L’incidente al Fatto
Nel novembre 2009, a circa due mesi dalla sua fondazione, il Fatto Quotidiano pubblica uno strano testo in latino stampato in prima pagina, al posto di quello che avrebbe dovuto essere un commento di Peter Gomez, Gianni Barbacetto e Antonella Mascali: “Matrimonii deciperet plane lascivius agricolae. Saburre lucide suffragarit chirographi, ut fiducias deciperet rures, etiam quadrupei corrumperet zothecas. Tremulus suis lorem ipsum frugaliter fermentet fragilis”.
Si trattava di un testo cosiddetto riempitivo, di quelli che si inseriscono nelle bozze, per esempio di un articolo, in attesa di essere sostituiti. Quel giorno, qualcuno al Fatto si era dimenticato di incollarvi al suo posto il testo dell’articolo.
Il più famoso testo riempitivo è il cosiddetto Lorem Ipsum, ma ce ne sono molti altri: e chi si occupa di tipografia e stampe li utilizza da secoli.
I testi segnaposto (o riempitivi)
A partire dall’avvento del mestiere tipografico, stampatori e grafici hanno dovuto presentare le bozze dei loro progetti e produrre prove di stampa: per questo sono stati inventati ed esistono tuttora i cosiddetti “testi segnaposto”, spesso privi di senso, utilizzati come riempitivo per farsi un’idea del layout che il testo assumerà, dall’impaginazione al font.
Il fatto che i testi segnaposto non abbiano un senso logico aiuta chi osserva le bozze a non farsi condizionare dal contenuto; i testi standardizzati, inoltre, facilitano poi il lavoro dei grafici, che li inseriscono in automatico senza perdere tempo a produrli.
I testi segnaposto si presentano di solito con una distribuzione uniforme delle lettere, hanno pochi segni grafici diacritici, di interpunzione o a capo, e contengono tutte le lettere dell’alfabeto.
Il Lorem Ipsum
Il più famoso dei testi segnaposto è il Lorem Ipsum: una serie di parole latine (anche se “lorem” non è un vero termine latino, ma è ciò che resta di dolorem, accusativo singolare di dolor) che non formano frasi di senso compiuto.
È presente su WordPress e nei modelli predefiniti dei programmi di testo e di grafica non professionali, come PowerPoint o Pages. Esistono differenti versioni del Lorem Ipsum, sia per ordine delle parole sia per lunghezza, dato che i termini che lo compongono sono stati selezionati e modificati a partire da un testo di Cicerone.
La versione più usata e condivisa è la seguente:
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Da dove proviene il Lorem Ipsum
Secondo Richard McClintock, docente di lingua latina presso il Hampden-Sydney College, un’Università in Virginia, i tipografi hanno cominciato ad utilizzare il Lorem Ipsum già nel XVI secolo.
Si è diffuso poi negli anni ’60 del Novecento grazie ad una pubblicità dei fogli di caratteri trasferibili Letraset, meglio conosciuti come “trasferelli”.
Aldus Corporation, una delle più importanti aziende di software degli anni Ottanta, poi acquisita da Adobe, lo inserì nei modelli predefiniti del suo prodotto più importante, PageMaker, uscito nel luglio del 1985 per il computer Macintosh di Apple.
Richard McClintock ha ricostruito filologicamente l’origine del Lorem Ipsum basandosi sulla presenza di una parola: consectetur, termine molto raro nei testi del latino classico.
Rintracciando le varie occorrenze, McClintock ha ritrovato un brano di un dialogo di Cicerone, De finibus bonorum et malorum, che contiene le parole del Lorem Ipsum.
Oltre il Lorem Ipsum: altri testi segnaposto
Sul web esistono molti generatori automatici di testi riempitivi. Alcuni di questi, tra cui Blind Text Generator, permettono di copiare e incollare pezzi di Lorem Ipsum, impostando la lunghezza che si desidera.
Ce ne sono poi altri molto spiritosi e divertenti: Hipster Ipsum propone testi che contengono parole del gergo cosiddetto hipster; Veggie Ipsum invece è una versione “vegetariana”, appunto, del Lorem Ipsum che contiene nomi di verdure.
Tra i generatori italiani spicca Gomorra Ipsum, che usa delle frasi in dialetto napoletano tratte dalla serie tv Gomorra.
A verità è c’aggia lassat’ a Napule ‘na banda ‘e sciem’ ca nun trovan’ mang’ o cazz’ inda a mutanda! Genny è nu pisciazz’! ‘A gent’ ca te fa guaragna’ e sord’ nun s’accire, s’accata! A Zecchinett’ o vulev’m’ bene tutt’ quant’ assaje! Quando mio figlio era criaturo io ‘o purtave sembe a veré ‘e scigne, e isse me riceve: «Papà, ma comme è possibile, che degli animali accussì scieme, vogliono fare quello che fanno i cristiani?» ‘E scigne, sò belle quando fanno quello che dice il padrone pecché se vogliono comandare da sole diventano pericolose, s’hanne abbattere!
Fonti: Il Post, Treccani, Everyeye Tech, Esquire USA.
Scritto da Sofia Ciatti
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