I mass media sono uno strumento potentissimo, i cui effetti non sono sempre positivi.
Hanno una funzione performativa, veicolando un messaggio che deve essere conforme alla società di appartenenza.
Quello che si verifica invece è la produzione e l’esposizione sempre maggiore a contenuti violenti, inopportuni, negativi.
Il rischio è quello di provocare un senso di paura e di frustrazione, fino a confondere la zona di confine fra reale e virtuale.
La violenza nei mass media sul singolo e sulla collettività
I mass media hanno inoltre una potenza imitativa, portando avanti l’idea che i modelli mostrati possano riprodursi.
Di questi, vengono messi in mostra i vantaggi, affinché tali modelli di comportamento e azione siano legittimati sul piano sociale.
A tutti gli effetti, i mass media sono persuasivi, generando condizionamento e plasmando azioni e coscienze.
Il sociologo Marshall McLuhan afferma:
«Tutti i media ci investono interamente. Sono talmente penetranti nelle loro conseguenze personali, politiche, economiche, estetiche, psicologiche, morali, etiche e sociali, da non lasciare alcuna parte di noi intatta, vergine, immutata».
La messa in mostra della violenza e il pericolo contemporaneo
Più recentemente si è insistito sul valore costruttivo del mezzo mediatico.
Esso, cioè, plasma la realtà, orientando l’immaginario e la percezione della collettività sul reale.
Un effetto pericoloso di questo potere, è quello di proiezione e identificazione del singolo con ciò che vede.
La connessione tra mass media e violenza è stata oggetto di indagine nella contemporaneità.
Le differenti forme di pensiero coincidono in alcuni punti sugli effetti di questa esposizione:
- tendenza all’imitazione;
- tendenza all’inibizione;
- tendenza all’azione legittimata
Cosa rende affascinanti questi contenuti?
L’attrazione verso emozioni forti, il brivido del proibito e in un certo senso la romanticizzazione della violenta criminalità, sono i fattori principali.
I mass media, attraverso l’esibizione della violenza esplicita e costante, legittimano questo genere di comportamenti, normalizzandoli.
Questo giustifica le tendenze – per così dire- devianti che si registrano nella contemporaneità.
In definitiva, se si verifica una sempre maggiore diffusione di violenza, significa che siamo obbligati ad interrogarci sulla radice del fenomeno.
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