Il metaverso in crisi, l’era di Facebook è alle porte

di Giorgia Lelii
3 Min.

Nella letteratura futurista e nella fantascienza, il metaverso è un’ipotetica iterazione di Internet come un unico mondo virtuale universale e immersivo, facilitato dall’uso di cuffie per la realtà virtuale e la realtà aumentata

Un anno fa, Mark Zuckerberg annunciò il cambio di nome del gruppo Facebook, trasformandolo in Meta assieme a Instagram e Whatsapp: ciò è dovuto al drastico indebolimento di utilizzo del primo social, schiacciato dalla popolarità che Tik Tok ha su tutti i giovani. “Meta” starebbe appunto per metaverso: il problema principale è che Zuckerberg ha investito milioni di dollari su un progetto che potrebbe essere considerato a breve termine, ma che in realtà potrebbe richiedere ancora anni di ricerche e sperimentazioni prima di essere funzionante al cento per cento.

Inoltre, con il lancio di Horizon Worlds, gli utenti sarebbero dovuti arrivare fino a cinquecentomila entro la fine dell’anno, e poco più della metà si è davvero collegata alla piattaforma: l’aspetto preoccupante non è tanto il fatto di pochi utenti collegati, ma la velocità nella quale sono entrati ed usciti nel raggio di un mese. Horizon era stato definito il “metaverso di Facebook“, con mondi virtuali tridimensionali popolati di avatar, dove si lavora, si gioca, si passano momenti in compagnia, al cinema, in sauna, in palestra, con la possibilità di inserire sottofondi e brani musicali, un ecosistema perfetto da esplorare e vivere con la stessa facilità con cui si naviga su internet: per accedervi bisogna avere il visore Quest, persino più costoso del modello precedente (di circa settecento dollari). Nonostante possa avere accezioni negative per quanto riguarda i giovani bambini e agli scandali cui sarebbero sottoposti, molte volte la realtà virtuale si è trovata causa di nascita di nuove amicizie e relazioni, quindi non è da considerarsi completamente negativa; in aggiunta, positivamente parlando, anche Microsoft e Apple hanno deciso di essere parte integrante del progetto. 

Ad ogni modo, in questo caso Zuckerberg ha commesso un errore ad investire tanto denaro in qualcosa che sarà pronto in un lasso di tempo indeterminato, anche perché l’azienda adesso non è in gran forma, dovuto al fatto che la Apple ha deciso di poter far scegliere agli utenti l’interruzione di avvisi personalizzati sul cellulare o dispositivo mobile: dunque, le entrate pubblicitarie stanno perdendo miliardi di dollari riguardo i social. 

L’era della fine di Facebook è davvero vicina? Tornerà ad essere parte attiva delle nostre vite, o rimarrà in disparte a inviare qualche notifica su una foto postata anni prima?

Scritto da Giorgia Lelii


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