Cos’è la World Central Kitchen, la ong colpita a Gaza

di Mirko Aufiero
9 Min.

Lunedì 7 operatori della ong World Central Kitchen sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza. Come riporta la WCK in comunicato, le vittime stavano viaggiando a bordo di auto blindate, due delle quali aventi il logo dell’organizzazione sul tetto.

Tra le persone rimaste vittime dell’attacco ci sono tre cittadini del Regno Unito, uno statunitense, un polacco, un’australiana e un palestinese.

Gli operatori si trovavano a Deir al-Balah per scaricare oltre 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati nella Strisica dalle navi provenienti da Cipro, e nel momento dell’attacco stavano lasciando un magazzino. La WCK afferma che l’attacco è avvenuto nonostante il coordinamento tra l’ong e l’IDF, che sarebbe stato avvisato dei movimenti degli operatori.

Erin Gore, CEO di World Central Kitchen, ha definito quanto accaduto «un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra». In seguito all’attacco, la WCK ha annunciato la sospensione delle operazioni nella Striscia di Gaza.

Le dichiarazioni di Netanyahu e dell’IDF

Il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha dichiarato che «l’attacco non è stato effettuato con l’intenzione di fare del male agli operatori umanitari della WCK. È stato un incidente seguito ad una identificazione errata – di notte durante una guerra in condizioni molto complesse. Non sarebbe dovuto succedere».

Martedì il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito l’attacco un «tragico incidente». Per Bibi, come viene soprannominato Netanyahu, l’IDF avrebbe colpito «involontariamente persone innocenti. Succede in guerra e stiamo indagando a fondo su questo. Siamo in contatto con i governi e faremo di tutto per prevenire tali eventi in futuro», ha aggiunto.

Il portavoce dell’IDF, Daniel Hagari, ha espresso le proprie condoglianze alla World Central Kitchen e ha detto di aver personalmente parlato con il suo fondatore, José Andrés.

Le incongruenze nel racconto ufficiale

Diversi analisti nutrono più di qualche dubbio sulla non intenzionalità degli attacchi. Chris Cobb-Smith, ex ufficiale di artiglieria dell’esercito britannico, ha dichiarato alla CNN che dalle immagini dei resti dei veicoli è possibile ipotizzare l’uso di «missili lanciati da droni altamente precisi».

Cobb-Smith sottolinea che per usare questo tipo di drone è necessario affiancargli un drone di sorveglianza, con lo scopo di illuminare l’obiettivo. L’IDF avrebbe avuto allora piena visibilità su almeno due dei tre veicoli colpiti, recanti il logo WCK sul tetto. Un’analisi simile viene fatta su Bellingcat da Nick Acque, ex-ufficiale britannico e analista.

Anche fonti anonime interne all’IDF e ai servizi segreti israeliani, riportate dal quotidiano israeliano Haaretz, sono in contrasto con la versione ufficiale. Si tratterebbe – secondo quanto riportato da Haaretz – di un attacco mirato per uccidere un membro di Hamas, che tuttavia non era presente nel convoglio.

A causare l’attacco non sarebbe stata una mancanza di coordinamento tra IDF e ong, come sostenuto dall’IDF stesso e dal ministero della Difesa israeliano. Sarebbe stato invece il fatto che «i comandanti decidono da soli le regole» e quali obiettivi colpire, secondo una fonte dell’intelligence. Risulta quindi difficile stabilire a che livello di comando sia arrivato l’ordine di colpire, o se sia stato chiesto il permesso di attaccare.

Cos’è la World Central Kitchen e perché è diventata così importante per la Striscia

world central kitchen

La World Central Kitchen è una ong nata nel 2010 su iniziativa dello chef José Andrés con lo scopo di fornire aiuti alimentari alle persone colpite da disastri naturali. Il suo primo intervento risale al 2010, quando l’organizzazione si è recata ad Haiti per fornire pasti alle persone colpite dal terremoto.

