Inquinamento dell’aria, cosa ne pensa Arpa?

di Alessia Giurintano
7 Min.

L’inquinamento dell’aria è sempre più evidente, e alzando gli occhi al cielo ne abbiamo una dimostrazione immediata. 

Di recente i social si sono riempiti di scatti suggestivi, mostrando l’aria colorata di un rosso violaceo che ben si mescolava con le nuvole. Affascinante, se solo non fosse sintomo di un problema ambientale importante. 

In effetti, sono ancora molti gli episodi di inquinamento acuto e l’ultimo report di Lega Ambiente, pone gli esperti in uno stato di allerta, soprattutto in relazione al futuro.

La situazione è critica, i cambiamenti climatici in atto sono fattuali e la necessità di azione concreta è urgente.

Tuttavia, lungi da allarmismi, a preoccupare è il lento processo di miglioramento che si scontra con le aspettative delle misure messe in atto. 

Il Report di Lega Ambiente su questo dà un barlume di rassicurazione: si sta verificando una diminuzione dei livelli di inquinanti atmosferici, ma l’obiettivo UE previsto per il 2030 è ancora lontano. 

Dunque, qualcosa sta cambiando, ma non abbastanza e non coi tempi – per così dire – giusti previsti dal Decreto Europeo. 

Inquinamento dell’aria

L’inquinamento dell’aria e la lotta allo smog non sono una novità 

Negli ultimi giorni, si è diffusa sui vari media nazionali, una classifica dell’ente svizzero privato IQAir. Questa, attraverso delle rilevazioni su base oraria, vede Milano sul podio. 

A TGLa7 è intervenuto Guido Lanzani, il Responsabile della qualità dell’aria per ARPA Lombardia, invitato a dare più chiarezza sulla situazione. 

Lanzani ha giudicato i dati delle particelle inquinanti come sì, alti, ma non particolarmente anomali. 

Che nella metropoli milanese ci sia un alto livello di inquinamento è risaputo, e i motivi sono svariati: dall’enorme industrializzazione, fino alla collocazione in Pianura Padana. La posizione geografica non consente all’aria di risalire in atmosfera ed essendo pregna di inquinanti risulta quindi irrespirabile.

Il Decreto Europeo sulla questione ambientale e gli obiettivi futuri 

Il Green Deal si pone come meta un’Europa ad impatto climatico zero entro il 2050. I punti per il raggiungimento di tale risultato sono: 

  • riduzione delle emissioni in più settori; 
  • investire nella transizione verde;
  • sostenere sul piano sociale cittadini e piccole imprese;
  • rendere i trasporti sostenibili; 
  • realizzare un sistema energetico più pulito;
  • condurre uno stile di vita più ecologico;
  • intensificare l’azione per il clima 

Nello specifico, in relazione all’inquinamento dell’aria, è da prendere in considerazione il Decreto Legislativo n.155/2010, che nel nostro Paese attua la Direttiva Europa per un’aria più pulita in Europa. 

Questo Decreto espone la regolamentazione dei diversi inquinanti atmosferici, e determina la soglia di allarme e di livello critico. 

Le varie rilevazioni e valutazioni, sono a carico delle autorità regionali competenti. Ne abbiamo parlato con il Direttore Generale di Arpa Piemonte, Secondo Barbero. 

Inquinamento dell’aria

Arpa Piemonte, lo stato delle cose e il metodo di rilevazione 

ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), è un ente che svolge funzioni di controllo e vigilanza nelle città italiane in merito alla gestione ambientale. Ogni regione ha la propria agenzia, in particolare sono rilevanti le agenzia ARPA Lombardia per la città di Milano, e ARPA Piemonte per quella di Torino. 

Le due metropoli, infatti, sono ultimamente state al centro delle polemiche: l’azienda svizzera IQAir, nella giornata di domenica, ha reso pubblica la classifica sulla qualità dell’inquinamento di alcune città mondiali, e Milano è risultata essere la terza città al mondo per “cattiva aria”.

Durante la telefonata con il Dottor Barbero, apprendiamo che la qualità dell’aria in Pianura Padana risulta essere critica poiché i limiti giornalieri imposti dalla normativa vengono rispettati solo parzialmente, e non per tutti gli inquinanti tra cui:

  • polveri sottili; 
  • ozono;
  • ossido di azoto

Questo si palesa come maggiormente critico nella città di Torino, dove i limiti vengono superati quasi ogni giorno (50 μg/m³ come media giornaliera). 

Ma come vengono rilevati i parametri? «Il monitoraggio avviene con centraline fisse stabilite stabilite sul territorio regionale. Viene poi stilato un quadro generale e i dati, certificati e ufficiali, trasmessi in UE per i report.», ci spiegato Barbero. Ci ha anche ricordato consigli e avvertimenti utili alla cittadinanza. Quest’ultima, infatti, può intervenire per accelerare il processo di riduzione degli inquinanti. Piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza:

  • limitare spostamenti con mezzi propri e impiegando mezzi di mobilità mista; 
  • limitare i consumi domestici, soprattutto dei riscaldamenti

ARPA è impegnata in un progetto (“Prepair”), inserito nel Programma Europeo “Life”, per individuare le azioni necessarie per ridurre l’inquinamento nel Bacino Padano ed implementarle in termini di efficacia. 

La posizione sfavorevole in Val Padana rappresenta un ostacolo per la battaglia contro l’inquinamento dell’aria, ma i consigli del Dottor Barbero, se messi in atto da tutti e con costanza, possono portare a un miglioramento della salute e della qualità di vita dei cittadini. 

Infine, è bene affidarsi a dati certi degli Enti specializzati, in grado di restituire un quadro preciso della situazione.


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