Istigazione all’anoressia, questa volta lo propone FdI

di Emanuele Lo Giudice
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La volontà è quella di introdurre il reato di istigazione all’anoressia, Fratelli d’Italia riprende la scia delle proposte delle legislature precedenti.

Maria Rizzotti (FI)

Come da anni a questa parte, anche all’apertura di questa legislatura è stato depositato il DDL sul reato di istigazione all’anoressia. Negli anni precedenti le proposte (presentate da diversi Partiti politici) non hanno avuto risolto positivo, quest’anno è il turno di Fratelli d’Italia a tentare.

L’annuncio risale al 27 marzo 2023, quando Fratelli d’Italia ne ha parlato in una conferenza stampa presso il Senato della Repubblica. Non è comunque una notizia nuova, Fratelli d’Italia non è il primo che affronta tale problematica e, probabilmente, non sarà l’ultimo partito politico a vederla bocciata.

L’introduzione nel Codice Penale del reato di istigazione all’anoressia è ormai una materia su cui si discute da 10 anni. 14 DDL hanno affrontato l’iter in questi anni, salvo arenarsi, infine, senza alcun risultato soddisfacente. Nelle legislature precedenti è stato il nome di Maria Rizzotti, senatrice di Forza Italia, ad essere accostato al DDL in questione. Rizzotti, infatti, ad ogni inizio legislatura ne depositava il testo nella speranza che venisse preso in considerazione nel dibattito parlamentare. Cosa prevede il testo presentato? Vediamolo insieme!

Cosa prevede il reato d’istigazione all’anoressia?

Sanzioni amministrative e reclusione (fino a due anni) sono le punizioni per chi ricorre a “pratiche idonee a provocare un disturbo alimentare”, con una multa che può arrivare anche a 150mila euro se queste ricadono su un soggetto al di sotto di 14 anni.

L’art. 580-bis, infatti, verrebbe introdotto come “reato reato di istigazione al ricorso a pratiche alimentari idonee a provocare l’anoressia o la bulimia“.

Oltre a ciò, il DDL sarebbe rivolto contro i siti Pro-Ana e Pro-Mie, considerati nocivi e colpevoli di istigare al ricorso a pratiche dannose, soprattutto tra i giovani. Il DDL presentato consta di 5 articoli, nei quali rientra il sostegno alle famiglia ma anche l’istituzionalizzazione di una giornata contro i disturbi alimentari e l’introduzione della prevenzione nelle scuole.

Per ora la questione è ancora molto discussa, soprattutto da parte degli specialisti. Essi credono che la repressione di comportamenti istigatori sia una soluzione semplicistica, non funzionale quanto la psicoeducazione. Bisogna ora vedere se il DDL affronterà l’iter legislativo o se si arenerà come successo in passato.

Fonti: ANSA, Il Post, Sanità Informazione, il Sole 24 ore, stateofmind.it

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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