L’influencer politico: il caso Chiara Ferragni

di Sofia Ciatti
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 5 Min.

L’influenza politica di Chiara Ferragni

Le elezioni politiche sono ormai alle porte e Chiara Ferragni torna a prendere posizione proprio sull’appuntamento del 25 settembre, rivolgendo un appello a tutte e tutti: andare a votare.
Lo fa tramite alcune Instagram stories pubblicate sul suo profilo (che conta quasi 28 milioni di utenti), raggiungendo un pubblico ancora più ampio, dal momento che le sue dichiarazioni vengono poi discusse e riportate da tutti i social media.
Non sono pochi gli influencer che, in questi mesi, hanno difeso e condiviso istanze politiche, invitando le proprie comunità a mobilitarsi.
Ma le star del web che parlano di politica, influenzano davvero le intenzioni di voto? Dipende dai modi e dai termini. Se adottano la strategia di Chiara Ferragni, allora .

Secondo il Fatto Quotidiano, questi sono i metodi che usa

1) L’appello al voto

Nelle più recenti Instagram Stories, Chiara Ferragni sottolinea come il voto sia un mezzo essenziale per difendere i diritti acquisiti nel corso del tempo.

Il diritto delle donne all’aborto, il diritto delle persone LGBT a non essere picchiate, insultate, discriminate per il proprio orientamento sessuale, il diritto dei giovani ad avere un futuro, il diritto di chi soffre a decidere della propria vita, il diritto di un bambino a sentirsi parte di questo Paese anche se figlio di stranieri, sono ragioni per le quali vale votare

Anche se non ci sentiamo perfettamente rappresentati, anche se siamo delusi, sta a noi scegliere se proteggere ed estendere quei diritti, o abbandonarli nelle mani di chi vuole ostacolarli. È una nostra responsabilità. E non votare significa delegare ad altri ciò che sta a noi decidere. Andate a votare domenica 25 settembre.

Ciò che, in prima battuta, rende efficace la comunicazione politica dell’imprenditrice digitale è proprio l’appello accorato al voto che rivolge al suo seguito, poiché lo stimola ad essere parte attiva (e non passiva).

2) Menzionare i programmi delle coalizioni ma non le coalizioni

Chiara Ferragni via Instagram Stories

Il secondo ingrediente fondamentale nella ricetta Ferragni è fare esplicitamente riferimento alle istanze sostenute da una determinata coalizione politica senza mai nominare quest’ultima.
In altre parole, si fornisce un’indicazione indiretta su chi “crocettare” al momento del voto, illustrandone i punti cardine.
In questo caso specifico, il programma che ha esposto nell’ultima storia è quello di +Europa, partito di Emma Bonino, i cui temi salienti sono: diritto all’aborto, eutanasia, diritti Lgbt, Ius Soli.
La settimana precedente, la stessa Ferragni aveva condiviso e invitato a leggere integralmente un post simile dall’account Instagram “apriteilcervello”, vicino ai democratici.
L’elemento vincente, in questo caso, riguarda il suo prodigo attivismo nei confronti del centrosinistra.

3) Difendere le idee progressiste

Per sfornare una buona comunicazione politica, non sono sufficienti i due ingredienti sopracitati, ma è fondamentale anche il terzo: supportare unicamente le idee dei partiti progressisti (nel nostro caso, la sinistra).
Se manca questo, la ricetta fallisce.
È un po’ quello che è successo negli USA con la candidatura di Joe Biden: stelle del cinema, dello spettacolo e dello sport hanno concesso il loro endorsement all’attuale Presidente, schierandosi contro Donald Trump: da Brad Pitt, a George Clooney, passando per Lady Gaga, fino a Madonna.

Siete d’accordo con quest’analisi o secondo voi sono altri i motivi dietro l’influenza in ambito politico della Ferragni? Fatecelo sapere nei commenti!

Scritto da Sofia Ciatti


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