Una tecnologia per leggere nel pensiero

di Mirko Aufiero
3 Min.

Può sembrare fantascienza, ma un decodificatore linguistico sarebbe in grado di leggerci nel pensiero: scopriamo di cosa si tratta.

Presentato in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, sembra essere in arrivo un dispositivo in grado analizzare i nostri pensieri e tradurli in parole. Le sue applicazioni sarebbero molteplici, a partire dal campo medico, dove potrebbe aiutare le persone vittime di patologie che impediscono la comunicazione.

Leggere nel pensiero tramite un decodificatore

La tecnologia in questione è un decodificatore di linguaggio non invasivo, capace di ricostruire il significato del discorso percepito o immaginato a partire da una risonanza magnetica (fMRI).

Sviluppato dall’Università del Texas, questo decodificatore non è il primo del suo genere. Ne esistono già diversi prototipi, i quali sono però invasivi (necessitano cioè di operazioni di neurochirurgia invasive).

Inoltre, i precedenti modelli erano in grado di decodificare solo singole parole o brevi frasi; al contrario, quello presentato dall’Università del Texas è in grado di ricostruire un linguaggio continuo a partire dai modelli celebrali ottenuti dalle fMRI.

La sperimentazione

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Gli autori del progetto, Alexander Huth e Jerry Tang, hanno registrato i dati delle risonanze magnetiche di tre partecipanti mentre ascoltavano 16 ore di storie narrative. Ciò ha permesso al dispositivo di creare una mappa dell’attività cerebrale e delle risposte cerebrali associate a caratteristiche semantiche che catturavano i significati di determinate frasi.

In seguito, il test è stato ripetuto sui partecipanti con nuove storie. Tramite l’analisi delle fMRI, il decodificatore è stato dunque in grado di generare sequenze di parole che catturano i significati delle nuove storie, ma anche parole e frasi esatte tratte delle storie.

Il dispositivo sarebbe dunque in grado di dedurre il linguaggio continuo dell’attività che avviene nella maggior parte delle regioni e delle reti celebrali, le quali elaborano il linguaggio.

Dubbi sull’accesso al pensiero

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Nonostante questa tecnologia apra ad un notevole ventaglio di opportunità, restano tanti punti interrogativi.

Uno di questi riguarda la privacy, ossia il rischio che in futuro si possa accedere al pensiero delle persone contro la loro volontà. Un altro ha invece a che fare con l’aspetto tecnico: infatti, il decodificatore non ha funzionato su tutti i partecipanti all’esperimento, segno che il lo sviluppo di questa tecnologia ha ancora molta strada davanti a sé.

Fonti: Nature, le Scienze, il Cittadino

Scritto da Mirko Aufiero


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