Carlotta D’elisio, dal bullismo alla voglia di comunicare sui social

di Antonucci Carola
8 Min.

«Ho annullato me stessa per gli altri, per farmi integrare.» Questa è la storia di Carlotta D’elisio, una giovane donna che ha scelto di usare i social come strumento di creatività, safe zone e informazione. Cucina con Carlotta è il suo account Instagram e TikTok dove, con il suo sorriso e la sua gentilezza, condivide le sue ricette. Una food influencer nata per caso, con un storia profonda che ha condiviso in una chiacchierata dalla piega inaspettata. 

Creativa, spiritosa e solare, con poche domande ci ha insegnato quanto sia importante affrontare le difficoltà, prendendosi cura di sé e del proprio benessere

È riuscita a farlo trovando una valvola di sfogo, ma non è sempre stata la stessa e continuerà a modificarsi nel tempo. O almeno questo è ciò che si augura. 

L’infanzia segnata dall’ospedale e dalle diete

Cucina con Carlotta, la sua storia di bullismo

L’infanzia, il periodo che solitamente dovrebbe essere il più spensierato, è stata per Carlotta un incubo. È una bambina di nove anni, frequenta la scuola elementare nel suo paese e ogni tanto si diverte a cucinare le torte con sua mamma. 

Comincia a non star bene, prende peso rapidamente e la mamma, notandolo, inizia a preoccuparsi. La porta in ospedale, dove la trattengono 28 giorni. Nessun medico riesce a capire cosa abbia, nessuno sa spiegarsi perché una bambina che segue una alimentazione sana, prenda rapidamente così tanto peso. 

Le ipotesi sono diverse, addirittura si pensa ad una malattia degenerativa che avrebbe portato la piccola Carlotta a non poter più camminare. 

Nonostante la preoccupazione, la mamma non si lascia prendere dallo sconforto. Arriva la diagnosi che spiega i sintomi e può porre fine all’angoscia: ipotiroidismo autoimmune

Con la malattia ha, ormai, imparato a convivere. Da allora ha dovuto seguire un regime alimentare ben preciso, è così che si è avvicinata alla sua grande passione: la cucina.

«Sono sempre stata a dieta, più o meno restrittiva. È chiaro che dire ad una bambina che può mangiare solo alcuni alimenti è tosta. A me è sempre piaciuto mangiare.» ci racconta. Ha fatto della cucina la sua comfort zone, il suo rifugio personale che negli anni l’ha aiutata a non pensare a quello che le accadeva fuori dalle mura amiche di casa.

Sì. Non è sempre stata la cucina, mi serviva qualcosa che mi desse uno sprint. Per tempo è stato lo sport, poi è arrivata la cucina.[…] Con il Covid, mi sono messa come tutti a cucinare e ho iniziato a pubblicare video. È nato tutto così, per caso.

Carlotta

Da quella diagnosi non ha mai smesso di essere a dieta. È lei stessa ad ammettere la difficoltà di questa condizione, e non si fa fatica a crederle. La pausa merenda a scuola, le feste dei compagni… era un mondo estraneo, il suo, chiuso in una messa a regime necessaria. 

Dal bullismo al percorso per l’accettazione di sé

Carlotta inizia la scuola media, prende il pullman scolastico per raggiungere l’istituto, e al lato del sedile su cui prende posto trova un insulto. È riferito a lei, c’è il suo numero di telefono. Incassa il colpo e lo mantiene in silenzio, mentre cerca la maniera per integrarsi nel gruppo, per unirsi ai suoi compagni. 

«Ho subito bullismo. Col tempo ho imparato a fregarmene, nonostante mi capiti anche oggi con i social ed è per questo motivo che ho scelto di espormi» ci rivela con un sorriso in volto. Perché Carlotta è proprio come la si vede sui social, semplice. Ma è proprio grazie alle cicatrici che, ad oggi, può condividere sui social la sua storia e la sua passione. 

Le frasi anonime sono diventate sempre di più, e sempre più pesanti. A queste poi, si sono aggiunti atteggiamenti aggressivi: spintoni, capelli strappati… una situazione sempre più tesa, e sempre più difficilmente da nascondere. 

Il silenzio adottato da Carlotta, la repressione che aveva scelto, esplode sul suo corpo facendola crollare in un forte stress, che le causa svenimenti improvvisi. Cade, ma non perde mai conoscenza. Al buio era abituata, anche ad occhi aperti. 

Arriva la svolta

Carlotta nella sua cucina, condivisa sul suo account Instagram Cucina con Carlotta

Dalla voglia di integrarsi a tutti i costi, alla consapevolezza che niente avrebbe cambiato le cose. «Mi tiravano le extension dei capelli attaccate con la colla, strappandole insieme ai capelli. Sui muri dei giardinetti del paese diffondevano il mio numero, allegato a frasi volgari. Mi chiedevo “ma perché proprio io?”. Sono stata malissimo. Mi sono circondata di persone sbagliate, che credevo mi volessero bene ma mi sbagliavo.».

A 16 anni, la svolta. Dopo il lungo percorso dove molte volte alla difesa è subentrata l’accusa di aggressività, Carlotta ha scelto di accettarsi. 

«Mi sono sempre chiesta perché le persone non capissero che ci fosse qualcosa che non andava, a livello di salute. Accettare se stessi è difficile, ma io ce l’ho fatta.». 

«Avendo un seguito consistente su “Cucina con Carlotta”, ti è capitato di ricevere qualche messaggio di bullismo o maltrattamenti?»

«Quando ho iniziato a postare sui social, mettevo le mie immagini e sotto la mia storia (ndr. copy del post, descrizione o didascalia della foto sul social di Instagram). Tantissime persone si immedesimano. Molte mamme mi hanno scritto di aver condiviso il mio profilo ai figli, come esempio. Mi sono capitati anche dei ragazzini che hanno scritto commenti disdicevoli e sono riuscita a farli ragionare condividendo la mia storia e facendogli capire. Successivamente ho ricevuto un messaggio privato di scuse. Questo mi ha fatto sorridere.»

«Carlotta, si sono ripresentati coloro che ti “bullizzavano” da ragazzina, ora che hai acquisito visibilità sui social?»

«Quelle persone che mi bullizzavano all’epoca, ora agiscono in due modi: o si voltano fingendo di non riconoscermi, oppure mi salutano ignorando il passato. Io ricordo tutti e saluterei tutti senza problemi. Sono consapevole che fosse un loro problema personale, sfogato su di me.»


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