Trovati morti due oligarchi russi: assassinio politico?

di Giorgia Lelii
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E’ accaduto in India, piuttosto lontano dalla madrepatria: Pavel Antov e Vladimir Bidenov sono stati trovati morti in un hotel di Rayagada. La cosa strana è che le rispettive morti sono avvenute a due giorni di distanza: cos’è successo, di preciso?

Nonostante la polizia indiana stia cercando di indagare sul caso, alcuni dettagli sono trapelati: entrambi erano in un viaggio turistico con altri due russi. Lo scorso giugno sui media russi era circolato un messaggio WhatsApp attribuito ad Antov, in cui i bombardamenti russi in Ucraina venivano definiti “terrorismo”. Antov successivamente aveva negato di essere l’autore del messaggio, ribadendo di essere un sostenitore del regime di Putin.

Pavel Antov

Il primo a perdere la vita è stato Bidenov: la versione ufficiale riporta che sia morto per un arresto cardiaco, circondato da bottiglie di vino. Questo ha indotto il capo della polizia regionale, Rajesh Pandit, a pensare che sia morto suicida, per eccessivo uso di alcol e una possibile overdose. “Dalle indagini svolte fin qui” ha detto Pandit, “sembra che Antov sia caduto accidentalmente dalla terrazza dell’hotel. Magari era turbato per la morte del suo amico, è salito in terrazza ed è morto cadendo da lì“: si sospetta, dunque, che anche la seconda morte di Antov si tratti di suicidio, dovuto alla depressione.

Quello di Antov è l’ultimo di una lunga serie di misteriosi decessi che dall’inizio dell’invasione in Ucraina hanno riguardato manager, businessmen e oligarchi russi, molti dei quali legati all’industria dell’energia. Casi rimasti spesso avvolti nel mistero, fra apparenti omicidi-suicidi e incidenti sospetti, cadute inesplicabili e colpi di arma da fuoco, spesso parò con un aspetto in comune tra le vittime: l’opposizione o anche solo qualche sommessa critica alla guerra lanciata da Putin lo scorso 24 febbraio.

Altrettanto enigmatica la morte ad aprile di Sergey Protosenya, ex presidente dell’azienda russa del gas Novotek con un patrimonio stimato di circa 400 milioni di euro, trovato impiccato nel giardino della sua villa in Spagna. Molte anche le tragedie familiari, come quella che vide protagonista Vladislav Avayev, 51 anni, ex vicepresidente di Gazprombank ed ex funzionario del Cremlino, trovato senza vita in un lussuoso appartamento di Mosca accanto ai corpi della moglie e della figlia di 13 anni.

Ravil Maganov

Tutti uccisi da colpi di arma da fuoco che i media russi riferirono essere stati sparati da una delle pistole dell’uomo, ritrovato con l’arma in mano. Ravil Maganov, presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera russa Lukoil, il primo settembre precipitò invece da una finestra della clinica centrale ospedaliera di Mosca. Una morte improvvisa e inspiegabile come quella di Andrei Krukowski, manager del resort sciistico di Gazprom, caduto da una scogliera a Sochi a inizio maggio.

Per ora tuttavia non ci sono ipotesi concrete che colleghino queste morti l’una all’altra. Oltre a possedere un’industria di lavorazione della carne, Antov era anche attivo in politica. Dal 2018 faceva parte del parlamento locale di Vladimir, una città che si trova 200 chilometri a est di Mosca. Era stato eletto con il partito di Putin, Russia Unita.

Tutto è un caso o c’è davvero qualcosa di più grande dietro?

Scritto da Giorgia Lelii


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