Loki: dio dell’inganno, fratellastro di Thor e l’emblema dell’ambiguità

di Giorgia Lelii
6 Min.

Dopo aver scritto riguardo il mito di Thor, come si poteva tralasciare quello del famigerato Loki?

Nella mitologia norrena, Loki è il dio dell’ inganno e dell’astuzia, e la sua figura è alquanto ambigua. In alcuni miti è compagno di avventure di Odino e Thor (questo aspetto verrà poi ripreso dall’MCU), in altri è semplicemente un attaccabrighe. Egli, infatti, organizza cospirazioni e trucchi senza mai agire di persona.

La genealogia del “trickster”

A partire dal suo nome, Loki è l’emblema assoluto dell’ambiguità. Esso significa “fuoco“, ma altri pensano sia “aria“: in entrambi i casi, comunque, è collegabile alla civilizzazione, alla casa e alla forgia, ma anche alla distruzione.

Loki, il dio dell'inganno

Figlio del gigante Farbauti e della dea Laufey, anche detta Nal. Dopo essersi unito con la gigantessa Angrboða, Loki ebbe tre figli: il lupo Fenrir (simbolo di voracità, che divorerà Odino e si scatenerà durante il Ragnarok), il serpente di Miðgarðr o Jǫrmungandr (letteralmente: “essere infinitamente potente”), che Odino scaglia nel mare e lo costringe a contorcersi eternamente tenendosi la coda tra le fauci (mentre il tempo scorre inesorabile) e che verrà battuto da Thor (che morirà poco dopo a causa del suo veleno) e infine la temibile Hel, dea della morte, che regna sul mondo sotterraneo.

Successivamente, dopo essersi unito alla dea Sigyn, Loki ha generato due divinità benevoli come Narfi e Váli. Sigyn gli sarà sempre molto devota e lo curerà al momento della sua caduta, tanto da divenire il simbolo della fedeltà coniugale (a differenza dell’altro).

Un esempio di ambiguità

Spesso Loki si traveste da buffone, e gli altri Asi lo accusano di avere atteggiamenti da donna. Egli è a conoscenza della magia del Seiðr, che comporta per i maschi inverecondia e comportamento effeminato ( la adopera per compiere mitiche metamorfosi: mosca, pulce, cavallo, falco, salmone, foca). Una volta, addirittura, si trasformò in puledra. Finì per rimanere gravido, dopo un rapporto sessuale con il cavallo Svaðilfœri. Gli dei lo costrinsero a rimediare ad un suo errore, generando quindi il divino cavallo ad otto zampe Sleipnir, il cavallo di Odino. Nonostante ciò metta altamente in dubbio la sessualità del dio, è un esempio di come Loki sia disposto a tutto per raggiungere i suoi scopi.

Alla fine dei tempi, il dio riuscirà a liberarsi dal suo supplizio e duellerà fino alla morte con Heimdallr nel corso del Ragnarok.

Loki associato al male

Come abbiamo già visto, la figura di Loki è piuttosto ambivalente: il suo comportamento amorale è necessario, seppur non convenzionale, per essere un punto di contatto tra la società degli dei e quella delle altre entità mitiche (come giganti e nani). Grazie al suo intervento, spesso gli dei riescono ad ottenere quello di cui hanno bisogno.

Loki

Gli scrittori cristiani sono quelli che ci hanno riportato maggior parte dei miti norreni sotto il punto di vista letterario, e hanno identificato Loki come il male. Tuttavia, molte delle sue caratteristiche benevole sono riaffiorate nel folklore popolare.

Nonostante il dio rappresenti un’incarnazione del male, esso è un male che serve a ristabilire un equilibrio universale. Un male necessario (per assurdo) che deve combattere per il bene, affinché possa arrivare allo scontro finale, determinato dal fato. Loki rende meno evidente questa malignità in sé, nascosta dalla buffoneria e dagli inganni geniali, al tempo stesso divertenti.

E un Loki ai tempi nostri?

Il “trickster” è l’antagonista principale della serie di romanzi di Rick Riordan Magnus Chase e gli Dei di Asgard, a seguire come antagonista nei fumetti della Marvel Comics. Successivamente, viene anche menzionato nel film Il rituale, collegato al mostro della foresta; poi compare nell’episodio 13×20 della serie TV Supernatural, interpretato dall’attore Richard Speight Jr.

Tom Hiddleston è l’attore che interpreta Loki nell’MCU, nei film, fratellastro di Thor e che va contro gli Avengers. Nell’omonima serie tv a lui ispirata, invece, è da solo a fronteggiare i problemi della linea temporale nella TVA (Time Variance Authority), ancora stravolto da quello che gli stava capitando in Avengers: Endgame. Dopo la prima stagione e il post credit di Ant-Man, chi non è pronto alla seconda?

Scritto da Giorgia Lelii


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