Giulia Stabile: un racconto di rivalsa e sensibilizzazione al bullismo

di Nina D'Amato
10 Min.

Classe 2002, Giulia Stabile è la talentuosa vincitrice della ventesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con lei sul tema del bullismo.

Un’anima sensibile e colorata. Giulia è, ad oggi, una donna affermata, che ha saputo rendere la sua più grande passione il lavoro dei suoi sogni. Questo ce lo ha raccontato non solo a parole, ma anche tramite tecnica e leggiadria, che hanno costantemente caratterizzato la sua arte. Non solo volto noto della tv italiana dal 2020, Giulia Stabile ha co-condotto il programma televisivo Tu Si que vales. Giulia è ormai parte attiva della realtà televisiva del nostro paese. Oggi, in una giornata così importante, abbiamo deciso di parlare di bullismo con lei, che da tempo si batte per sensibilizzare sull’argomento.

Durante diverse interviste ha raccontato del suo rapporto con il bullismo e di come questo, soprattutto durante il periodo delle medie, abbia compromesso la sua autostima e limitato la sua persona. Le abbiamo chiesto qual è stato l’evento più significativo

“Ho sempre avuto difficoltà a scuola nonostante mi impegnassi tantissimo: fare le interrogazioni davanti a dei compagni che non aspettano altro che sentire da te risposte sbagliate per prenderti in giro non è semplice. La maggior parte delle volte durante queste interrogazioni facevo quasi scena muta perché pensavo fosse meglio non parlare che sbagliare avanti a loro. Quando invece sentivo di avere un po’ più di coraggio e mi decidevo a parlare avevo un blocco e alla fine non riuscivo a dire niente. Per questo motivo una volta una professoressa mi umiliò davanti a tutta la classe quando provai a parlare ma la voce non uscì, così iniziò ad innervosirsi ed ad urlarmi dandomi della stupida e usando parole forti davanti a tutta la classe che rideva senza stop di me. Questo forse è stato uno degli eventi più difficili da “mandare giù”.

Giulia intervista

Giulia Stabile racconta il rapporto tra danza e il bullismo

Giulia è tra le ballerine più talentuose e meritevoli della scuola di Amici. Non a caso, è la prima allieva donna a vincere non solo la sua categoria, ma l’intera edizione. La danza per lei è stata un rifugio. Le abbiamo chiesto se, durante la sua adolescenza, ci sono stati episodi di bullismo anche durante il suo percorso artistico.

Diciamo che all’inizio non è stato facile neanche a danza perché non mi sentivo mai abbastanza, non mi sentivo all’altezza. Per fortuna poi ho trovato la forza di aggrapparmi e trovare un rifugio in essa. La frase che mi ripetevo di più per spronarmi era: “prima o poi si ricrederanno tutti su di me e dimostrerò di valere anche io”

Qual è stato il primo evento di bullismo e quando hai capito ciò che stavi subendo? 

Giulia Stabile per nxwss

All’inizio era una cosa che cercavo di negare anche a me stessa. Ero andata anche a qualche appuntamento allo sportello d’ascolto della scuola ma scoprii che quel che dicevo poi veniva riferito alle professoresse ed usato un po’ contro di me. Non sono riuscita più a tollerare quei comportamenti contro di me nel giorno in cui sono tornata a casa con la mia giacca di pelle tutta tagliata con le forbici e mia mamma se n’è accorta. Dal pianto di mamma ho capito che quel che mi stavano facendo in continuazione non erano dei semplici dispetti ma qualcosa di più grave.

Non sempre è facile raccontare la propria esperienza. In una recente intervista Giulia ha raccontato di come una voce, seppur non veritiera, può diventare tale quando si dilata insistente nel tempo. Ammettere di subire una violenza la rende reale, conferisce un nome e un volto a quello che si sta vivendo e non sempre si è pronti ad affrontare la realtà dei fatti. Le abbiamo chiesto come ha vissuto il rapporto con i suoi genitori e cosa le impediva di denunciare la cosa.

All’inizio cercavo di negarlo anche a me stessa e di nasconderlo anche a mia madre quando ha iniziato a capire la situazione. Ad esempio, quella volta in cui sono tornata a casa con la giacca tagliata, a mia madre ho raccontato che avevo strusciato sul muro. Ma da quel momento, nonostante io non avessi mai usato la parola “bullismo”, per mia mamma è diventato tutto subito chiaro e ha iniziato a farmi forza, soffrendo anche lei perché vedeva come stavo.

