34 anni dalla caduta del Muro, intervista al Dr. Tessmann

Le differenze tra la Germania dell'Est e la Germania dell'Ovest

di Dudnic Radu
11 Min.

Introduzione al Muro

Tomas Val - UnspalshIl 09/11/2023 ricorreva il 34° anniversario della caduta del Muro che divideva Berlino est e Berlino ovest. La capitale tedesca, così come di fatto anche la Nazione intera era divisa tra la Germania dell’ovest e la Germania dell’est, conosciuta come la Repubblica Democratica Tedesca, fortemente influenzata dal dominio sovietico (DDR). Berlino, in particolare, si trovava al centro di questa divisione, diventando un microcosmo delle tensioni globali. La città era divisa in quattro settori di occupazione controllati dagli alleati vincitori della guerra: Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Unione Sovietica.

Con il deteriorarsi delle relazioni tra gli Alleati e i sovietici, il confine è diventato sempre più rigido. I sovietici hanno aumentato la presenza militare e della polizia di frontiera nella zona orientale, mentre l’Occidente ha istituito le forze di protezione dei confini federali. La divisione ideologica tra il “blocco” occidentale e i blocchi orientali si faceva sempre più netta, con il sistema capitalistico della Germania Ovest e il sistema socialista della Germania Est.

Il muro di Berlino

Il muro – o die Mauereretto nel 1961, non era solo un ostacolo fisico, ma una manifestazione delle divisioni ideologiche e politiche tra il blocco orientale socialista e il blocco occidentale capitalista. La sua costruzione è stata giustificata dalle autorità della Germania dell’Est come una misura per proteggere il socialismo, ma per molti era una prigione all’aperto, un simbolo della limitazione delle libertà individuali. Berlino Ovest prosperava con un’atmosfera più liberale e democratica, mentre Berlino Est affrontava la stretta autoritaria del governo comunista. Le persone di entrambi i lati del Muro sperimentavano una realtà divisa, famiglie separate e vite frammentate.

Dr. Ruediger Tessmann

Per questo importante avvenimento, noi di Nxwss, abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con una persona che ha vissuto personalmente i cambiamenti nazionalistici di tutte le fasi evolutive della Germania di allora, dal 1934 ad oggi. Qui, abbiamo il piacere di introdurvi la figura del Dr. Rüdiger Tessmann, ex neurologo. La sua storia personale si trova al crocevia tra diversi capitoli decisivi della storia tedesca. Ha già diversi libri pubblicati alle sue spalle, articoli usciti su “Der Spiegel” e Deutsche Wirtschaftnachrichten, nonché una personalità molto acuta con interessi che variano dal sassofono alla psicologia.

Biografia Dr. Ruediger Tessmann

Nato nel 1934, un anno dopo l’ascesa di Hitler al potere, il Dr. Tessmann ha vissuto la sua prima infanzia in Mecklenburg, una regione fortemente influenzata dalla memoria della Grande Guerra. La sua vita ha preso una svolta inaspettata quando si è trovato costretto a trasferirsi, all’età di 6 anni, nel Warthegau, ex territorio polacco, occupato però dalla Wehrmacht, l’armata nazista e poi dalla DDR. Durante gli anni successivi, passa dall’adesione al socialismo nella Germania dell’Est al successivo discernimento delle sue azioni dettato dallo spostamento ad ovest, avvenuto nel 1952. Il Dr. Tessman ha così vissuto personalmente la scissione tra la DDR e la Germania Ovest, sperimentando il cambiamento politico e culturale che ha accompagnato la Guerra Fredda nell’ideologia tedesca.

“Qual è un suo ricordo vivido legato alla divisione tra Germania Ovest e Germania Est?”

