Un fenomeno nascosto: la pedopornografia in Italia

di Alessia Agosta
4 Min.

Attraverso un’analisi della pedopornografia in Italia, si arriva alla notizia di oggi, 13 marzo, secondo cui sono state arrestate cinque persone in Lombardia, di cui quattro colte in flagrante, per detenzione di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

La pedopornografia e la tecnologia

La pedopornografia è una categoria della pornografia che ritrae, come soggetti principali, dei soggetti in fase prepuberale. Può contenere scene sessualmente esplicite o meno, mostrare gli organi genitali o rappresentare il minore in contesti sessuali.
Viene spesso confusa con la pornografia minorile, che più generalmente riguarda il materiale raffigurante dei minori.
La legislazione italiana si riferisce alla pornografia minorile, come si può leggere nell’art. 600-ter e quater c.p. 
Con lo sviluppo della tecnologia, il fenomeno ha subìto una vasta espansione: nel 2021 la Polizia Postale ha trattato cinquemila trecento sedici casi di pedopornografia in Italia
Al giorno d’oggi risulta assai più agevole entrare in possesso di materiale pornografico, senza andare nei meandri reconditi di internet. Basti pensare al caso dei gruppi Telegram, in cui venivano diffuse foto o video di minori ripresi in atti sessuali o mentre subivano violenze.
Le app di messaggistica, oggi, vengono utilizzate anche dai malintenzionati con l’intento di adescare minorenni e indurli ad atti sessuali in streaming.

La notizia di oggi: cinque arresti in Lombardia per pedopornografia

È quanto accaduto ai minorenni, alcuni anche di sette o otto anni, adescati dai cinque malintenzionati arrestati in Lombardia: avrebbero prodotto materiale pedopornografico convincendo i minori a riprendersi in atti sessuali.
Uno dei cinque avrebbe anche commesso abusi sessuali su tre bambine, due legate a lui da vincoli di parentela e un’amica.
L’indagine è partita dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online e dalla Polizia Postale a seguito di una segnalazione in ambito di cooperazione internazionale di polizia, la quale riguardava utenti italiani coinvolti nella detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. 
Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano, diretta dalla Procura locale, ha ispezionato i telefoni dei cinque analizzando le chat e riuscendo a identificare oltre centodiciassette mila connessioni.
Abbiamo parlato del caso anche su Instagram.

Com’è la situazione in Italia? I numeri

Dal 2020 al 2021 si è assistito a un incremento del 47% dei casi di pedopornografia in Italia, complice la pandemia. Nel 2022 la Polizia Postale ha arrestato cento quarantanove soggetti, l’8% in più rispetto all’anno precedente. 
Sono aumentati anche i siti oscurati, trattandosi del 3% in più rispetto al 2021. Dei venticinquemila siti visionati, più di duemila sono stati oscurati perché contenenti materiale pedopornografico.
Già nei primi tre mesi del 2023, gli arresti per pedopornografia ammontavano a dodici. 
Un fenomeno dannoso in crescita: la sextortion, ossia un pagamento di somme di denaro estorto per sventare la diffusione di materiale pedopornografico. Nel 2022 gli episodi di sextortion ammontavano a centotrentadue.
Il 5 maggio 2023, nella Giornata Nazionale Contro la Pedofilia e la Pedopornografia, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha reso pubblico un dossier contenente i numeri spaventosi degli ultimi anni: in tre anni, dal 2020 al 2022, sono stati ottocento sessantasei i minori di tredici anni adescati online.
Dei soggetti coinvolti nello scambio, diffusione o produzione di materiale pedopornografico, il 77% ha meno di quarantanove anni, con un’età media di trentasette anni.
La pedopornografia è un fenomeno pericoloso che va ostacolato, in quanto studi in merito hanno dimostrato che il consumo di materiale pedopornografico sia antecedente agli abusi sessuali su minorenni. 
Contrastare e abbattere questo fenomeno deve essere una priorità, per scongiurare un futuro rischio che un minorenne subisca abusi.


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