C’è stato un momento in cui sei riuscita a dire basta? a mettere un punto? quando hai capito che non eri come ti descrivevano? 

Dopo le medie ho commesso il terribile errore di pensare che tutto quel che avevo subito lo avevo subito perché ero sbagliata. Così iniziai a fingermi diversa e reprimere il mio vero carattere: fingevo di essere una dura, cercavo di cambiare a forza la mia risata e cercavo spesso di non ridere, ero diventata molto silenziosa, cosa che non sono per niente. Mio papà non era a conoscenza di quel che avevo passato a scuola ma mia mamma si, lei cercava sempre di farmi capire che io ero speciale ma io non le credevo perché pensavo sempre che lo dicesse solo perché era mia mamma. Così quando anche persone esterne alla mia famiglia iniziarono a dar valore alla mia vera personalità iniziai a pensare “forse così tanto schifo non faccio”. Però l’esperienza che davvero mi ha aiutata a capire che non ho niente di sbagliato è stata Amici.

Giulia Stabile: la vita pubblica e la paura del giudizio

Diventare un personaggio pubblico è – per molti – un premio ambito. Tuttavia molto spesso l’idealizzazione di questo status prescinde dalla realtà dei fatti, tendiamo ad essere così oscurati dai riflettori da ignorare il lato oscuro che si cela dietro la notorietà. Abbiamo chiesto a Giulia se, durante la sua carriera lavorativa e televisiva, ci sono stati eventi di bullismo o cyberbullismo

Diciamo che bullismo è una parola grande, ho imparato a riconoscerlo e per fortuna non lo sto più subendo ma ricevo spesso insulti sul web e ovviamente essendo umana spesso mi feriscono. So che non dovrei dargli importanza anche perché spesso parlano di fattori tecnici non sapendo di cosa parlano, sono persone che umanamente non mi conoscono e il più delle volte si nascondono dietro un profilo fake che non mostra neanche il loro vero volto, ma non è sempre facile rimanere indifferenti.

“Nessuno mi può giudicare” recita il testo di una nota canzone di Caterina Ceselli, ma quanto è difficile ignorare le incessanti critiche delle persone? Giulia Stabile ci confida della sua paura di essere giudicata.

La paura del giudizio non mi ha ancora abbandonata però sicuramente crescendo e maturando sto trovando la forza di mettermi più in gioco. Pensandoci non ho scelto un mestiere che non include il giudizio (ride). Ho capito comunque che non devo avere paura di nulla, ho studiato tanto, ho legato nuovamente con i vecchi amici e me ne sono fatta tantissimi altri. 

Ci sono alcuni episodi che ti porti dietro e che influiscono ancora oggi nella tua vita quotidiana?

Diciamo che delle volte ci sono alcuni episodi che mi riportano al passato e che mi fanno rimanere male. Per fortuna però ora ho la lucidità e la maturità di capire che le persone possono sbagliare e magari avere delle uscite dettate dal nervosismo del momento oppure dalla poca attenzione nell’usare le parole.

Infine, abbiamo immaginato di poter compiere un viaggio nel tempo e di incontrare la nostra persona di qualche anno fa. Lei, partendo da questo presupposto, ci ha raccontato cosa direbbe alle se adolescente. 

Ah non sono più adolescente? A tratti mi dimentico di essere cresciuta così tanto (ride). Sto facendo un percorso con la mia psicologa per continuare a crescere, maturare e migliorarmi come persona. Il mio ultimo appuntamento con lei è stato due giorni fa e mi ha detto delle cose bellissime che vorrei che la piccola Giulia sentisse, una di queste cose è stata “Giulia stai diventando un adulta bellissima, dovresti essere orgogliosa di te”. Una volta lessi una frase che mi ha molto colpito: “il mondo è pieno di belle persone, se non riesci ad incontrarle allora diventa tu una di loro”. Spesso gli episodi negativi possono anche aiutarci a capire come non vogliamo essere noi.

Quella di Giulia è una voce che si fa spazio nell’assordante silenzio di chi, ancora oggi, è vittima di bullismo. Abbiamo raccontato la sua storia nella speranza che possa aiutare e dare conforto a chi vive sulla propria pelle storie analoghe. Ci auguriamo che le vicende di Giulia possano essere di ispirazione e instillare il coraggio di raccontarsi a gran voce. 

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