Articolo 59 della Costituzione: diventare “senatori a vita”

Il prestigio mondiale

di Dudnic Radu
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 8 Min.

Titoli di prestigio: Senatori a vita

Cos’hanno in comune figure di spicco come Eugenio Montale, Norberto Bobbio, Giulio Andreotti, Rita Levi Montalcini o Giorgio Napolitano? Una nomina. Non una nomina qualunque, bensì quella del “senatore a vita”, un’eccezione italiana nel panorama internazionale. Il ruolo di “senatore a vita” è infatti un titolo onorifico riservato a italiani che hanno eccelso in vari campi. Tra la lista possiamo trovare vincitori di Nobel per la medicina, per la letteratura, spiccati architetti e persino direttori d’orchestra.

Come si diventa Senatori a vita?

In Italia, questa figura è stata introdotta nella Costituzione del 1948. La carica di senatore a vita è divisa in due categorie: 

  1. È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
  2. È senatore a vita di nomina presidenziale (nominati dal Presidente della Repubblica tra individui che hanno eccelso in vari campi).

Nel contesto italiano, gli ex Presidenti della Repubblica diventano automaticamente senatori a vita dopo aver lasciato la carica, e il Presidente può nominare soltanto cinque cittadini per questa prestigiosa posizione. Un privilegio riservato a pochi, e per una buona ragione: non tutti possono vantare meriti altissimi e contributi straordinari alla società come questi cittadini.

Il ruolo

Questi senatori hanno il diritto di partecipare alle sedute del Senato e di votare nelle elezioni presidenziali, rendendo il loro ruolo potenzialmente influente nelle dinamiche politiche. Essi mantengono la loro carica a vita, a meno che non si dimettano, vengano destituiti o decedano. Nonostante la diversa designazione, le competenze e le prerogative di questi senatori, le loro scelte sono equiparate a quelle dei senatori eletti.

Senatori a vita: l’Italia è un’eccezione internazionale

l’Italia rimane un’eccezione nel panorama internazionale per la presenza dei senatori a vita. Già, il nostro Paese è l’unico al mondo ad avere questo tipo di nomina. Questa particolare designazione non ha paragoni nel globo, e suscita inoltre vari disaccordi riguardo alla sua rilevanza e necessità. Proprio da questo tema nascono diversi dibattiti interni legati all’importanza di questa nomina.

Dibattiti interni su questa carica

Negli ultimi anni la presenza dei senatori a vita ha assunto maggiore rilevanza politica in quanto le loro decisioni hanno influenzato notevolmente la formazione di alcuni governi. Tutto ciò ha sollevato domande sulla legittimità di questa figura non elettiva in un sistema politico sempre più orientato verso un modello bipolare.

Le principali proposte includono l’abolizione della carica senatoriale a vita o la limitazione della loro influenza nel rapporto tra Parlamento e Governo. La discussione sulla riforma dell’Art. 59 è stata avviata in diverse occasioni, ma finora non vi è stato apportato alcun cambiamento significativo.

Articolo 59 della Costituzione dal ’48 ad oggi

La formulazione iniziale del 1948

– Il Senato della Repubblica è composto dai Senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica in numero non superiore a cinque, dai senatori eletti e dai senatori a vita in carica ex officio.

Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

A seguito della recente perdita del presedente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, attualmente vi sono altre cinque nomine presidenziali: Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia, nominati da Giorgio Napolitano, e Liliana Segre, nominata da Sergio Mattarella). In passato, solo due donne avevano ricevuto tale onorificenza; Camilla Ravera, fondatrice del Partito Comunista Italiano, e Rita Levi-Montalcini, vincitrice del Premio Nobel per la Medicina nel 1986.

Nel 2020  dopo la modifica costituzionale del 2020:

Il secondo comma dell’art. 59 della Costituzione, modificato dall’art. 3 della Legge Costituzionale 1/2020 (in vigore dal 5 novembre 2020).

Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque.

I senatori “fantasma”

Un ulteriore recente dibattito pone l’attenzione sull’influenza ed il potere decisionale di questa carica. Nel 2022, alla presentazione del libro “Da Andreotti a Segre,i senatori a vita visti da vicino” di Paolo Armaroli, il focus viene incentrato su alcune categorie specifiche di senatori a vita, come quelli definiti “fantasma” che non partecipano attivamente ai lavori del Senato. Alcuni senatori hanno criticato questa categoria, esprimendo disapprovazione per coloro che sono nominati senatori ma non partecipano alle attività parlamentari. Al contrario invece, elogiate le senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo ammirate per l’impegno e l’attiva partecipazione politica.

di Radu Dudnic


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