Teo Bok: il bullismo tra scuola e musica

di Mirko Aufiero
9 Min.

Teo Bok ci racconta la sua esperienza con il bullismo. Dalle prese in giro dei compagni a scuola, ai palchi internazionali

“Questa è la mia missione: comunicare attraverso ciò che faccio. Ho vissuto, accettato, lasciato andare, ma ricordo”

In Nxwss crediamo che l’arte della vulnerabilità risieda nell’esporre la propria umanità senza timore. Il progetto che stiamo promuovendo in vista del 7 febbraio, la giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, si propone proprio di perseguire questo nobile obiettivo: far sentire meno soli coloro che, troppo spesso, si trovano ad affrontare l’ombra del bullismo. La chiave, forse, per sostenere coloro che ne sono vittime sta nel parlarne in modo appropriato, rendere le vittime consapevoli che non sono sole e, soprattutto, che non sono sbagliate.

In questo contesto, abbiamo il piacere di presentarvi un giovane artista il cui destino è stato scritto dalle note musicali: Teo Bok, nome d’arte di Matteo Markus Bok. Dai musical con la scuola a cantare davanti ai reali di Spagna. Chi lo avrebbe mai detto? Da sempre avvolto dalla magia dei palchi musicali, Teo scrive canzoni che sono come finestre aperte sul mondo che ha vissuto. Classe 2003, figlio di padre tedesco e di una madre italiana dal cuore milanese, porta con sé una pluridimensionalità culturale che si riflette nella sua vita. «Born in Italy, raised by the world», come ama ripetere.

Teo Bok, tra le note musicali e il bullismo a scuola

Teo Bok mostra una passione per la musica fin dalla giovane età, ma non si priva di sperimentare. Racconta di esperienze diverse – dal calcio al nuoto – ma è quando mette piede sul primo palco accompagnato dalle note de “Il Re Leone”, all’età di 9 anni, che scopre la sua indole musicale. Da quel momento, la sua vita diventa un equilibrio, quasi precario, tra le aule scolastiche e gli aeroporti per tornare sui grandi palchi.

Nel giro di pochi anni Teo si ritrova a cantare sui palchi di The Voice Kids Germany, Italia’s Got Talent e Sanremo Giovani e diventa una giovane promessa della musica.

Tra i corridoi scolastici, il successo che rapidamente stava arrivando, diventa però un’arma a doppio taglio. A scuola, infatti, Teo vive esperienze non sempre positive, vittima dei pregiudizi, dell’invidia e della paura del diverso. 

«Mi seguivano in bagno, mi rubavano il cibo e i soldi. Facevano cartelloni con scritto “canta Bok” e avevano creato un gruppo Whatsapp chiamato “Uccidiamo Bok”».

All’inizio Teo non riusciva a comprendere il motivo di questi gesti. I compagni di scuola lo facevano sentire sempre più diverso e si allontanavano da lui. Quegli stessi compagni che prima considerava amici, si erano schierati contro di lui.

Nonostante ciò, Teo cercava sempre di mostrarsi sorridente a scuola. «Mi sentivo responsabile di avere un sorriso. Volevo mostrarmi più forte di quello che ero». Ma dietro questo «ragazzino Disney», come definisce il sé di quel periodo, c’era un ragazzo che soffriva per quanto gli stava accadendo.

Questa frustrazione si manifestava in episodi legati ad eventi di piccola importanza, come gocce che fanno traboccare il vaso e che lo facevano «esplodere». Tutto ciò che si portava dentro «usciva fuori in quel momento». E dopo i giorni passati a nascondere i suoi sentimenti, questi affioravano in superficie prima di andare a dormire, quando piangeva perché non capiva perché tutto ciò stesse accadendo.

«Ciò che è diverso fa paura»: la svolta di Teo Bok contro il bullismo

Teo Bok - Bullismo

La svolta è arrivata col tempo – grazie anche alle parole di sua madre Eliana – quando ha capito di non essere lui il problema. «Ero solo me stesso e loro mi andavano contro. Ciò che è diverso fa paura».

Da allora ha capito che la chiave per sconfiggere il bullismo è l’indifferenza. «Loro cercavano una reazione da me», dice Teo, che ha scelto di ignorare le provocazioni.

Teo Bok ha deciso di condividere la sua esperienza, consapevole di avere un pubblico giovane spesso alle prese con problemi simili verso il quale sente una «responsabilità».

Il suo impegno contro il bullismo si è concretizzato in diverse iniziative, da un progetto educativo con la Fondazione Principessa di Girona – fondazione dei reali di Spagna – al libro Promise. La mia promessa a voi.

Proprio nel suo libro Teo racconta la sua esperienza tra scuola, musica e bullismo. Promise, il titolo del libro, è «la promessa a coloro che mi seguono che io sarò sempre al loro fianco durante i momenti più difficili».

L’obiettivo del libro è avvicinarsi ai fan, farli sentire meno soli e mostrargli che è possibile trovare una via d’uscita dai propri problemi. L’opera è la naturale prosecuzione di una precedente canzone, A Promise, diventata un «inno» della sua fanbase:

“When you’re hurt and you’re full of fear

You scream and shout but nobody hears

And you wish you could disappear

I’ll stay beside you, I’ll wipe those tears”

Così recita il primo verso della canzone. Una promessa ai suoi fan che sono spesso alle prese con episodi di bullismo e disagi psicologici. A Promise vuole portare positività, e proprio nel contesto del suo progetto educativo con la Fondazione Principessa di Girona è stata utilizzata per il suo messaggio di speranza. 

La vita di Teo Bok a Miami, lontano dai giudizi milanesi

Teo Bok - Bullismo

Oggi Teo Bok vive a Miami. Si è trasferito in America insieme alla sua mamma-manager per sviluppare la sua carriera. Qui Teo non ha potuto vivere a pieno la scuola – causa covid – ma ha trovato un nuovo modo di approcciarsi al diverso.

«In Italia la gente giudica molto di più, qui ho la libertà di uscire di casa e non essere giudicato per come mi vesto», dice Teo, che ha trovato una nuova serenità in Florida.

Tuttavia, anche la vita negli Stati Uniti non è stata tutta rose e fiori. Anche nella scuola americana ha dovuto affrontare l’isolamento creato dai nuovi compagni e la sua carriera musicale ha risentito pesantemente degli effetti della pandemia.

Si trovava in una città nuova e senza amici. Poteva contare solo sulla madre e sulla sorella, verso le quali si sente grato.

«Sono riuscito a lasciare andare»

Teo Bok - Bullismo

Teo Bok ha vissuto in prima persona il bullismo, e fin da piccolo ha deciso di raccontare la sua esperienza. È difficile esporsi ma lo fa con il cuore aperto. Ricorda eventi e situazioni spiacevoli, senza però privarsi di un genuino e gentile sorriso mentre li racconta. 

Nel corso degli anni ha imparato a perdonare i bulli di quando era più piccolo e si sente grato per le persone fedeli che trova al suo fianco e per l’amore che riceve dalla sua famiglia e dai suoi fan sparsi per il mondo.

«Questa è la mia missione: comunicare attraverso ciò che faccio. Ho vissuto, accettato, lasciato andare, ma ricordo. Ho lasciato andare e ho ritrovato la pace. Non posso vivere nel passato, che sia esso buono o negativo».

Di Mirko Aufiero e Radu Dudncic


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