Migranti e asilo: il nuovo sì del Parlamento Europeo

di Alessia Giurintano
4 Min.

Lo scorso mercoledì 10 aprile, il Parlamento Europeo ha segnato un punto di svolta sul tema della politica migratoria.

Ha infatti approvato il Patto di migrazione e asilo, il quale dà un nuovo assetto al sistema di accoglienza in ambito migratorio.

Il sì, che non era affatto scontato, dovrà superare in modo definitivo il Consiglio UE, e ottenere la maggioranza degli Stati membri (27 in tutto).

L’iter per l’attuazione pratica dei singoli governi firmatari è lungo, ma la Commissione Europea ha garantito il proprio impegno all’accelerazione delle pratiche. Si parla, per questo, del 2026.

L’approvazione del testo, arriva a seguito di una certa pressione in vista delle elezioni europee di giugno.

Il Parlamento europeo e l’approvazione del nuovo patto: uno sguardo al contenuto

Sono dieci i testi legislativi a cui il Parlamento Europeo ha dato il suo sì, determinando un nuovo punto di inizio per la politica migratoria.

Il primo nucleo di svolta riguarda la solidarietà e la responsabilità degli Stati membri sull’accoglienza nei propri territori di migranti, garantendo sostegno finanziario e tecnico-operativo.

Gli Stati membri, inoltre, si impegnano a regolare in modo efficente le situazioni di crisi, per fronteggiare al meglio gli aumenti degli arrivi.

Il testo prevede anche una modifica nella procedura di identificazione all’ingresso, di tipo preliminare e dalla durata i sette giorni. È prevista identificazione, raccolta di dati biometrici e controlli di tipo sanitario.

Gli Stati membri si impegnano, attraverso l’istituzione di organi di controllo indipendenti, alla protezione dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino.

Il Parlamento europeo approva nuovo patto migranti

Accoglienza, accesso sicuro e procedure più rapide: i fondamentali del patto

La parola chiave del nuovo patto è “accelerazione“, in primo luogo per il trattamento delle domande d’asilo alle frontiere.

Gli arrivi irregolari in UE, saranno registrati. Dati, impronte, riconoscimento facciale saranno inseriti nella banca dati Eurodac, in costante aggiornamento.

Tutti gli Stati membri, nel nuovo patto, si muovono sulla stessa linea, e si impegnano ad uniformare le procedure d’azione valide in tutta l’Unione.

Il Patto favorisce un accesso legale, organizzato e sicuro.

Tuttavia, l’approvazione ha sollevato critiche, e inasprito le divisioni già presenti sul tema, dato che molti ritengono più severe le misure adottate in termini di accesso e sicurezza.

Viktor Orban, leader ungherese, ha dichiarato:

«L’unità è morta, i confini sicuri non ci sono più, è un altro chiodo nella bara dell’Unione Europea.»

Il governo italiano ha mostrato il proprio dissenso con i voti contrari di Lega, Pd e M5S. Favorevole per otto test su dieci, Fdi.


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