Indagato, imputato e condannato, non sono la stessa cosa

di Antonucci Carola
3 Min.

Quante volte ci è capitato di leggere le parole indagato, imputato e condannato? A volte nel gergo comune, le definizioni di queste tre parole possono essere confuse, ma in realtà non sono assolutamente sinonimi. Vediamo insieme la differenza per fare chiarezza su articoli di cronaca, romanzi e notiziari.

Cosa si intende per indagato e imputato?

Nel sistema giudiziario, sappiamo bene quanto queste parole siano estremamente difese ed ognuna acquisisce un significato ben preciso quando viene aperto un caso, ma soprattutto emessa una sentenza.

Entrambi i termini definiscono soggetti coinvolti in un processo penale, ma è differente la posizione di quest’ultimi all’interno del processo stesso.

L’indagato, infatti, è una persona sulla quale sono in corso delle indagini e iscritto poi nel registro degli indagati. L’indagine, a sua volta, può essere aperta in seguito ad una notizia di reato presa da diverse fonti: polizia giudiziaria, PM o altri soggetti coinvolti. Il processo, però, non inizia se l’accusa non viene analizzata attraverso fonti affidabili da vari organi, come la polizia giudiziaria.

Indagato imputato e condannato, non sono la stessa cosa

Imputato è, invece, quella persona che è formalmente accusata dall’autorità giudiziaria e rinviata a giudizio dal giudice preliminare nel caso in cui, quest’ultimo, non scelga di sciogliere l’accusa dell’indagato. L’imputazione, ovviamente, avviene dopo un’analisi delle prove e la valutazione preliminare. Dove, il giudice incaricato, determina se le prove siano sufficienti per procedere al processo penale completo.

E il condannato?

Da quanto si evince da quanto detto poco fa, il condannato è quindi colui che è ritenuto formalmente colpevole di un reato. Cioè chi, in seguito alle indagini e all’accusa, risulta essere davvero il colpevole di tale reato. Di conseguenza può essere chi è in procinto di scontare la pena o chi la sta già scontando.

In conclusione, sebbene i primi due termini possano essere confusi nel gergo comune, è importante sottolineare le differenze sottili per poter comprendere fino in fondo le vicende a cui assistiamo ogni giorno tramite articoli o telegiornali.

Soprattutto perché, nei processi legali, l’importante è che il processo sia equo ed imparziale per tutte le persone coinvolte. Alla luce di ciò la sottile differenza è importante per tutelare le persone coinvolte che – fino a sentenza emessa da giudici – risulta essere per noi innocente. L’accusato è quindi considerato solo un sospettato che ha il diritto di difendersi dalle accuse contro di lui.

Di Carola Antonucci.


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