Settimana, il punto del 17 marzo: cos’è successo nel mondo?

di Mirko Aufiero
8 Min.

Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dall’11 al 17 marzo 2024.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Francia, Russia e Italia: cos’è successo dentro e fuori i confini nazionali? Ecco il punto della settimana!

Francia: Macron promette maggiori aiuti a Kyiv e incontra Scholz e Tusk

Dopo un mese di attriti tra Francia e Germania, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro polacco Donald Tusk hanno tenuto un vertice venerdì a Berlino. Nel cosiddetto “triangolo di Weimar” i tre leader si sono confrontati sulla postura da adottare nei confronti del supporto a Kyiv.

Risale a circa un mese fa lo scatto in avanti di Macron, che ha aperto all’invio di truppe francesi in Ucraina e adottato un atteggiamento più netto dei confronti di Putin. Questa mossa non era piaciuta particolarmente al cancelliere tedesco Olaf Scholz, contrario all’invio di soldati NATO in Ucraina.

Nelle ultime settimane Macron non si è risparmiato sulle citazioni “churchilliane” e sul sottolineare il pericolo esistenziale che la Russia putiniana rappresenta per l’Europa. Si tratta di una metamorfosi, se paragonata all’atteggiamento francese dei primi mesi di guerra. In Europa ci si chiede se ciò non sia una mossa rivolta più alla politica interna francese.

Del resto, con una Marine Le Pen in testa ai sondaggi e le Europee alle porte, rimarcare le differenze tra “noi” (macronisti) e “loro” (lepenisti) non sembra fuori dal mondo per Macron. Allo stesso tempo, Macron è al suo secondo e ultimo mandato, cosa che gli permette maggior libertà di movimento rispetto agli altri leader europei.

Fatto sta che a Berlino Francia, Germania e Polonia hanno trovato dei punti di coesione. Scholz ha ribadito che «non siamo in guerra con la Russia» e Macron ha chiarito che «non prenderemo mai l’iniziativa di un’escalation».

I tre leader hanno inoltre annunciato che verrà istituita una coalizione per fornire a Kyiv artiglieria a lungo raggio e che i profitti “significativi” dei beni russi congelati verranno usati per finanziare l’acquisto di armi per l’Ucraina. Sarà inoltre intensificata la produzione di equipaggiamento militare, anche sul suolo ucraino.

«Vogliamo spendere i nostri soldi, vogliamo aiutare in ogni modo possibile… qui e ora, in modo che la situazione dell’Ucraina nelle prossime settimane e mesi migliori», ha dichiarato Tusk.

In Russia si stanno svolgendo le elezioni. Pochi dubbi sul vincitore

Venerdì sono iniziate le elezioni presidenziali in Russia che consegneranno altri sei anni di “regno” a Vladimir Putin. Degli altri tre candidati, nessuno è una grave minaccia.

Il presidente originario di San Pietroburgo si appresta così a diventare il leader più longevo nella storia russa, superando il record di Josef Stalin. Presidente dal 2000 – eccetto quattro anni da primo ministro dal 2008 al 2012 – Putin sarà dunque in carica fino al 2030, quando avrà 78 anni.

La chiusura delle urne è prevista per le 18:00 GMT di domenica e si stima un’affluenza record. Sono chiamati al voto anche i cittadini delle zone ucraine occupate di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk.

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Proprio l’affluenza in queste zone è considerata da Mosca un elemento fondamentale per legittimare l’occupazione. Un’alta influenza sarebbe un dato utile per dimostrare la volontà di questa popolazione di far parte della Federazione; un dato, questo, da ottenere con la loro collaborazione o meno.

Come riporta la BBC, le autorità che amministrano i territori ucraini occupati fanno in modo che siano le urne a raggiungere i cittadini direttamente a casa.

«Gli abitanti filo-russi visitano le case con le urne, accompagnati da militari armati. Se bussano e nessuno apre, passano alla casa successiva. Non irrompono nelle case, ma fanno visite», dice un residente della regione occupata di Kherson alla BBC

Queste visite prevedono che ci siano cittadini locali collaborazionisti, con la lista degli elettori e le urne, accompagnati da militari armati.

«Cari elettori, ci preoccupiamo per la vostra sicurezza! Non dovete andare da nessuna parte per votare: verremo a casa vostra con schede elettorali e urne!», il messaggio della commissione elettorale russa nella regione occupata di Zaporizhzhia.

Italia: Meloni vola in Egitto con von der Leyen. Piano Mattei e gestione dei flussi il focus

Domenica mattina la presidente Meloni è arrivata al Cairo in Egitto insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von Der Leyen, il primo ministro belga e presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Alexander De Croo, il cancelliere austriaco Karl Nehammer e i primi ministri di Cipro e Grecia.

L’obiettivo della missione è migliorare i rapporti con il Paese nordafricano, che Meloni ha intenzione di portare al livello di «partenariato globale e strategico».

L’Unione Europa offrirà ad al-Sisi 7 miliardi di euro in sostegno al Paese – alle prese con una grave crisi economica – con lo scopo di raggiungere accordi simili a quelli già firmati con Tunisia e Mauritania.

«Questa iniziativa è il modo migliore per far fronte al flusso migratorio, e apprezziamo gli sforzi dell’Egitto in questo senso. Aspiriamo a lavorare insieme più di prima per aiutare gli Stati di origine e quelli di transito” con “investimenti e assistenza, per prevenire l’immigrazione illegale, per aiutare questi Stati a fronteggiare i trafficanti di migranti», ha dichiarato la presidente Meloni al vertice.

L’Egitto a sua volta dovrà impegnarsi nella regolazione dei flussi migratori, limitando le partenze irregolari e accogliendo i richiedenti asilo respinti.

È previsto inoltre un bilaterale tra Meloni e al-Sisi per discutere del Piano Mattei. La presidente italiana punta a siglare un Memorandum of Understanding che preveda una collaborazione riguardante agricoltura, formazione, salute, sostegno alle Pmi e investimenti.

«Questo è un meeting storico per i rapporti tra Egitto e Unione Europea: sono orgogliosa del ruolo svolto dall’Italia nel raggiungimento di questo obiettivo.

Il partenariato globale e strategico tra Egitto e Unione Europea si inserisce nel contesto attuale in cui ci troviamo ad affrontare molte crisi che potrebbero destabilizzare la regione del Mediterraneo a un livello inimmaginabile».

Le parole di Meloni al vertice Ue-Egitto al Cairo

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