24 gennaio, il punto della settimana: cos’è successo nel mondo?

di Emanuele Lo Giudice
6 Min.

Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 16 al 24 gennaio 2023.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. L’Estonia, l’Ucraina e la Nuova Zelanda, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!

Estonia: è guerra diplomatica tra Mosca e i Baltici?

Sono state ridotte le relazioni diplomatiche tra la Russia e l’Estonia, come annunciato da Mosca dopo l’espulsione dell’ambasciatore estone. Il livello delle relazioni diplomatiche tra i due paesi è ora quello di “incaricato di affari”. Convocato dal Ministero degli Esteri russo, l’ambasciatore estone Margus Laidre ha ricevuto come termine per la partenza il 7 Febbraio 2023. La mossa della Russia è una conseguenza, come riferito dal Cremlino, della radicale riduzione del personale russo a Tallin voluta dal governo estone.

La risposta estone è arrivata poco dopo, con l’espulsione dell’ambasciatore russo incaricato a Tallin. Vladimir Lipayev dovrà lasciare l’Estonia lo stesso giorno in cui il suo omologo estone lascerà la Russia. L’Estonia si è detta convinta nell’applicare il principio di parità, eguagliando il corpo diplomatico russo presente a Tallin a quello estone presente a Mosca. L’invito di Tallin agli altri paesi UE è quello di applicare lo stesso principio nelle relazioni con la Russia, nel rispetto della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche (1963).

Rinkēvičs, Ministro degli Esteri lettone, ha annunciato la riduzione del corpo diplomatico russo a Riga a partire dal 24 Febbraio 2023. La Lettonia procederà alla riduzione in segno di solidarietà con Tallin. Assieme alla Polonia, I paesi baltici sembrano essere sull’orlo di una completa recisione dei rapporti con Mosca, la quale “brutale aggressione” ormai dura da quasi un anno.

Ucraina: perdite di neutralità e indecisioni militari

È sui carri armati Leopard-2 che si dibatte ultimamente tra gli alleati euroatlantici, volenterosi e spaventati di cambiare le sorti del conflitto in Ucraina. Con la possibilità di una grande offensiva russa in primavera, Kiev sta già procedendo con la pianificazione di una riposta efficiente. A tale proposito è ora sotto pressione la Germania, detentrice del brevetto di esportazione e riesportazione dei carri armati Leopard. Questi, in una guerra convenzionale, avrebbero buone possibilità di far riguadagnare terreno alle forze ucraine. La Germania darà a breve una risposta, anche se si è già detta pronta ad accettare l’invio di Varsavia dei Leopard stanziati in Polonia. Pronta all’invio anche la Finlandia, la quale attende il via libera di Berlino, che ad oggi è ancora restia ad accettare la proposta. La paura è quella di una nuova escalation, evocata anche dal Cremlino, che vede “non buone cose” come conseguenza all’arrivo dei Leopard occidentali in Ucraina.

Il Marocco ha rotto, nel frattempo, la propria neutralità consegnando carri armati T-72B a Kiev. È il primo paese africano ad inviare un carico pesante di armi all’Ucraina, uscendo definitivamente fuori dalla propria posizione neutrale. Riguardo la neutralità, anche quella moldava potrebbe venire meno a breve. Chisinau è, a detta del governo moldavo, pronta ad un cambiamento costituzionale che permetterebbe alla Moldavia di abbandonare la propria neutralità per entrare a far parte di un’alleanza militare. La Moldavia si trova in una posizione di svantaggio, infatti, sia per la vicinanza all’Ucraina e alle mire di Mosca, sia per la guerra interna che divide Chisinau dai filorussi della Transnistria.

Nuova Zelanda: Ardern ha annunciato le proprie dimissioni

Jacinda Ardern, 40° Primo Ministro della Nuova Zelanda, ha annunciato giovedì scorso le proprie dimissioni. “Sono umana. Noi diamo tutto quello che possiamo per tutto il tempo che possiamo e poi arriva il momento. E per me quel momento è arrivato. Semplicemente, non ho più le energie per altri quattro anni” ha infatti detto Ardern alla stampa. Ad oggi dimissionaria, Ardern cederà il posto al suo successore entro il 7 Febbraio 2023.

La nomina di Chris Hipkins dovrà essere formalmente ratificata dal Capo di Stato, ad oggi Carlo III.

Oggi l’ultima apparizione come Primo Ministro neozelandese dopo cinque anni di lungo lavoro, connotati non solo dalla Pandemia covid-19, ma anche dalla risposta al suprematismo bianco che nel 2019 uccise 50 persone nella strage di Christchurch.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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