Anno bisestile: è l’inizio di un 2024 funesto?

di Alessia Giurintano
4 Min.

Il 2024 è un anno bisestile. Come recita la filastrocca, 30 dì porta novembre, con aprile, giugno e settembre… ma febbraio ne ha 29 ogni quattro anni!

Eppure, il mese più corto dell’anno è anche –tradizionalmente– quello più funesto, proprio in virtù della sua differenza.

Ma come? Proprio il mese di Sanremo? Folklore e superstizione a parte, scopriamo le origini di questa credenza e il fondamento della variazione.

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Di 29 ce n’è uno: l’origine dell’anno bisestile

L’anno bisestile esiste già dai tempi dell’Antica Roma. Il calendario gregoriano, ancora oggi in uso, è di tipo solare. Ciò significa che la durata di un anno corrisponde a 365 giorni, 48 minuti e 45 secondi.

Minuti e secondi residui rispetto alla cifra tonda esatta, formano un giorno in più. Questo, è aggiunto al mese di febbraio, di 28 giorni, che, secondo questo calcolo, ogni quattro anni raggiunge la cifra di 29.

Infatti, se tutti gli anni avessero 365 giorni, ogni quattro anni il calendario si ritroverebbe in anticipo di un giorno.

Perché si aggiunge un giorno, dunque? Il motivo risiede nell’equilibrio delle stagioni, per evitare lo slittamento delle stesse, e il conseguente disordine.

Si accorse del potenziale stato di confusione Giulio Cesare, che con l’aiuto di “addetti al settore” -ossia i matematici del mondo arabo-, riuscì a stilare il calendario oggi noto.

È proprio il caso di dirlo: diamo a Cesare quel che è di Cesare!

La posizione del Sole rispetto alla Terra deve quindi coincidere nei calcoli con l’anno in uso. Lo scarto del calcolo esatto, può quindi essere recuperato con questo accorgimento, che ristabilisce l’ordine complessivo.

Il calcolo dell’anno bisestile è piuttosto semplice: bisogna dividere l’anno corrente per quattro o quattrocento.

anno bisestile 2024

Anno bisesto anno funesto? Facciamo il punto

Il mutato ordine del tempo, il superamento che l’uomo ha imposto, il riassestamento fra natura e cultura è da considerare di ordine magico.

Tuttavia, si sa, la magia ha una duplice faccia: positiva, o negativa.

La sfida del tempo fuori tempo, ovverosia l’aggiunta di un giorno all’andamento naturale, è fonte di preoccupazione.

Una vera e propria sfida che l’uomo, sin dai tempi antichi, ha portato avanti nei confronti di una entità che è madre benevola e distruttrice al tempo stesso: la Natura.

Tuttavia, in qualità di credenza popolare, non ha alcuna attestazione scientifica, escluse le coincidenze di alcuni disastri (si ricorda il terremoto dell’Irpinia, di Messina, l’inizio delle due Grandi Guerre).

Ma l’anno bisestile ha riservato anche momenti di grande sollievo, soprattutto per il nostro Paese, che nel 1948 ha ottenuto la Costituzione.


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