L’attentato dell’11 settembre: i motivi che spiegano l’atroce evento

di Alessia Giurintano
6 Min.

11 settembre 2001, Stati Uniti d’America, ore 8.46 del mattino. Un aereo Boeing 767, dirottato, si schianta a circa 800 km orari sulla Torre nord del World Trade Center di New York. L’impatto del volo è di circa 800 km/h. E’ in corso un attentato terroristico.

Ore 9.03 del mattino, un altro schianto. Un aereo colpisce la Torre Sud del World Trade Center, centro dell’America finanziaria ma anche del mondo globalizzato tutto. Le cosiddette Torri Gemelle crollano.

Gli Stati Uniti d’America sono dunque sotto attacco. E’ dichiarato lo stato d’emergenza. Manhattan è completamente bloccata.

Ore 9.37, il terzo schianto. Ad essere colpito è un altro edificio, il Pentagono di Washington.

Ore 10.03 un quarto aereo precipita, a Shanksville. Gli Stati Uniti e il mondo seguono, sconvolti, il susseguirsi degli attacchi e delle esplosioni in diretta tv.

Le cause del tragico evento: vecchie discordie, grosse conseguenze geopolitiche

L’attentato del’11 settembre 2001 è stato il primo evento inaspettato che gli americani hanno dovuto affrontare, per così dire, a casa loro, entro i propri confini territoriali. A pianificarlo è stata l’organizzazione terroristica jihadista Al Qaeda, guidata dal saudita Osama Bin Laden.

Bin Laden risiedeva in Afghanistan, dove si trovava al momento dell’attentato. Egli godeva della protezione dei talebani, al potere di Kabul da pochi anni (1996). Era figlio di una ricca famiglia saudita, fondatore di Al Quaeda, ed ha esportato il terrorismo oltre i confini afghani.

Le radici del terrorismo, esterne all’interpretazione del Testo Sacro, vanno cercate nell’ambito storico-politico: l’invasione sovietica dell’Afghanistan. I gruppi di terroristi che si sono opposti alla presenza dell’invasore, sono stati addestrati e pagati dall’Arabia Saudita e dagli Stati Uniti, prevalentemente. Gli americani erano interessati ad allontanare, quanto più in fretta possibile, i sovietici dall’Afghanistan.

A qualunque costo, anche servendosi di una alleanza pericolosa come quella islamista.

La lettera agli americani del 2002 e la verità di Bin Laden

Bin Laden ha scritto, in una lunga e feroce lettera, rivolgendosi direttamente agli Stati Uniti.

«Il permesso di combattere (contro i miscredenti) è dato a coloro (credenti) contro cui si combatte, perché hanno subito un torto e sicuramente Allah è in grado di dare loro (credenti) la vittoria» (Corano, 22:39).

Alla domanda “perché state combattendo? Su quali basi?” Bin Laden ha risposto in modo diretto e lineare: per rispondere ai (loro) continui attacchi.

Per il sostegno dato agli ebrei sulla questione di Israele, che è considerato un crimine da pagare a caro prezzo.

Ma anche per gli attacchi in Somalia, in Cecenia, in Kashmir e in Libano. Per le ricchezze di cui si appropriano, come il petrolio.

La lettera si configura dunque come una lunga e dettagliata lista di motivazioni alla base dell’attentato che ha messo in ginocchio la super potenza e che ha sconvolto il mondo intero, cambiandone le sorti geo- politiche.

L’America e il mondo dopo l’attentato dell’11 settembre

attentato 11 settembre 2001

Subito dopo l’11 settembre gli USA di Bush invadono l’Afghanistan. Grande insuccesso.

Bin Laden, nel frattempo, fa perdere le sue tracce ed ha così inizio la guerra al terrorismo, giustificata dalla grande caccia all’uomo, che è stata solo un pretesto.

Questa lunga guerra ha fatto i conti con enormi problemi strategici, in qualità di guerra di reazione, decisa rapidamente sulla base del trauma subito con l’attacco al World Trade Center.


Fonti: Repubblica, Ministero dell’Interno, Geopop, Treccani, Il Sole 24 Ore, InsideOver, Il Foglio, The Guardian

Di Alessia Giurintano


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