L’acqua elimina l’abbronzatura? Parola alla scienza

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

E ‘arrivato Settembre, molti di noi hanno speso tantissime energie per avere un abbronzatura perfetta e ora sono curiosi di sapere qual è il suo destino.

Ancor prima di scendere nel dettaglio, è essenziale comprendere il processo alla base dell’abbronzatura.

Perché ci abbronziamo?

abbronzatura

Il sole rilascia tre tipologie di raggi ultravioletti: UVA,UVB,UVC. Gli ultimi non raggiungono il nostro pianeta, i primi due si. La pelle, quindi, entrando in contatto con essi, ha la necessità di proteggersi. Ma come?

La nostra pelle presenta due livelli: l’epidermide, lo strato più esterno e il secondo, più profondo, costituito dal derma e dall’ipoderma.

Lo strato più superficiale si articola, a sua volta, in tre sostrati. Essi sono composti principalmente dai cheratinociti, fra essi si trovano anche i cosiddetti melanociti. Quest’ultimi sono localizzati nello strato più profondo dell’epidermide e attraverso dei “prolungamenti”,i dendriti, si legano ai cheratinociti. I melanociti producono melanina, un pigmento che, attraverso i dendriti, viene trasferito nei cheratinociti e conferisce colore alla nostra pelle.

In condizioni normali la pigmentazione della pelle (senza la presenza di agenti intensificatori) è determinata geneticamente e rappresenta l’elemento alla base della classificazione delle etnie.

Quando ci esponiamo alla luce solare si attivano una serie di segnali molecolari che favoriscono la produzione di melanina e il suo trasferimento negli strati dell’epidermide. E’ un meccanismo di protezione. I granuli di melanina, infatti, disponendosi attorno ai cheratinociti, proteggono il DNA di queste cellule dai danni, come ad esempio lo sviluppo di tumori.

Ora veniamo alla questione spinosa:

L’acqua toglie l’abbronzatura?

abbronzatura

Iniziamo dalla questione essenziale: l’abbronzatura, con o senza acqua, è destinata ad andar via. L’esposizione non continuativa e diretta della nostra pelle al sole non attiverà, infatti, durante l’autunno e l’inverno quei segnali molecolari responsabili della produzione massiccia di melanina. Perchè? La nostra pelle non si sente sotto attacco. Essa, infatti, rinnovando i suoi strati più esterni, a velocità diverse in base alle zone, perderà quel piacevole colore estivo.

L’acqua, quindi, di per sé, non ha il potere di eliminare l’abbronzatura.

I melanociti responsabili del colore della pelle si trovano nello strato basale e non in quello più superficiale, ovvero lo strato corneo, quindi la doccia difficilmente può influire sull’omogeneità dell’abbronzatura.

 Valentina Amadu, medico chirurgo, specialista in dermatologia e venereologia su Il Secolo XIX

Gli elementi che, invece, possono influire sul mantenimento dell’abbronzatura sono la temperatura dell’acqua e i prodotti che usiamo per la nostra igiene.

L’acqua troppo calda, infatti, tende ad asciugare il sebo, miscela di diversi lipidi secreta dalle ghiandole sebacee. La minor presenza di quest’ultimo favorisce la secchezza e il conseguente processo di desquamazione della pelle, essa accelera il ricambio delle cellule.

Lo stesso principio vale per l’utilizzo di detergenti troppo aggressivi.

È importante usare prodotti non aggressivi, come oli e creme detergenti, in modo da iniziare l’azione idratante già sotto la doccia, perché la pelle con il caldo e il sole tende a seccarsi e desquamarsi più facilmente”,

Valentina Amadu

Ancor prima di preoccuparci della nostra abbronzatura, quindi, prendiamoci cura della nostra pelle.

Di Costanza Maugeri

Fonti: BCM Systems Biology, The American Academy of Dermatology, Medicina online, Enciclopedia Treccani

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