Gli sviluppi conflitto Russia-Ucraina, l’impatto sul resto del mondo

di Elisa Quadrelli
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

In questi giorni di tensioni per gli ultimi sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, la Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, ha riferito l’intenzione di Putin e del suo seguito di “combattere per la propria patria”. Putin ha proferito in un discorso televisivo la sua decisione di attuare una mobilitazione parziale, richiamando 300mila militari riservisti per rimediare alla recente ritirata russa dalla zona del Kharkiv.

Speranze di pace

La situazione in Russia

La mobilitazione di nuovi soldati non è popolare in Russia. Il gruppo punk rock russo Pussy Riot, da tempo politicamente impegnato in Russia e famoso per la provocante esibizione per un video musicale all’interno di una chiesa a Mosca, si è espresso in merito. L’esibizione, la prima di tante altre esibizioni attiviste delle tre ragazze femministe e antagoniste di Putin, era stata condannata come sacrilega dalle autorità russe. Proprio le Pussy Riot stanno recentemente spiegando a vari media che la Russia non è Putin, ma anzi esiste una porzione di russi che non supporta Putin.

Promettono inoltre che saranno proprio gli oppositori di Putin a ricostruire la Russia dalle sue ceneri. Intanto parecchie persone che si erano esposte con manifestazioni pubbliche contro la parziale mobilitazione sono state arrestate. Le proteste hanno raggiunto dimensioni poco inferiori alle proteste all’inizio del conflitto Russia-Ucraina.

I biglietti aerei per uscire dalla Russia sono stati venduti tutti nella giornata di Mercoledì, quando le dichiarazioni di Putin rispetto alle sue intenzioni hanno fatto il giro del mondo: è palese il legittimo panico dei cittadini russi che non vogliono essere inviati a morire in una guerra che a quanto pare non li rappresenta.

Non é chiaro se l’addestramento delle nuove reclute sia completo o azzardato per l’occasione. Non è chiaro inoltre quale esito possa avere la mobilitazione militare in quanto molte delle risorse militari russe sono bloccate sul fronte ucraino. 

Veicolo militare russo abbandonato in Ucraina, nell zona del Kharkiv

Nel resto del mondo

Putin sta attuando una politica di antagonismo all’occidente, ritenendosi attaccato e minacciando l’utilizzo di armi nucleari nel caso i paesi NATO continuassero a ostacolarlo “minacciando la Russia”. Una minaccia simile era stata fatta anche all’inizio della guerra, sempre in riferimento alle sanzioni poste dai paesi occidentali come tentativo di interrompere l’offensiva russa in Ucraina.

Queste mosse stanno isolando Putin nel panorama mondiale, ma Putin non accenna a moderare la sua posizione. La sua propaganda mira a convincere i russi che l’occidente sia in conflitto con loro e consista in una minaccia all’incolumitá e vita dei cittadini, nonché un affronto alla cultura e alla storia russa. 

Ursula von der Leyen, presidentessa della Commissione europea, ha definito falsi i referendum in Ucraina, proposti nel tentativo di annettere con la forza le aree occupate dalla Russia (Donetsk, Donbass, Luhansk, Zaporizhzhia and Kherson ). Inoltre la presidentessa  promette nuove sanzioni economiche alla Russia e a chi la sostiene. 

Anche la Turchia ha denunciato l’illegittimità dei referendum nelle suddette regioni. Erdogan e Scholz invitano Kiev ad un “cessate il fuoco” mantenendo l’attuale linea del fronte ad ora creatasi.

La Cina fa un invito alle parti coinvolte al dialogo verso un esito di pace.

Le minacce di Putin

L’Unione Europea e la NATO hanno assimilato la minaccia nucleare e stanno indicendo riunioni straordinarie per capire il da farsi.

Volodymyr Zelensky esprime il suo scetticismo rispetto a quelle che secondo lui sono solo minacce di Putin, ma allo stesso tempo dice che non si può sapere cosa abbia in testa il dittatore russo. Zelensky ribadisce che la mobilitazione di Putin porterà a nuovi spargimenti di sangue, ucraino ma anche russo. 

Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ha definito le mosse dei referendum e della militarizzazione di riservisti come un “atto di disperazione”. Lo stesso Scholz però non sottovaluta la minaccia russa e, cosí come Macron e Biden ha limitato il supporto militare all’Ucraina per mostrare di non essere in aperto conflitto con la Russia. Gli stessi paesi però invitano nuovamente Putin a non invadere le aree interessate. 

C’è quindi chi vede le minacce ed azioni di Putin come segno di debolezza, ma non si sa se e quanto le minacce siano credibili o da elaborare come reazioni di una Russia messa all’angolo, ma non per questo meno minacciosa.

Scritto da Elisa Quadrelli

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