La stranezza (2022): L’omaggio al teatro candidato ai David

La trincea del rimorso ovvero Cicciareddu e Pietruzzu

di Nina D'Amato
6 Min.

La stranezza di Roberto Andò è un’omaggio alla sublime arte teatrale. Un viaggio onirico alla ricerca dell’essenza della vita stessa attraverso la poetica pirandelliana. Dedicato al suo maestro Leonardo Sciascia, quello del regista siciliano, è un film universale, capace di intrecciare il dramma esistenziale con l’arte teatrale.

La stranezza | Toni Servillo, Ficarra e Picone

Film premiato ai Nastri D’argento e candidato a 14 David di Donatello racconta il processo creativo da “stranezza” a forma e l’eternità del teatro e dei suoi personaggi rispetto al corpo dell’autore.

La stranezza, un processo che diventa forma

Siamo nel 1920, il film si apre in un paesino della Sicilia. Nofrio e Bastiano sono due becchini con la passione per il teatro e intenti a mettere in scena la loro prima tragicommedia “La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu”. Luigi Pirandello – interpretato con maestria da Toni Servillo – torna nella sua città natale per l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga. Pirandello conoscerà i due becchini in spiacevoli circostanze: la morte della sua balia.

L’autore è nel pieno di una crisi creativa ed esistenziale vivrà la propria permanenza in città come uno spettatore in sordina. Lo scrittore è ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita, la creazione di una nuova commedia, ma allo stesso tempo non riesce ad essere indifferente al fascino singolare dei due. Ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa da cui trae ispirazione per una delle sue opere più importanti: Sei personaggi in cerca d’autore.

La sceneggiatura sapientemente strutturata non scade mai nel didascalico e rende la narrazione scorrevole, riflessiva e divertente. Nofrio e Bastiano omaggiano personaggi come Franco e Ciccio in un richiamo all’opera Kaos. Una messa in scena equilibrata, la fotografia richiama gli ardori del tempo e la scenografia è un’immenso teatro di posa. Sullo sfondo la meravigliosa Sicilia raccontata con minuzia mediante la preziosa eredità di Sciascia.

Dilettanti professionisti di un teatro tragicomico

la stranezza
Set della Film “La stranezza” di Roberto Andò, 2022. | ph: Lia Pasqualino.

Il duo comico da prova di cultura e passione per il cinema. Questa volta Ficarra e Picone escono fuori dagli schemi interpretando dei ruoli insoliti, molto più introspettivi, metafora di qualcosa di più profondo. Rappresentano la linea sottile tra l’ironia e la tragedia, così come raccontava l’autore di Così è (se vi pare). Per tutto il film aleggia nell’aria quel misticismo dovuto da un sogno lucido. Tutto rimanda all’amore per il teatro, le vicende sono vissute come se i protagonisti stessi fossero attori di una grande farsa anche fuori dal palcoscenico.

Quella che Luigi Pirandello vive durante il corso del film è sì una crisi artistica, ma anche interiore. Con la morte della balia sembra essersene andata anche il residuo d’infanzia e spensieratezza dell’autore. Incupito dalla morte della donna, dalla malattia della moglie e abbattuto dal blocco dello scrittore, Pirandello si approccia a quest’ultima come se fosse una menzogna, dai personaggi alla sua stessa esistenza, pregna di maschere sociali e doppie vite.

L’udienza dei suoi personaggi: da idea a forma.

Set del Film “La stranezza” di Roberto Andò, 2022. | ph: Lia Pasqualino.

Toni Servillo presta le sue doti attoriali al ruolo di Luigi Pirandello e lo fa con maestria regalandoci un personaggio maturo e perplesso, alla ricerca di una forma per la sua ‘stranezza’. Attraversa il suo periodo creativo plasmando poi i suoi personaggi, che pian piano generano la usa opera maggiore. Il finale del film è un finale aperto.

Nofrio e Bastiano, che hanno aiutato il processo creativo del Maestro, alla fine del film, chiedono udienza come tutti i personaggi perché possano finalmente esistere. La pellicola racconta la quint’essenza della poetica di Pirandello. Lascia lo spettatore stupito, confuso nel chiedersi cos’è vero e cosa no. Qual è il confine tra persona e personaggio, tra maschera e realtà.

In conclusione

La maestria di Andò sta nel far sembrare, per tutta la durata del film, di star assistendo ad una tragicommedia teatrale. Un film scorrevole, travolgente, emozionante e divertente. Toni Servillo ha reso giustizia al personaggio del celebre autore in modo magistrale. Ficarra e Picone si sono confermati due ottimi attori. Una visione che consiglio a chiunque ami la letteratura e il buon cinema italiano.

Scritto da Nina D’Amato


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati