Al-Sisi si ricandida, l’Egitto va al voto a Dicembre

di Emanuele Lo Giudice
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Alla Presidenza dell’Egitto dal 2014, Abdel Fattah al-Sisi si ricandida per un terzo mandato. L’Egitto andrà alle urne tra il 10 e il 12 dicembre 2023.

È per un terzo mandato che Al-Sisi, ad oggi Presidente della Repubblica Araba d’Egitto, si ricandida. Già eletto nel 2014 e nel 2018, Sisi ha potuto ricandidarsi grazie alla revisione della Carta costituzionale avvenuta nel 2019. Con questa, infatti, Al-Sisi è rimasto in carica e potrà esserlo fino al 2030, avendo aumentato il proprio mandato da 2 a 6 anni.

Non è una notizia sorprendente, considerando la situazione politica egiziana, ad oggi ben lontana dai concetti di democrazia e trasparenza istituzionale. L’Egitto è infatti un regimo sempre più autoritario, dove l’opposizione è talvolta costretta a ritirarsi dalle elezioni o dove queste si rivelano farsa, come le elezioni del 2018.

Riforma del 2019: Al-Sisi al potere fino al 2030?

Nell’aprile 2019, l’Egitto si è diretto alle urne per votare un referendum sulla riforma costituzionale. Con l’88,83% di voti favorevoli, Al-Sisi ha incassato un’ulteriore vittoria, avendo la possibilità di rimanere in carica fino al 2030. Non a caso, infatti, la riforma prevedeva un allungamento del mandato presidenziale (da 4 a 6 anni), nonché un prolungamento di quello già iniziato ai tempi (2018) da Al-Sisi. Nel referendum sono stati sottoposti al voto una serie di emendamenti, precedentemente approvati con larga maggioranza dal Parlamento monocamerale egiziano. Dall’eliminazione del limite del doppio mandato consecutivo, all’introduzione del Consiglio superiore per la protezione della Costituzione (Hcpc), i 14 emendamenti hanno pesantemente cambiato la Carta approvata nel 2014. Sin dal 2019 al-Sisi ha progressivamente monopolizzato il potere, attestandosi una sorta di “carica a vita”, che potrebbe essere riconfermata già a partire dal 2023. Per l’opposizione tale riforma è stata una “rottura definitiva con gli obiettivi raggiunti dalla rivoluzione del 2011”. I votati hanno raggiunto il 44%, ossia 27 milioni su 61 milioni aventi diritto. 

L’autorità elettorale egiziana ha annunciato di aspettarsi di comunicare i risultati già a partire dal 23 Dicembre 2023. Qualora servisse un (inverosimile) ballottaggio, questo si terrebbe in una data antecedente al 16 gennaio 2024. 

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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