11 Settembre: cosa successe quel giorno?

di Christian Sangaletti
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 3 Min.

11 Settembre 2001, Manhattan, ore 8:45: cinque dirottatori fecero schiantare un aereo (il volo American Airlines 11) contro la Torre Nord del World Trade Center.

Alle ore 9:03, altri cinque dirottatori fecero schiantare un aereo (il volo United Airlines 175) contro la Torre Sud.

Nel giro di 1 ora e 42 minuti entrambe le torri crollarono, i detriti e gli incendi causarono il crollo (totale o parziale) degli altri edifici del complesso situato nel quartiere della Lower Manhattan.

Altri cinque dirottatori fecero schiantare un terzo aereo (il volo American Airlines 77) contro il Pentagono, causando il crollo della facciata ovest dell’edificio.

Un quarto aereo, il volo United Airlines 93, venne dirottato per colpire probabilmente il Campidoglio o la Casa Bianca, ma precipitò in un campo in Pennsylvania. Le registrazioni della scatola nera di quest’ultimo aereo, hanno rivelato che l’equipaggio e i passeggeri tentarono di sottrarre il comando ai dirottatori, una volta venuti a conoscenza del dirottamento degli altri tre aerei. Una volta che i dirottatori capirono che avrebbero fallito nel loro intento, uno di loro diede l’ordine di virare il velivolo.

Le vittime e l’accusa verso al-Qaida

Le vittime degli attentati dell’11 Settembre furono 2977: 2606 morirono negli attacchi alle Torri Gemelle, 87 sul volo American Airlines 11, 60 sul volo United Airlines 175, 59 sul volo American Airlines 77 e 40 sul volo United Airlines 93. Persero la vita anche i 19 dirottatori.

Oltre alle vittime civili, morirono anche 343 vigili del fuoco, 72 agenti delle forze dell’ordine e 55 militari.

I sospetti ricaddero quasi subito sull’organizzazione terroristica di al-Qaida e gli Stati Uniti reagirono attaccando l’Afghanistan. L’obiettivo era di deporre il regime dei Talebani, neutralizzare al-Qaida e catturare o uccidere il leader dell’organizzazione, Osama bin Laden (ucciso dalle forze statunitensi nel 2011 ad Abbottabad).

di Christian Sangaletti

Fonti: Ministero dell’Interno, Treccani, Repubblica


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