Nel corso degli anni la WCK ha espanso le sue attività a diversi Paesi nei Caraibi e in America centrale, e in seguito a tutto il mondo, comprese le zone di conflitto. Dal 2022 è presente anche in Ucraina e nei Paesi confinanti, dove si occupa di fornire pasti freschi alle persone in fuga dal Paese e a quelle che rimangono. In Ucraina il WCK è presente anche nelle nelle zone più a rischio – ossia la parte orientale e meridionale del Paese – dove fornisce aiuti alle comunità in prima linea.

Dall’ottobre 2023 – in seguito all’invasione di terra della Striscia da parte di Israele – l’organizzazione opera anche a Gaza. Da allora il WCK ha contribuito alle consegne di aiuti alimentari con oltre 40 milioni di pasti consegnati. Le squadre della Ong hanno costruito cucine da campo e “comunitarie” a Rafah e in tutta Gaza, e hanno inviato centinaia di camion di aiuti.

Inoltre, la WCK fornisce gli aiuti alimentari trasportati nel corridoio marittimo che, via nave, unisce Cipro e Gaza. Tra gli alimenti trasportati ci sono riso, pasta, farina, legumi, verdure e scatole e proteine. Ad oggi gli aiuti marittimi consegnati nel nord di Gaza ammontano a quasi 200 tonnellate, ma l’ong sottolinea che l’unico modo per scongiurare la carestia è la riapertura dei valichi.

Corridoio marittimo a rischio?

La sopravvivenza del corridoio marittimo che, partendo dal porto di Larnaca di Cipro, porta aiuti a Gaza, è a forte rischio a causa dell’interruzione delle attività da parte delle ong che operano a Gaza. Oltre alla WCK, anche l’American Near East Refugees Aid ha interrotto le proprie operazioni a causa dell’impossibilità di garantire la sicurezza dei propri operatori.

Martedì funzionari ciprioti hanno affermato che navi contenenti 240 tonnellate di aiuti sono tornate a Cipro per l’impossibilità di consegnare i pasti. Un funzionario ha detto a Reuters che soltanto un terzo del carico è stato consegnato, mentre anche gli Emirati Arabi Uniti, principali finanziatori degli aiuti della WCK, hanno interrotto le loro attività sul mare.

Nonostante ciò, il presidente cipriota, Nikos Christodoulides, ha affermato che il corridoio umanitario marittimo «continuerà». «I tragici eventi non dovrebbero scoraggiarci. Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per fornire maggiore assistenza mentre i bisogni aumentano drammaticamente», le parole di Christodoulides.

Dopo lo stop ai finanziamenti all’UNRWA ha acquisito importanza la World Central Kitchen

World Central Kitchen https://commons.wikimedia.org/wiki/File:UNRWA-AreaOfficeTyre_RomanDeckert24092019.jpg https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d6/UNRWA-AreaOfficeTyre_RomanDeckert24092019.jpg RomanDeckert, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Lo stop delle operazioni della WCK è particolarmente allarmate alla luce del ruolo di primo piano che l’ong ha assunto negli ultimi mesi. A seguito dello scandalo che ha convolto l’UNRWA, l’agenzia dell’Onu che opera nella Striscia, la WCK ne ha parzialmente assunto le funzioni.

Membri dell’UNRWA sono stati accusati da Israele di aver preso parte all’attacco di Hamas del 7 ottobre, e da allora gli Stati Uniti e altri 15 Paesi hanno sospeso l’erogazioni di finanziamenti.

Khaled Elgindy, membro del Middle East Institute di Washington D.C. ha dichiarato alla BBC che «non esiste un vero sostituto dell’UNRWA al momento». La «World Central Kitchen è diventata molto più importante in sua assenza», ha aggiunto. «Ora non c’è letteralmente quasi nessuno a distribuire la piccola quantità di aiuti che effettivamente arrivano».


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