Marinaleda, la (forse) utopica città socialista

di Alessio Pio Pierro
4 Min.

Nella giornata di ieri la rivista “Internazionale” in prima pagina ha affermato: “Karl Marx aveva ragione” sullo sfondo di una caricatura del filosofo in versione hipster. Il messaggio del titolo è chiaro, è una critica al malfunzionamento del sistema capitalista, un sistema economico-sociale che a volte mostra delle crepe. Alla ricerca di un sistema economico differente, la risposta sono spesso i suoi opposti, il comunismo ed il socialismo.

Ovviamente non è affatto facile concludere in poche righe quale sistema economico sia il migliore, ma visto che siamo abituati alle nostre metropoli e al nostro sistema consumistico, perché non prendere in analisi chi adotta il sistema opposto?

Marinaleda, il comune spagnolo di stampo socialista

In Andalusia, a 1 ora di distanza da Siviglia, si trova Marinaleda, un comune di 2.645 abitanti di stampo fermamente socialista.

Nel 1979, a seguito della caduta del franchismo, durante le prime elezioni democratiche venne eletto il sindacalista Juan Manuel Sánchez Gordillo, che tutt’ora è sindaco della cittadina. Gordillo fu sin dall’inizio autore di una serie di politiche di sinistra, come l’occupazione di terreni di latifondisti per creare posti di lavoro, politiche sociali e una politica urbanistica che da l’opportunità ai cittadini di acquistare una casa a soli 15 euro al mese, a patto che si occupino della costruzione. Il paesino andaluso, si distanziò quindi eccezionalmente dalla crisi immobiliare spagnola e si rese protagonista dei media ispanici.

Alcune strade di Marinaleda e il sindaco Juan Manuel Sánchez Gordillo

Come funziona l’autocostruzione delle case?

Il piano urbanistico di Marinaleda ha potuto avere luogo secondo lo schema che viene:

  • il terreno, una volta nelle mani del Comune, viene ceduto gratuitamente all’autocostruttore;
  • grazie ad una convenzione con il governo regionale andaluso ed il P.E.R. si possono acquistare i materiali da costruzione e consegnarli all’autocostruttore;
  • vengono messi a disposizione, sempre in maniera gratuita, alcuni operai edili disposti a seguire i cantieri;
  • il progetto della casa, redatto da architetti, è gratuito; gli autocostruttori possono inoltre partecipare attivamente allo sviluppo del progetto e richiedere modifiche migliorative;
  • infine, gli autocostruttori si riuniscono in assemblea per stabilire la quota mensile da pagare per divenire proprietario della casa che sta edificando.

Le case costruite di recente sono state ed acquisite dagli autocostruttori per la cifra di 2.550 pesetas al mese (all’incirca 15 euro mensili). In un paese di soli 2500 abitanti, 350 case unifamiliari sono state costruite secondo questo metodo.

Come si sostengono economicamente i cittadini?

A Marinaleda tutti fanno lo stesso lavoro, ricevono lo stesso compenso e nessuno è disoccupato. L’intera economia del paese si basa sull’attività della Cooperativa Humar – Marinaleda S.C.A.,la fabbrica di conserva, il frantoio e le altre industrie nate dalla relazione con la cooperativa. Il salario di tutti i lavoratori è di 1.128 euro al mese.

La città dagli occhi di noi capitalisti

In un articolo di “Vita” , redatto a seguito di una visita turistica dell’autore, si racconta di come la popolazione si basi su solidarietà, generosità e fiducia, ragion per cui non è previsto nessun corpo di polizia ed ogni cittadino è partecipe della vita politica e sociale di Marinaleda. Potrebbe essere forse questa “utopia” una valida alternativa al sistema corrente?

Scritto da Alessio Pio Pierro


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