorismo o di atti ostili, con una cerimonia tenutasi il 12 novembre 2005, alla presenza dell’ex Presidente Ciampi.  

«In questa Giornata, dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, l’Italia onora e ricorda tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la pace e la sicurezza della nostra Nazione e del mondo.», scrive Giorgia Meloni su X.

Eppure, i familiari delle vittime ancora oggi chiedono allo Stato che sia concessa la medaglia d’oro al valore militare.

12 novembre, il brano commemorativo di Skoll

Su questo catrame nero più nero che c’è
Una guerra di altri si e schiantata su me
E io mi accorgevo che ero solo e io morivo cosi da uomo solo

(https://youtu.be/aTSMuOEAnl8?si=eIJZLROV1Tib_KEd)

Giornalista e scrittore, Skoll è da oltre un decennio anche un artista militante.

Di sé e della sua musica dichiara:

«Il mio bisnonno ha combattuto sul Carso e mio nonno a El Alamein e a Tobruk: entrambi mi hanno insegnato soprattutto una cosa, ad amare e difendere il mio Paese, cosa che ormai non fa più nessuno».


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