MAXXI Roma: una ciocca di capelli per le donne in Iran

di Francesco Alessandro Balducci
3 Min.

Anche il MAXXI di Roma, il Museo delle Arti del XXI secolo, ha deciso di esporsi in maniera pubblica per i diritti delle donne in Iran. Una protesta che cavalca l’onda delle ultime ore e la rumorosità che questa notizia sta avendo in varie zone d’Italia. E che fa seguito ad altre proteste, svolte nel corso della scorsa settimana.

L’avvenimento scatenante delle proteste è quello di Mahsa Amini, donna iraniana uccisa per “una ciocca fuori posto“, che fuoriusciva dal velo. In Iran la notizia ha avuto, comprensibilmente, un eco immediatamente più potente, tanto che il regime iraniano del presidente Ebrahim Raisi è in difficoltà di fronte all’opinione pubblica mondiale.

Il MAXXI ha dato la possibilità, a chiunque voglia prendere parte alla protesta, di tagliare una ciocca di capelli. Questa poi sarà inserita in una scatola trasparente, la quale verrà consegnata all’ambasciata dell’Iran, presente a Roma. In prima linea per l’iniziativa c’è proprio il Presidente della Fondazione Maxxi, già ministro italiano dei Beni Culturali, Giovanna Melandri.

La Melandri ha tagliato una ciocca di capelli e ha rilasciato anche dichiarazioni ufficiali in merito alla vicenda. Queste le sue parole:

Le donne iraniane hanno bisogno di sapere che non sono sole. Hanno bisogno di sapere che quello che chiedono, che sono i diritti umani fondamentali, è qualcosa che vogliamo combattere insieme a loro. Mahsa Amini è stata uccisa per una ciocca fuoriposto. Il MAXXI e Triennale Milano, con questo gesto simbolico, vogliono far sentire vicinanza e ammirazione alle ragazze e ai ragazzi che con coraggio rischiano la vita per difendere i diritti umani e la libertà.
Oltre il 64% delle donne e delle ragazze iraniane è laureato. L’Iran è un Paese che ha investito molto in istruzione e formazione. Questo è un fatto molto importante. La rivolta che sta avvenendo dopo questa violenta uccisione non può lasciarci indifferenti. Sono le nostre sorelle, le nostre figlie. Dopo Mahsa, ci sono stati altri 133 omicidi, fino ad oggi“.

Scritto da Francesco Alessandro Balducci


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