Che macello…poetico! 4 chiacchiere con Gennaro Madera

poesia, lentezza e passione

di Costanza Maugeri
16 Min.

Oggi conosciamo il poeta e scrittore Gennaro Madera, autore di tre libri: “Come le onde del mare”(2016), “Crescere”(2018) e “Hai vent’anni”(2020).

Durante il Salone del Libro di Torino, conclusosi qualche giorno fa, ha escogitato un metodo tutto suo per vendere la sua opera e per tale motivo è nata in noi la curiosità di intervistarlo.

La chiacchierata con Gennaro Madera avviene tramite Google Meet. Mi accoglie con un sorriso e con un «Come stai?» , uno di quelli veri e non di circostanza, nonostante non ci fossimo mai visti e non ci conoscessimo.

« Sono qui per ascoltare le tue domande» , afferma e così in un clima sereno e conviviale inizia l’intervista.

Credo fermamente che per iniziare a conoscere davvero una persona sia essenziale capire come ella stessa si percepisce, quindi la prima domanda che ho posto a Gennaro Madera è stata: «Chi sei?»

Sono un poeta, innanzitutto. Mi definisco così perchè è la mia principale passione, poi, in realtà, secondo me la poesia si ramifica anche in altri settori. Io ,ad esempio, ho finito di scrivere un romanzo e vengo definito, quindi, uno scrittore; in ogni caso la poesia è l’anima principale di quello che mi abita. In realtà faccio anche altro nella vita: lavoro come presentatore in un locale, curo progetti editoriali e da un mesetto insegno in una scuola elementare.

In relazione alla professione da insegnante, ho chiesto allo scrittore cosa gli stesse donando il contatto diretto con i bambini.

Dal profilo Instagram di Gennaro Madera

A scuola con i bambini sto portando avanti un laboratorio poetico. Esso è nato da un libro di un’altra poetessa Chandra Livia Candiani che ha iniziato questo progetto nelle periferie milanesi.

La cosa che mi stupisce di più è vedere come determinati bambini abbiano questa vena poetica che non mi sarei aspettato assolutamente, credo sia emersa perchè ho detto loro che possono scrivere in anonimo. Questo ha tolto loro il peso del giudizio da parte di altri compagni.

La vena poetica non è legata all’italiano corretto, alla grammatica. Essa secondo me è come un organo del nostro corpo c’è chi la ha e chi no. La vena poetica è un’emozione, ho detto loro, che possiamo prendere dall’interno di noi stessi o dal mondo esterno.

Cosa è la poesia per Gennaro Madera?

La poesia come ogni altra forma d’arte può rappresentare di tutto per chi la crea, per tale motivo ho chiesto a Madera cosa fosse per lui.

La poesia secondo me è qualcosa che tutti possono avere in un momento della loro vita, tutti possono scrivere una poesia intrisa di verità. Essa, secondo me, è la ricerca di una verità che vogliamo raccontare. Essa non deve essere collegata, per forza, al reale, è qualcosa che noi troviamo.

La verità sta anche in una domanda, non necessariamente in una risposta.

La mia non è una passione per la poesia ma…

Io ho una passione per le parole, più che per la poesia. A me piace il suono di ogni singola parola e come essa combinata con altre può creare un’armonia.

Io sono uno scrittore molto musicale, in quello che scrivo c’è sempre una nota, un ritmo.

Faccio anche poetry slam, esibizioni dal vivo in cui l’incastro tra le parole è fondamentale.

Gennaro Madera al Salone del libro di Torino: un vero e proprio macello poetico

Gennaro Madera
Gennaro Madera al Salone del Libro di Torino

Come ho accennato all’inizio dell’articolo la curiosità di conoscere Gennaro Madera è nata dalla performance che ha fatto al Salone del Libro di Torino svoltosi dal 18 al 22 Maggio 2023.

E’ proprio di essa che ho parlato con lui durante la chiacchierata ed è proprio lui che ve la racconterà!

