Vietnam, condannata a morte Truong My Lan per truffa da 44 miliardi

di Dudnic Radu
3 Min.

Annunciato oggi il verdetto della condanna a morte di Truong My Lan, miliardaria vietnamita, per il coinvolgimento diretto in uno dei più grandi scandali bancari del Vietnam. L’accusa per la protagonista è di frode per un valore di $27 miliardi, pari a circa il 6% del PIL del Vietnam del 2023.

Truong My Lan è riconosciuta colpevole con i capi di accusa di “corruzione, appropriazione indebita e violazione della legge bancaria“. Oltre a lei, condannati a pene diversificate altri 85 imputati, tra cui la nipote, il marito, ex banchieri centrali, funzionari governativi ed ex dirigenti della Saigon Commercial Bank (SCB).

Il processo di Truong My Lan

Il processo, tenutosi a Ho Chi Minh City, sancise la condanna definitiva di Troung My Lan. Le accuse contro di lei e il suo team gravano sul coinvolgimento della società “Van Thinh Phat Group” – di cui My Lan è la presidente – di prestiti per 44 miliardi di dollari nel corso di 11 anni. La sentenza le ha imposto di restituire $27 miliardi, un importo che gli investigatori ritengono non possa essere mai recuperato.

Di lý bà Trương Mỹ Lan cùng 80 đồng phạm vào TP HCM

Tutti gli altri 85 imputati sono stati riconosciuti colpevoli e condannati a diverse pene. 4 di loro hanno ricevuto l’ergastolo. Parte integrante degli altri imputati fronteggiano pene detentive che vanno da 3 a 20 anni, o arresti domiciliari. Il marito e la nipote di Truong My Lan hanno ricevuto pene detentive rispettivamente di 9 e 17 anni.

«Non c’è mai stato un processo come questo, credo, nell’era comunista», afferma David Brown, un ex funzionario del dipartimento di Stato degli Stati Uniti con lunga esperienza culturale in Vietnam. «Non c’è certamente niente di simile su questa scala».

Le somme dei prestiti a nome “Truong My Lan” costituivano il 93% di tutti i prestiti della banca. È una sentenza rara. Si parla di una delle poche donne in Vietnam ad essere condannata a morte per un crimine finanziario.

Le autorità comuniste e il Pubblico Ministero

Le autorità comuniste sono solitamente silenziose riguardo a casi del genere. Si trovano però ora a dover essere schiette su questo caso, entrando nei minimi dettagli. Il caso è durato circa un mese, ma la detenzione di Truong My Lan è stata registrata a ottobre. La procura ha riferito che più di 2.700 persone sono state convocate a testimoniare, con 10 procuratori statali e circa 200 avvocati coinvolti nel caso.

Il Pubblico Ministero vietnamita ha dichiarato di aver sequestrato più di 1.000 allocazioni e immobili di proprietà targata Troung My Lan. La “Real Estate Woman” ha negato tutte le accuse. Nel discorso finale alla Corte, ha ammesso di aver pensato al suicidio, esprimendo rabbia per essersi fatta coinvolgere nella ferocia dell’ambiente finanziario.

David Brown ritiene che l’immagine di My Lan sia stata protetta da figure potenti della città che hanno dominato il mondo degli affari e della politica a Ho Chi Minh City per decenni. Si potrebbe intravedere una chiave di lettura dove emerge un tentativo di riaffermare l’autorità del Partito Comunista sulla cultura imprenditoriale sregolata del sud asiatico.

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