5 novembre, il punto della settimana: cos’è successo nel mondo?

di Emanuele Lo Giudice
5 Min.

Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 30 ottobre al 5 novembre 2023.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Giordania, Bangladesh e Nigeria, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!

Giordania: ad Amman riunione dei Ministri degli Esteri arabi

Settimana

La diplomazia giordana ha annunciato che ad Amman, capitale del Paese, si sono riuniti i Ministri degli Esteri di alcuni paesi arabi per discutere della guerra Israele-Gaza. Ad Amman era presente anche Blinken, il Segretario di Stato americano. Tutti i Ministri riuniti hanno dichiarato di essere pronti a richiedere un cessate il fuoco immediato.

La richiesta del cessate il fuoco viene dalla volontà di permettere l’arrivo di aiuti umanitari a Gaza. Blinken ha incontrato in separata sede prima il Ministro Giordano e poi la plenaria dei Ministri. I Paesi presenti, oltre a Stati Uniti e Giordania, erano Qatar, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. 

Gli Stati Uniti continuano a chiedere delle « pause umanitarie » per i civili della Striscia, Israele sostiene però che queste ci saranno solo una volta liberati tutti gli ostaggi (ad oggi più di 240).

Bangladesh: migliaia dell’opposizione in arresto

Settimana

Sono più di 8 mila le persone arrestate in Bangladesh perché esponenti dell’opposizione. L’ondata di arresti è partita dopo una manifestazione interrotta tenuta la settimana scorsa nella Capitale del Paese.

La causa scatenante di tutto è la richiesta di dimissioni arrivata alla premier Sheikh Hasina, al potere da 15 anni. Accusata dall’opposizione di governare con pugno duro, le forze di polizia non poche volte sono state sanzionate da paesi terzi per violazione dei diritti umani. Per tale motivo, la principale forza d’opposizione, il Partito nazionalista, ha chiesto le dimissioni di Hasina e un governo neutro per controllare le elezioni di Gennaio.

Per ora le stime degli arresti non sono precise, ma tra i detenuti sembrerebbero risultare anche esponenti di spicco del Partito d’opposizione, nonché il suo più alto funzionario.

Nigeria: gli jihadisti attaccano ancora

Settimana

Sono 17 le vittime di un attacco jihadista che ha colpito un villaggio nel Nord-Est del Paese. Gli abitanti del villaggio di Kayayya si erano rifiutati di pagare una tassa sul bestiame, soldi che le milizie jihadiste usano per mantenere il proprio controllo sul terreno.

Il villaggio di trova nello Stato di Yobe, a circa 150 km dalla capitale. Ad attaccare il villaggio sono stati numerosi miliziani dell’Iswap, l’ISIS dell’Africa Occidentale.

Oltre alle 17 vittime, nell’attacco che ha avuto luogo il 31 ottobre 2023, vi sono 5 feriti. Gli jihadisti controllano parte del territorio dal 2009, portando avanti numerosi e violenti attacchi che, fino ad oggi, sono costati la vita di più di 40 mila persone.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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