Sicuramente il primo incontro con i soldati russi. In Polonia gli ufficiali russi delle volte dormivano nella nostra casa, un vantaggio per noi perché che ci garantiva tutela e protezione. La propaganda nazista, ci ha indotto a credere che i russi sono il nemico, che ci volessero uccidere tutti, portandoci ad avere paura della loro crudeltà. Ma così non fu, in Polonia, allora DDR, i soldati russi sono venuti a casa nostra. Hanno portato carne, uova e prosciutto in tempi dove era difficile averli. Hanno fatto una cena dentro una grande padella, prendendo tutto il loro cibo e lo hanno condiviso con noi. Abbiamo mangiato con loro a sazietà.

photo d'un homme qui s'embrasse

Non tutti, ma alcuni parlavano un po’ di tedesco e mi ricordo un’affermazione di uno dei soldati. «Russische Soldate nicht essen alleine» -I soldati russi non mangiano soli-. Per quel poco che potemmo capire ci raccontarono di come alcuni parenti e familiari furono uccisi dai soldati tedeschi. Noi credemmo alle loro parole, anche se all’inizio pensammo che questa fosse una propaganda comunista! Non può davvero essere così, pensammo. Capimmo solo in seguito il peso della propaganda nazista, il peso della crudeltà dell’esercito tedesco e delle atrocità da esso commesse.

Il trasferimento a Ovest

In famiglia si percepiva l’atmosfera di un futuro incerto degli eventi, così nel 1952 avemmo la fortuna del fato dalla nostra parte, che ci ha permesso di fuggire nella Germania dell’Ovest, nei pressi di Francoforte. Prima del Muro era sicuramente un po’ più facile andare verso ovest, mi sono trasferito nella Germania Federale nel 1952, a 18 anni. Siamo andati da Kalisz (Polonia) a Berlino est con un treno. Dopodiché abbiamo preso un tram per Berlino ovest, e un’aereo per Francoforte.

Ad ovest si diceva «Noi siamo il mondo libero! Quello che succede all’est è una vera e propria dittatura». Nella DDR invece, i funzionari del partito sostenevano «Noi siamo i Socialisti, un paradiso per gli operai!». All’est non esisteva il problema della disoccupazione, e quando una persona era ammalata si aveva diritto alle cure, senza pagare. La vita era come in un “giardino sicuro”. La supposizione dello Stato coincideva con il ruolo di “Mamma” e “Papà”: Tutti i cittadini dovevano soltanto obbedire e credere al socialismo. Se tu eri conforme alla loro visione, eri su un binario sicuro. Un esempio da seguire, basta fare come vogliono loro e si sta bene. Dipende sempre dagli ideali di ciascuno. Molti accoglievano la visione socialista, che mostrava come il tasso di disoccupazione era pressoché nullo, altri si soffermavano di più sulla privazione della libertà.

“L’esodo” del Muro

Tra il ’49 e il ’61 c’è stato un vero e proprio esodo del Muro. L’atmosfera era rigida, niente da ridere. La propaganda comunista della DDR aveva sempre un tono minaccioso. Gli ufficiali incutevano timore anche solo con uno sguardo, e rimanevano sempre impassibili. Una volta raggiunta la maggiore età, erano pochi quelli che non avevano antipatie verso i funzionari socialisti della DDR. E i funzionari del partito lo sapevano. A quei tempi tutto era ideologia, come si parlava era ideologia. Ci si sentiva osservati. C’era la vita fuori casa, e la vita dentro casa. E bisognava stare attenti a quello che si diceva fuori casa.

Gli individui erano spesso valutati in base alla loro conformità, alle idee del regime, e chiunque manifestasse posizioni contrarie o critiche rischiava grandi sanzioni. Da qui la mia adesione al socialismo, un po’ per la pressione dell’esempio ideologico da seguire, un po’ perché, ai tempi, condividevo i principi marxisisti.

Quali sono le ragioni che hanno spinto verso la costruzione del Muro?

La costruzione del Muro di Berlino può essere intesa come una reazione alla significativa ‘fuga’ di molte persone dalla Germania dell’Est alla Germania Ovest. In pochi giorni sono fuggite migliaia di individui. La DDR ha perso una parte della popolazione, e questo era una cosa terribile per loro. Immagina di essere un giovane nella Germania dell’Est, fai il tuo percorso accademico, completi gli studi, ad esempio di medicina, e diventi uno specialista. E dopo l’investimento pagato dalla DDR, tu fuggi! La Germania dell’Est l’ha visto come un’oltaggio. Per questo era necessario fare un muro, per arginare la massa di operai e specialisti che scapparono dallo Stato di allora. Lo Stato era in fase “di costruzione” e non poteva permettersi questo tipo vulnerabilità.

