3 settembre, il punto della settimana: cos’è successo nel mondo?

di Emanuele Lo Giudice
6 Min.

Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 28 agosto al 3 settembre 2023.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Gabon, Svezia e Guatemala, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!

Gabon: nuovo colpo di Stato in Africa, la folla acclama

L’Africa si trova davanti ad un nuovo colpo di Stato. Stavolta parliamo del Gabon, paese dell’Africa centrale confinante con la Guinea Equatoriale, il Camerun e la Repubblica del Congo. Le elezioni presidenziali tenute il 26 agosto, dove Ali Bongo è risultato favorito per un terzo mandato, sono state annullate. L’esercito ha opposto resistenza alla Commissione elettorale, che aveva annunciato la rielezione.

I militari hanno dichiarato le elezioni “non credibili”, annunciando inoltre lo scioglimento delle istituzioni repubblicane sulla tv di Stato. Bongo ha implorato i propri sostenitori di farsi sentire, anche se tuttora rimane recluso e i golpisti non cedono. 

Francia, Gran Bretagna e il Commonwealth chiedono che il voto venga rispettato. A questi si aggiungono anche altri Paesi dell’Occidente, ormai preoccupati per la situazione sempre più fragile del continente africano. Intanto, di fronte al corpo diplomatico, il generale Oligui ha annunciato istituzioni “più democratiche” per il Paese, il quale è stato governato da oltre 50 anni dalla famiglia Bongo. Lo scioglimento decretato con il golpe è infatti temporaneo, assicura il generale, in quanto necessario riorganizzarle per “adattarle agli standard internazionali”.

Svezia: Nobel fa dietrofront sugli inviti

Da Stoccolma arriva la notizia che il comitato Nobel ha escluso gli ambasciatori bielorusso, russo e iraniano dalla cerimonia di consegna del premio. Stoccolma ha cercato di riparare alle critiche ricevute lo scorso anno, quando gli inviti erano stati estesi anche ai paesi “sgraditi” dall’Occidente. Le “forti reazioni” pubbliche hanno infatti spinto il comitato a cambiare i piani per la cerimonia, revocando gli inviti per gli ambasciatori in questione.

Altra motivazione sembrerebbe essere stata la decisione di alcuni esponenti e politici nazionali che non avrebbero partecipato qualora l’ambasciatore russo fosse stato presente.

È giusto ricordare infatti la posizione della Svezia nello scacchiere internazionale relativo al conflitto russo-ucraino, che ha spinto Stoccolma a richiedere l’accesso alla NATO assieme alla Finlandia. Se quest’ultima è entrata dopo qualche mese, per la Svezia c’è ancora da attendere, essendoci attriti irrisolti con Ankara

Kyiv si è detta contenta per la decisione svedese, mentre si attende quella norvegese riguardo la consegna del premio nobel per la pace. Infatti, a quanto si apprende, alla cerimonia ad Oslo risultano invitati tutti gli ambasciatori.

Guatemala: imminente golpe?

Arévalo è il vincitore delle presidenziali del Guatemala, tenute il 25 giugno 2023 (senza esito finale) e conclusesi il 20 agosto con un ballottaggio. Arévalo, arrivato primo con il 15,58% al primo turno, è divenuto presidente con il 60% al secondo. 

L’eletto presidente ha però denunciato l’esistenza di un piano di colpo di stato per impedirgli di prendere il potere a gennaio 2024. Sarebbe essere infatti un gruppo di politici e funzionari a “voler violare l’ordine costituzionale e sovvertire la democrazia”. Arévalo ha inoltre accusato la Procura e il Congresso, di cui è membro dal 2020. 

Alla denuncia ha fatto seguito la piazza, dove migliaia di persone sono scese in supporto ad Arévalo. La protesta si è tenuta nella capitale, davanti alla sede del governo Giammattei. I manifestanti hanno inoltre dato inizio ad una petizione per spingere il procuratore generale Porras alle dimissioni. Porras risulta infatti tra i nomi presenti nella denuncia di Arévalo.

Gli Stati dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA) ha intanto approvato e diramato una dichiarazione contro la giustizia del Guatemala, rea di voler intimorire Arévalo.

Fonti: BBC, Le Monde, Al-Jazeera, ANSA, CNN

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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