Il fallimento della Società delle Nazioni in Manciuria

di Mirko Aufiero
6 Min.

Nel 1931 il Giappone invase la Manciuria e vi instaurò uno Stato fantoccio. L’intervento della Società delle Nazioni si rivelò inefficace e portò il Giappone a ritirarsi dall’organizzazione

L’invasione giapponese della Manciuria e il successivo intervento da parte della Società delle Nazioni sono un esempio dei diversi fallimenti dell’organizzazione voluta dal presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson.

La Manciuria – regione nel nord della Cina – era stata oggetto delle mire espansionistiche russe e giapponesi fin dal XIX secolo. La penisola di Liaodong – a sud della Manciuria – fu al centro della guerra cino-giapponese (1894-1895), e venne ceduta temporaneamente a Tokyo dopo la vittoria nipponica. Il possesso giapponese fu tuttavia di breve durata. Russia, Francia e Germania esercitarono pressioni comuni affinché tale regione venisse restituita alla Cina.

Nel 1898 la penisola di Liaodong passò in mano russa, che ottenne dalla Cina l’affitto della regione per 25 anni e il diritto di costruire una ferrovia. Pochi anni dopo, l’incompatibilità degli interessi giapponesi e russi in Asia orientale portò allo scoppio della guerra russo-giapponese (1904-1905).

Il conflitto fu un successo per il Giappone, che con il Trattato di Portsmouth vide riconosciuto il proprio controllo sulla Corea. La Russia cedette i suoi privilegi in Manciuria a Tokyo, e rinunciò da allora alle politiche espansionistiche in Asia orientale.

La Manciuria con la rivoluzione cinese

Zhang Zuolin – Store norske leksikon

Negli anni ’10 del XX secolo – a seguito dello scoppio della rivoluzione cinese – il territorio passò sotto il controllo del maresciallo Zhang Zuolin. Il signore della guerra cinese fece vaste concessioni ai giapponesi, i quali aumentarono la loro presenza nella regione tramite l’Armata del Kwantung.

Creata ufficialmente per difendere la Ferrovia della Manciuria meridionale giapponese, l’Armata ottenne sempre più indipendenza da Tokyo. Fu proprio questa ad assassinare Zhang Zuolin nel 1928, dopo il suo tentativo di diminuire i privilegi giapponesi.

L’assassinio – passato alla storia come l’Incidente di Huanggutun – non fu approvato da Tokyo e segnò l’inizio delle azioni dell’Armata per spingere il governo ad intervenire in Manciuria.

L’Incidente di Mukden (o della Manciuria)

File:China-Manchukuo-map-es.svg - Wikimedia Commons https://commons.wikimedia.org/wiki/File:China-Manchukuo-map.svg

Il 18 settembre 1931 un colonnello e un tenente dell’Armata del Kwantung misero in atto una falso attacco per creare un pretesto per invadere la regione. Venne fatta esplodere una carica di esplosivo nei pressi della Ferrovia della Manciuria meridionale. L’esplosione ebbe effetti limitati – un treno passò poco dopo sui binari senza risentirne – ma fu abbastanza per creare il pretesto.

I militari dell’Armata accusarono le truppe cinesi di aver bombardato un treno, e procedettero con l’occupare la Manciuria senza il consenso del governo. Venne allora creato uno Stato fantoccio, il Manchoukuo, con capo di Stato l’ultimo imperatore cinese, Pu Yi. Tokyo riconobbe lo Stato solo sei mesi più tardi, impotente rispetto alle azioni dell’Armata. I militari esercitavano infatti un enorme potere sul Paese, che si protrasse fino al 1945.

Nel corso degli anni ’30 il Giappone assunse la direzione, il finanziamento e lo sviluppo di tutte le importanti industrie della Manciuria. Il possesso della regione restò al Giappone fino al 1945. A Yalta Stalin aveva infatti chiesto e ottenuto il ripristino dei diritti e dei privilegi russi nella regione in cambio dell’entrata in guerra nel Pacifico.

Il ruolo della Società delle Nazioni

Lytton Commission at railway

L’incidente di Mukden fu oggetto dell’attenzione della Società delle Nazioni, la quale incaricò una Commissione di indagare sull’accaduto nel 1931. Guidata dal britannico Victor Bulwer-Lytton, la Commissione si trascorse 6 mesi in Estremo Oriente per raccogliere informazioni.

Al termine delle indagini, nel 1932 venne pubblicato il Rapporto Lytton, nel quale si legge:

Le operazioni militari delle truppe giapponesi durante questa notte, […] non possono essere considerate misure legittime di autodifesa. Dicendo questo, la Commissione non esclude l’ipotesi
ipotesi che gli agenti presenti sul posto possano aver pensato di agire per autodifesa

Il rapporto non si schierava con nessuno dei due contendenti. Da un lato incolpava i cinesi di aver veicolato una campagna di propaganda anti-giapponese; dall’altro definiva il Giappone come un aggressore.

Come conseguenza, il Giappone continuò ad occupare la Manciuria e decise di ritirarsi dalla Società delle Nazioni. Tokyo infatti contestava le conclusioni alle quali era giunta la Commissione e intendeva sottrarsi alle sanzioni comminate dall’organizzazione. Sulla scia del Giappone, anche i futuri alleati di Tokyo nella Seconda guerra mondiale – Hitler e Mussolini – ritirarono i propri Paesi negli anni successivi.


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