Questo fenomeno, in cui individui qualificati e istruiti cercavano rifugio nel contesto più liberale e prospero della Germania Ovest, costituiva una minaccia chiara per la DDR. La perdita di risorse umane indeboliva l’economia e il tessuto intellettuale del Paese, costringendo il governo della DDR a intraprendere misure drastiche per controllare la situazione. Il Muro era inteso come – Schutzwalleuna diga di protezione dello Stato, chiamato Muro di protezione antifascista. La sua costruzione non solo separava fisicamente le due Germanie, ma mirava anche a frenare la fuga delle persone, consolidare il potere politico e mantenere l’ideologia comunista al centro della DDR.

La visita oltre il muro a Berlino Est

La zona oltre al muro, verso est, la chiamavamo “die Zone” – la zona – ai tempi. Questa indicava la parte di Berlino occupata e governata dalle autorità della DDR. Attraverso diversi “checkpoint” ci si poteva accedere con la macchina o con il treno. Le barriere erano molte, e i tempi di controlli molto lunghi. I militari erano innumerevoli, e tutti tenevano un’arma in mano. Quando sono andato io era un giorno invernale e faceva molto freddo, era il 1987 non sbaglio.

Gli ufficiali ci hanno fatto appoggiare i passaporti su un “nastro trasportatore”. Per dei momenti ho pensato di non rivederli più. Era tutto un po’ incerto per noi. Avevamo paura che qualcosa non fosse in ordine, e che ci fossero delle complicazioni. Ma a seguito del primo controllo, 5 metri più avanti c’era un altro ufficiale che ci ha reso il passaporto indietro. Avevo il cappotto e il cappellino. Lo stesso ufficiale mi fece levare il cappellino, per vedere la cicatrice che ho sull’orecchio destro. Per fare il paragone è come il controllo di sicurezza dell’aeroporto odierno, ma i punti di controllo erano svariati. Loro controllavano tutto più volte, con una grande meticolosità.

La differenza dei marchi dell’est e quelli del ovest

Noi eravamo quasi “benvenuti” perché portavamo i marchi dell’Ovest, che avevano valore maggiore rispetto a quello dell’Est. Chiunque andava a visitare Berlino est, era obbligato a cambiare subito 25 marchi. Loro facevano leva sulla curiosità della gente che voleva visitare Berlino Est, per avere più introiti. Ricordo che nei giorni della riunificazione, eravamo al confine tra la Repubblica Ceca e la -non più- DDR. Avevamo tanti marchi dell’est e, varcando il confine, me ne avanzavano molti. Così ho deciso ad un soldato della DDR. Lui ha rifiutato perché non valevano molto.

A seguito della caduta del Muro

I giorni che seguirono la caduta del Muro erano una cosa spettacolare! Molti abitanti spaccavano pezzi del muro per venderli ai turisti. Un mio ricordo è di un ragazzo dalla parte dell’Est, che ci ha venduto dei pezzi per un marco dell’ovest. Altri ragazzi volevano 3 marchi. Alla mia domanda del perché della cifra ridotta, il baldo ragazzo, mi ha risposto «Devo cominciare a imparare il capitalismo»  -Risata di gruppo-. Un altro mondo. Il Dr. Tessman va nell’altra stanza e torna con dei pezzi del autentico Muro, ormai caduto. Mi fa notare che quelli che ha lui sono pezzi dell’ovest, tinti da graffiti, perché dall’altra parte era severamente vietato imbrattare il Muro. Il Muro era intoccabile ad Est.

Il regalo del Dr. Tessmann

Dopo una conversazione piacevole, costellata da battute scambiate e abbondante ironia, ci siamo deliziati con un rinfresco. Durante il tour della sua casa e della sua ricca libreria, il Dr. Tessmann ha recuperato il frammento del Muro mostratomi in precedenza e me lo ha gentilmente offerto con un sorriso. “Questo è per te!”, mi ha detto. Il mio viso, colto tra stupore e gioia, si è illuminato con un sorriso radiante. Grazie per la chiacchierata, e per un buon esempio, ricco di interessi e sfumature da seguire.

Claudio Schwarz

di Radu Dudnic


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