Ci sono stati due attentati a Parigi e nelle Filippine

di Mirko Aufiero
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 3 Min.

Sabato sera e questa mattina due attacchi hanno colpito la Francia e le Filippine. Un morto a Parigi, quattro a Marawi.

A Parigi, nei pressi della Tour Eiffel, un uomo ha colpito tre persone armato di un coltello e di un martello sabato sera, causando una vittima e due feriti non in pericolo di vita.

Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, ha dichiarato che l’uomo – noto come Armand R. nei media francesi – ha prima pugnalato a morte un turista tedesco nato nelle Filippine, per poi aggredire con un martello una donna francese e un turista britannico.

Darmanin ha aggiunto che durante l’attacco l’uomo è stato udito gridare «Allahu Akbar». Inoltre. dopo essere stato arrestato dalla polizia con l’utilizzo di una pistola taser, ha dichiarato di non poter più «sopportare di vedere i musulmani morire sia in Afghanistan che in Palestina».

L’aggressore, un 26enne già condannato a quattro anni di carcere nel 2016 per la pianificazione di “azioni violente“, era noto ai servizi segreti a causa dei suoi “gravi disturbi psichiatrici” ed era schedato “S”, ossia a rischio radicalizzazione.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso le proprie condoglianze via X, affermando che il compito di fare giustizia spetterà alla Procura nazionale antiterrorismo.

Filippine, esplode una bomba durante una messa cattolica

Quattro persone sono state uccise e almeno cinquanta ferite oggi in seguito ad un’esplosione nella Mindanao State University di Marawi nelle Filippine, durante una messa cristiana.

La città era stata assediata per cinque mesi da militanti islamisti nel 2017, e l’attacco di oggi segue diverse operazioni militari condotte dal governo contro gruppi vicino allo Stato Islamico.

Come riporta Reuters, il generale Romeo Brawner ha dichiarato che «è possibile che quello che è successo questa mattina sia stato un attacco di ritorsione» e, secondo le prime indagini, a causare l’esplosione sarebbe stata una granata o una bomba.

Gli scontri tra governo e il FMIL

Lo scontro tra islamisti e governo non è una novità nello scenario politico filippino. L’isola di Mindanao ospita la più grande minoranza musulmana del paese (l’80% della popolazione filippina è invece cattolica) con desideri autonomisti.

Nel 2012 il governo di Manila e i ribelli musulmani del Fronte Moro Islamico di Liberazione hanno stretto un accordo per concedere maggiore autonomia alla regione del Bangsamoro e creare una assemblea regionale. Le prime elezioni si sarebbero dovute svolgere nel 2022, ma sono state rimandate al 2025 per il Covid. Nonostante ciò, continuano sporadicamente gli scontri tra i ribelli e il governo.


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