La mia performance al Salone del libro consisteva nello smembrare il mio libro, quindi farlo a pezzi come un macellaio, staccare ogni singola pagina, lasciando nel libro il vuoto totale.

Staccare ogni pagina, mischiarla con le altre e regalarla ad una persona perchè credo proprio nell’energia di ogni singola pagina, io credo nel mio libro.

Quella singola pagina aveva una vena poetica e, secondo me, era destinata a qualcuno all’interno del Salone; quando ad esempio, le pagine terminavano, io non prendevo un altro libro perchè le poesie dovevano arrivare dove erano arrivate, il mio lavoro era finito lì.

Strappare una pagina: una ferita che non si rimargina

A livello visivo quando stacchi una pagina da un libro qualcosa rimane all’attaccatura del libro. Quest’ultimo è come un organismo ferito che rilascia del sangue.

La pagina è lì attaccata e non vuole andare via, ma se questa pagina ha un’anima può vivere anche separatamente, per quanto sia doloroso il distacco, essa può avere vita.

Pronunciare queste parole ha fatto nascere nello scrittore una profonda riflessione sul Salone del Libro stesso.

Un inno alla lentezza nel bel mezzo della corsa

@magenna salone del libro + Macello Poetico = giornate pazzesche contro la frenesia e a favore dell’intimità @Salone del Libro #salto23 ♬ suono originale – Gennaro Madera

Secondo me il Salone del Libro è quel luogo in cui siamo bombardati da un milione di impulsi e di scelte.

Ci sono migliaia di libri che non vengono neanche presi in mano o vengono sfogliati velocemente e messi da parte subito dopo. In questo meccanismo perde d’importanza il libro, figuriamoci la pagina.

Io non disdegno il Salone perchè è un fenomeno bellissimo, ma faccio una critica: nella velocità si perde l’intimità del libro. Ritornando alla mia performance, mi piaceva proprio questo: intorno a me si creava un gruppetto di 5-10 persone e con loro si instaurava un’intimità. Essa però era possibile proprio grazie al Salone che attirava le persone.Mi piaceva proprio questo scontro tra contrari che si accavallavano.

La domanda sorge spontanea Gennaro: «come ti è nata l’idea?»,

Gennaro Madera

Qualche hanno fa avevo avuto un’idea che non ho mai messo in pratica: strappare le pagine di un libro, metterle in un cesto, posizionarmi con un tavolino in strada, nelle città o durante i festival, in modo tale che ogni persona che avesse pescato una poesia, avrebbe poi potuto lasciare un’offerta.

Quattro ore prima del Salone, mi è ritornato in mente questo pensiero, ho preso due cartoni e ho scritto sopra
di essi, appunto, “regalo poesie”, “macello poetico” “fermami e ti do una poesia”.

“Hai vent’anni”: un’attitudine di vita

Gennaro Madera
Hai vent’anni di Gennaro Madera

Gennaro Madera nel 2020 ha pubblicato “Hai Vent’anni”, la sua ultima raccolta poetica. E’ stata anch’essa oggetto della nostra chiacchierata.

“Hai vent’anni” ha un concept ben definito, io sono contro i libri che non hanno una direzione.

Nei miei “Hai vent’anni” scrivo della giovinezza, giovinezza intesa come attitudine nell’affrontare la vita, non come età anagrafica.

Gli “hai vent’anni” che attraversano tutta l’opera sono dei promemoria sulla giovinezza che avevo scritto, in un primo momento, per me stesso. Quest’ultimi, dopo aver iniziato a condividerli su Instagram, spopolavano tra le persone perchè dotati di un valore universale.

Il libro ha una struttura ben definita.

Nel libro mi sono dato un imperativo: parlare solo dell’attimo felice.

