Sanità pubblica a rischio: il SSN si avvicina al modello USA?

L'Appello di 14 Scienziati per il rinnovamwnto del SSN

di Dudnic Radu
5 Min.

I quattordici firmatari, guidati dal Nobel Giorgio Parisi, richiedono investimenti per tutelare la sanità pubblica, a rischio di collasso. Questa è la situazione del servizio sanitario nazionale italiano (SSN).

«Il SSN è in grave crisi, c’è il rischio di non riuscire più ad assistere tutti» – L’appello dei 14 scienziati.

Tra i motivi anche la valorizzazione degli operatori, infermieri e medici mette a rischio l’intero settore pubblico. Le cause? Difficoltà di accesso ai percorsi di prognosi e diagnosi, finanziamenti insufficienti, diseguaglianze regionali e sociali, cambiamenti epidemiologici. Ma procediamo con ordine.

Il Servizio Sanitario Italiano (SSN) dopo più di 50 anni

Il SSN italiano è organizzato dal Ministero della Salute e amministrato su base regionale. Al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia è pari a circa 58 milioni.

Circa il 21% si trova sotto la soglia dei 20 anni, il 16,4% sopra i 65 anni e il 6,2% sopra i 75 anni. Tra 25 anni, quasi due italiani su cinque avranno più di 65 anni. Senza interventi tempestivi, il “Servizio Sanitario Nazionale” Italiano non sarà in grado di assistere adeguatamente la popolazione invecchiata.

Dal 1978, anno dell’istituzione ufficiale, al 2019, il SSN ha innalzato l’aspettativa di vita da 73,8 a 83,6 anni. Oggi, però, il servizio pubblico è in crisi. Abbiamo un arretramento degli indicatori di salute e crescenti difficoltà di accesso ai servizi.

Le cause? Difficoltà di accesso ai percorsi di prognosi e diagnosi, finanziamenti insufficienti diseguaglianze regionali e sociali, cambiamenti epidemiologici. Nel 2025, solo il 6,2% del PIL sarà destinato alla sanità, ancora più ridotto di 20 anni fa.

Persona mentre utilizza il computer portatile e lo stetoscopio verde vicino. MEDICI ITALIA

Salvaguardare una sanità pubblica stabile e accessibile

«Appare evidente che le retribuzioni debbano essere adeguate, ma è indispensabile affrontare temi come la valorizzazione degli operatori, la loro tutela e la garanzia di condizioni di lavoro sostenibili.

Particolarmente grave è inoltre la carenza di infermieri (in numero ampiamente inferiore alla media europea). Da decenni si parla di continuità assistenziale (ospedale-territorio-domicilio e viceversa), ma i progressi in questa direzione sono timidi.

Oggi il problema non è più procrastinabile: tra 25 anni quasi due italiani su cinque avranno più di 65 anni (molti di loro affetti da almeno una patologia cronica) e il sistema, già oggi in grave difficoltà, non sarà in grado di assisterli».

Il compito di rinnovare il Servizio Sanitario Nazionale

Il compito di rinnovare e rafforzare il nostro Servizio Sanitario Nazionale sembra una sfida titanica, e le priorità sono chiare. È imperativo destinare risorse per rivitalizzare le strutture ospedaliere, molte delle quali sono rimaste indietro nel tempo. Ben due terzi degli ospedali superano i 50 anni di età e uno su tre è addirittura costruito prima del 1940.

medico che legge i giornali davanti al computer

«Ma il grande patrimonio del Servizio sanitario nazionale è il suo personale -continua l’appello-, una sofisticata apparecchiatura si installa in un paio d’anni, ma molti di più ne occorrono per disporre di professionisti sanitari competenti, che continuano a formarsi e aggiornarsi lungo tutta la vita lavorativa».

In questa fase critica del nostro sistema, i cittadini sono sempre più insoddisfatti. In questo modo l’urgente necessità di migliorare i servizi, così come il personale sanitario si trova sotto una pressione insopportabile. Questo si traduce in una fuga dall’ambiente pubblico per molti giovani specialisti, soprattutto dalle aree più stressanti come quelle di emergenza e urgenza del settore pubblico.

Rischi e soluzioni

Al momento il Sistema Sanitario Nazionale in Italia mantiene le urgenze e i ricoveri, ma negli altri ambiti è in declino. Sempre più cittadini ricorrono a strutture sanitarie private per visite e trattamenti. Così come lo si sta cominciando a fare nell’ambito assicurativo (assicurazione per la vita). Questo sistema rischia di emulare il modello sanitario degli USA. Inoltre, l’autonomia differenziata può ampliare il gap tra regioni. Ad oggi il sistema affronta problemi di allocazione delle risorse, efficienza ed equità, in particolare nel divario Nord-Sud.

-A firmare l’appello sono Ottavio Davini, Enrico Alleva, Luca De Fiore, Paola Di Giulio, Nerina Dirindin, Silvio Garattini, Franco Locatelli, Francesco Longo, Lucio Luzzatto, Alberto Mantovani, Giorgio Parisi, Carlo Patrono, Francesco Perrone, Paolo Vineis.-

Uomo in thobe bianco in piedi

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