L’esperimento di Kentler nella Germania Ovest

L’avvio di una rivoluzione sessuale al di là del muro

di Alessia Giurintano
4 Min.

Nella Germania degli anni Sessanta prende avvio l’esperimento di Kentler, ideato dallo psicologo, professore e studioso di sessuologia ed educazione infantile, da cui l’esperimento prende il nome.

Affidare i bambini orfani, soli e socialmente deboli, ad adulti pederasti, affinché possano inserirsi nella società e colmare quella manchevolezza data dalla loro fragile condizione.

L’esperimento fu per lui un successo, sebbene fosse consapevole del margine di possibilità di abuso e violenza. Sarà stato lo stesso per quei bambini, ora adulti?

L'esperimento di Kentler

L’esperimento di Kentler e il contesto di sviluppo

La ricerca aveva come obiettivo la liberazione sessuale dei bambini, la cui vicinanza ad adulti pederasti avrebbe aiutato a risolvere i problemi della società del tempo.

Quali erano i problemi che affliggevano la società tedesca, segnata da un passato storico ingombrante e pervasivo, e da una contemporaneità in continua tensione?

Uno Stato macchiato da una antica colpa, soffocato dai divieti, incasellato in rigide norme morali.

Il decoro si associava al controllo con la radicata idea di poter purificare l’orrore del passato, con una rettitudine etica presente.

Lo spettro del genocidio ebraico continuava ad aleggiare nella mente, e per prevenire un’altra Auschwitz, era necessario predicare la libertà sessuale e sganciarsi dalla repressione, di stampo nazifascista.

Autorizzato dalle istituzioni tedesche, l’esperimento di Kentler prende forma in quegli anni, prendendo in considerazione i rischi, a cui lo psicologo diede una sua spiegazione.

La cura che gli adulti avrebbero dedicato ai minori, poteva sfociare in abuso, ma si sarebbe tradotto come atto d’amore, e non come violenza. Avrebbe infatti contribuito a costruire nei giovani un carattere forte.

L’uomo dietro l’esperimento: il passato del professor Helmut

Nato a Colonia nel 1928, e morto nel 2008, Helmut Kentler ha vantato una personalità controversa.

Padre di una ideologia emancipatrice, ma anche di esperimenti e convinzioni finite in tribunale.

Noto come baluardo della rivoluzione sessuale, promotore della libertà dei corpi e sessuale, per anni si è dedicato a minori svantaggiati e ad adulti pedofili.

In relazione al suo celebre esperimento dichiara:

«Queste persone- cioè gli adulti pederasti a cui affidava orfani e minori in difficoltà- sopportavano questi ragazzi deboli di mente solo perché erano innamorati di loro.»

La sua biografia si costruisce a partire dal rapporto complesso con la figura paterna, spinta per poter sviluppare studi sulla genitorialità e la sessualità.

L’esperimento di Kentler diventa un caso di Stato: la denuncia dei minori diventati adulti e il sostegno delle istituzioni

Nel 2015, a seguito di una richiesta di indagini da parte del Senato di Berlino, la politologa Teresa Nentwig, è stata incaricata di condurre ricerche più approfondite sugli abusi.

La dottoressa non esclude il coinvolgimento dello stesso professore negli abusi, sebbene non ci siano prove, questo sarebbe plausibile dal momento che egli stesso dichiarò di affidare i minori a pederasti di sua conoscenza.

Attualmente alle vittime di violenza è stato riconosciuto il diritto ad un risarcimento monetario, con l’annessa ammissione di un crimine autorizzato dallo Stato.

Kentler è morto, i bambini di allora sono diventati adulti, le cui dichiarazioni non nascondono il dolore del trauma.

L’esperimento fu, a detta del professore, un successo: ma a che costo?


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