Nella prima sezione, quindi, ogni tre poesie amorose c’ è un “hai vent’anni” che ha il compito, appunto, di immortalare quell’istante di felicità

La seconda sezione intitolata ” il mio paese ovvero l’universo intero” è una difesa dei paesi italiani. In che senso? Io credo che un paese muore se non viene nominato, scrivo, infatti, “come un Dio qualsiasi, il tuo paese muore se non ha fedeli”. Come Dio esiste solo se c’è qualcuno che crede in lui, la stessa cosa il paese.

Io, ad esempio , quando me lo chiedono, dico sono di Cariati, un paesino sullo Ionio.

La sezione è un invito ad amare il proprio Paese, ma a sentirsi cittadini dell’Universo.

“Faccio anche altro nella vita”, ci ha detto lo scrittore all’inizio dell’intervista. Cosa dite? Avete ragione, capiamo insieme cosa si nascondeva dietro queste parole.

L’associazione PoeMare

Logo dell’associazione PoeMare

Sono Vicepresidente di un’associazione culturale “PoeMare“. Io e i miei soci organizziamo eventi, per adesso, in Calabria, a Cariati, ma il nostro intento è quello di diventare una realtà a livello nazionale.

Viviamo tutti in luoghi d’Italia diversi, ma siamo accomunati da una cosa: l’origine: proveniamo tutti dallo stesso paese.

In Estate torniamo in Calabria e organizziamo eventi. Quest’anno , ad esempio, faremo il nostro primo “PoeMare Festival”- Il sogno e cosa ne rimane. Siamo un progetto no profit, per questo abbiamo lanciato anche una raccolta fondi per chiunque ci volesse sostenere. Abbiamo bisogno di una parte attiva e di idee.

Nell’ultima serata che si terra il 13 Agosto vorremmo organizzare ,inoltre, una sorta di Festival di Sanremo della poesia, facendo sfilare cinque poeti e poetesse under 35 con una raccolta già pubblicata. Questi poeti si sfideranno sul palco e a giudicarli ci sarà una giuria di esperti e una demoscopica, come, appunto, durante il Festival della canzone italiana. Noi vogliamo portare Poeti e artisti emergenti a Cariati.

Gennaro Madera da qualche anno è anche un consulente editoriale, la scelta di dedicarsi a questa attività ha in sé un motivo profondo

Io ho studiato per andare contro, io vado sempre contro, il piccolo editore che aveva pubblicato il mio primo libro. Egli mi aveva promesso una sponsorizzazione, degli eventi che poi non sono stati fatti, così ho deciso di pubblicarmi da solo.

Io sono molto minuzioso per quanto riguarda l’impaginazione, la grafica…..

Gli autori autopubblicati sono visti con uno sguardo negativo dall’editoria tradizionale perchè è diffusa l’idea che con l’autopubblicazione si rinunci la qualità. Non è così.

Dopo il mio ultimo libro molti mi chiedevano con chi avessi pubblicato il libro e io rispondevo di averlo pubblicato da solo.

Così ho iniziato, molti autori si sono affidati a me: Francesco Piscitelli, Davide Avolio, Mattia Abbamonte….

I progetti futuri di Gennaro Madera

Gennaro Madera
Da Hai Vent’anni

Alla fine della chiacchierata ho chiesto a Madera se avesse progetti futuri, domanda di rito con qualche spoiler per voi lettori e lettrici di Nxwss.

I miei progetti sono, appunto, il PoeMare Festival quest’estate.

Il mio primo romanzo che avrà come protagonista un universitario fuori sede che deve lasciare la propria Terra, in due mesi di vita gli accadrà di tutto… tante situazioni che lo colpiranno a livello emotivo.

Terzo progetto che ho in mente è un laboratorio poetico da scrivere e proporre alle scuole italiane.

Gennaro Madera, alla fine, ha voluto dare un consiglio agli scrittori e ai poeti emergenti

Io vi consiglio di rileggere ciò che scrivete , dopo qualche tempo, come se non fosse vostro.

Se vi emozionate leggendo, vale.

Ringrazio ufficialmente Gennaro Madera per la chiacchierata, la disponibilità e gli spoiler esclusivi.

Scritto da Costanza Maugeri


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