Kiev o Kyiv?

di Sofia Ciatti
4 Min.

Kiev o Kyiv? Cosa ci dice la geografia

Ad un anno esatto dall’invasione russa dell’Ucraina è ancora vivo il dibattito linguistico, ma soprattutto politico, intorno alla denominazione della capitale del Paese. È Kiev o Kyiv? Che differenza sussiste tra le due varianti? Vediamo.

In primo luogo, è opportuno distinguere tra esonimi ed endonimi: in geografia, con esonimo si intende una località indicata non con il suo nome linguistico ufficiale. Facciamo due esempi: Parigi è l’esonimo italiano di Paris, denominazione francese della capitale parigina; Zara è l’esonimo italiano della città dalmata che in croato è chiamata Zadar.

L’endonimo è invece l’esatto contrario: il “nome ufficiale”, indigeno, autoctono, di una determinata località geografica. London, per esempio, è l’endonimo della città di Londra e Londra è invece l’esonimo con cui la città inglese è nota in Italia.

Venendo allo specifico caso ucraino, Kiev e Kyiv sono le traslitterazioni dal cirillico del nome della capitale ucraina rispettivamente in lingua russa e in lingua ucraina.

L’indipendenza acquisita nel 1991 con la dissoluzione dell’URSS ha reso l’Ucraina uno Stato pienamente sovrano, ma il russo continua a rimanere la lingua madre di milioni di abitanti ucraini, parlata in vaste aree del Paese, soprattutto a sud-est, dove raggiunge picchi del 90% di parlanti.

Dal punto di vista prettamente geografico e linguistico, le circostanze portano a ritenere tanto Kiev quanto Kyiv endonimi, godendo quindi di pari dignità.

Ma a livello politico?

Kiev

Kiev o Kyiv? Una questione politica

Se sul piano linguistico e geografico i due toponimi godono di pari dignità, sul piano politico la questione risulta più complessa: al di fuori dei confini ucraini, per esempio nel mondo occidentale, la capitale del Paese è sempre stata conosciuta con il suo nome russo, ovvero Kiev (traslitterazione dal cirillico Киев).

Tuttavia, nel corso dell’ultimo anno, proprio per l’origine russa di questo toponimo, a cui si collega strettamente anche la “russificazione” forzata dell’Ucraina, si è diffusa la traslitterazione del nome ucraino, Kyiv (Київ), con la sua pronuncia occidentalizzata e standardizzata kiiv.

In seguito all’annessione russa della Crimea (2014) e alle crescenti tensioni al confine russo-ucraino, indicare la capitale ucraina con il nome russo “Kiev” è stato messo in discussione e associato alla russificazione dell’Ucraina.

Per decenni il mondo intero ha chiamato la capitale ucraina con la sua denominazione russa: oggi più che mai, ad un anno dall’invasione perpetrata dalla Russia, alla questione linguistica e geografica si accosta anche e soprattutto una questione politica, una questione di rivendicazione di identità e di autonomia per il Paese invaso.

Nel 2018 il governo ucraino avviò una campagna di sensibilizzazione per invitare il resto del mondo a utilizzare la versione ucraina, Kyiv, sostenuta poi con l’hashtag #KyivNotKiev, tornato alla ribalta nell’ultimo anno, anche in segno di vicinanza e appoggio alla causa di autodeterminazione dell’Ucraina.

Le reazioni estere

La stampa estera, soprattutto in lingua inglese, tra cui Washington Post e New York Times, hanno adottato la denominazione ucraina per riferirsi alla capitale, cessando quindi di pronunciarla con la “e” centrale (non “Kiev” ma “Kiiv”.

Altri giornali, invece, per esempio Le Monde o El Pais, ma anche diversi quotidiani italiani continuano (per abitudine?) a utilizzare la forma russa “Kiev”.

Scritto da Sofia Ciatti


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