Sparatoria in America, l’uso delle armi è un problema

di Alessia Giurintano
4 Min.

Una sparatoria in America apre il 2024 degli studenti della scuola superiore di Perry, in Iowa. Ancora una volta, l’uso delle armi genera sangue.

Ad aprire il fuoco è un ragazzo di diciassette anni, Dylan Butler, studente, il quale secondo le ricostruzioni avrebbe agito da solo.

Il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie, si avvia con due morti e cinque feriti. Lo stesso ragazzo è morto a causa delle ferite autoinflitte, trovate sul suo corpo.

L’uso smodato delle armi è un problema: la sparatoria americana è abitudine

L’uso delle armi in America è un diritto dei cittadini. Nonostante sia teatro continuo di stragi, è assolutamente legale detenerle.

La Carta Costituzionale americana, al secondo Emendamento, mette a norma questo diritto: Una milizia ben organizzata è necessaria alla sicurezza di uno Stato libero e dunque il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere violato.

L’unico limite che la legge impone, è la minore età. Nessun cittadino americano, sotto i diciotto anni, può possedere un’arma.

È una questione di sicurezza, dunque, ma risulta essere comunque una contraddizione. Ogni cittadino, per il principio di conservazione della sicurezza, può difendersi con un’arma, causando però a sua volta stragi di massa.

L'uso delle armi in America

Diritto di autodifesa come conservazione dell’esistenza

A favore della tesi di cui sopra, si è espresso Nelson Lund, JD, PhD, professore presso la George Mason University School of Law:

Il diritto di autodifesa e di possedere armi per difendersi è di base naturale e nasce dal diritto di esistere. Molte restrizioni non danno ai cittadini la possibilità di difendersi contro criminali violenti

Homo homini lupus, dunque. Il principio di sopravvivenza ad ogni costo, la prevaricazione e l’individualismo giustificano l’esercizio di un diritto che solleva da tempo non pochi dubbi.

La cultura della violenza è così radicata da diventare pretesa, conseguenza unica e irrinunciabile che non prevede altre alternative. Mors tua, vita mea.

L’uso delle armi, tra stragi di massa e responsabilità politica

L’uso delle armi è da sempre oggetto di discussione politica. Sebbene si sollevi il tema sempre in occasione delle stragi di massa e dei vari lutti, i messaggi di cordoglio sulle piattaforme social risultano essere insufficiente.

È Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti, a riaccendere le polemiche:

Ancora una volta chiedo al Congresso di inviarmi un disegno di legge che vieti le armi d’assalto e i caricatori ad alta capacità. Lo firmerò immediatamente. Non abbiamo bisogno di niente di meno per mantenere le nostre strade sicure. I membri repubblicani del Congresso non possono continuare ad affrontare questa epidemia con un’alzata di spalle. I pensieri e le preghiere twittati non sono sufficienti.

Di fatto, però, siamo di fronte ad una situazione di immobilità. nonostante l’urgenza di una risoluzione sia evidente: c’è chi piange i suoi morti, e chi fa dell’uso smodato un diritto ineliminabile. Per la sicurezza, sì: ma a che costo?


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